Litigare o non litigare

Da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra? Bramate e non riuscite a possedere e uccidete; invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri. Gente infedele! Non sapete che amare il mondo è odiare Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. O forse pensate che la Scrittura dichiari invano: fino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi? Ci dà anzi una grazia più grande; per questo dice: Dio resiste ai superbi; agli umili invece dà la sua grazia. Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i vostri cuori, o irresoluti. Gemete sulla vostra miseria, fate lutto e piangete; il vostro riso si muti in lutto e la vostra allegria in tristezza. Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà. (Giacomo 4,1-10)

  

Oggi, forse più di ieri, la comunicazione ha qualche angolo buio. Siamo più portati a comunicare virtualmente che direttamente e questo ci porta a parole e concetti forti e intransigenti più che quando siamo difronte a una persona. Lo schermo ci fa da barriera dandoci la convinzione di essere più forti, se ci pensiamo bene questo è solo un limite e un coraggio vuoto. E’ facile dire cose dure e pesanti sul social più che davanti a una persona e talvolta usiamo questi strumenti lanciando frasi e messaggi che racchiudono e fanno intravedere un malessere interiore che non riusciamo a risolvere, un grido di aiuto che non abbiamo il coraggio di chiedere e di affrontare di persona e quindi ci facciamo scudo con frasi fatte e allusive di qualche malessere o problema e questo vale sia nella coppia che tra gli amici e i colleghi creando così una distanza virtuale che diventa poi reale e ordinaria e litigando con parole e gesti che alla fine ci opprimono creandoci tensioni e stress.

“noi litighiamo con gli altri per un solo motivo, pensi che quella persona stia ostacolando la tua felicità. Felicità significa benessere, serenità, pace, calma, emozioni positive e ostacolare possiamo farlo in molti modi, Magari quell’amico dice una parola di troppo che non mi piace. Magari la mia fidanzata/o, la moglie o il marito fa una scelta che non approvo. Magari il cliente non fa acquisti da me. Magari l’automobilista mi taglia la strada. Come vedi possiamo avere centinaia di ragioni per sentire che gli altri ostacolino la nostra felicità. Considera questo: se felicità significa anche emozioni positive, ogni emozione negativa ce ne toglie un frammento. Così ogni nervosismo, fastidio, delusione, rabbia, rancore, amarezza… Sono piccoli o grandi ostacoli alla tua felicità. Se litigo con qualcuno, apertamente o “solo nella mia testa”, è perché lo incolpo di ostacolare, in qualche modo, la mia felicità e il mio benessere. La soluzione che mi ha permesso di smettere di litigare è capire le tue emozioni. Parti dall’emozione negativa. Vedi bene la situazione (il litigio magari). Identifichi cosa temi (il modo in cui quel che accade o fanno gli altri ostacola la tua felicità. Trovi una soluzione al problema vero (l’ostacolo in sostanza). Applichi la soluzione e ti liberi di paure e malessere. E se la soluzione è giusta, l’effetto è definitivo. Come arrivi alla soluzione giusta? Se capisci bene come tu vedi ostacolata la tua felicità, allora capisci il vero problema. E trovi la giusta soluzione”. (cfr. Newsletter Diventarefelici)

Siamo diventati più litigiosi, abbiamo meno pazienza, siamo più severi con e verso gli altri e ovviamente meno con noi stessi, ci da fastidio tutto e tutti, gli altri sbagliano e solo noi abbiamo la verità in tasca, sopportiamo a fatica le varie situazioni, siamo diventati più egoisti e lo vediamo sia nei rapporti interpersonali che di coppia che nella vita sociale e anche comunitaria. 

Se vogliamo crescere, migliorarci e realizzarci dobbiamo imparare a discutere ed esprimere le nostre opinioni nel modo giusto controllandoci sapendo che anche se esternamente non c’è una reazione dentro ci arrabbiamo. Come in tutte le cose non ci sono ricette sicure per affrontare e risolvere o vivere in modo costruttivo questa dimensione della vita, ma certamente alcune indicazioni possono aiutarci nella nostra crescita personale.

Prima di tutto sarebbe utile pensare alla situazione con calma, organizzare le idee e cerca di non avere necessariamente ragione senza perdere mai la calma e dando modo all’interlocutore di sfogarsi. La diversità di opinione non deve allontanarci anzi potrebbe essere una ricchezza. Altro aspetto importante sarebbe riuscire a mantenere toni educati e di rispetto, se non altro per allentare la tensione e una strategia potrebbe essere quella di fare una battuta spiritosa, diversa, lenta che smorzi un po’ la tensione offrendo così un aiuto l’interlocutore per cambiare idea se necessario ma ricorda di non fargli mai perdere la faccia offrendogli sempre nelle tue parole e nei tuoi gesti una via d’uscita dalla situazione che si è venuta a creare e alla fine se c’è una soluzione non cantare vittoria, ma sii umile.

Non dobbiamo dimenticare anche che tra discutere e litigare c’è una differenza fondamentale che va sempre presa in considerazione. La discussione è un confronto tra opinioni differenti, il litigio invece è la distanza che s’intende creare tra noi e l’interlocutore e l’argomento diventa secondario. Il litigio quindi crea distanza, la discussione invece è cercare un compromesso.

Durante la discussione o litigio ci sono altri elementi che potranno aiutarti a controllarti, primo fra tutti l’atteggiamento del corpo e il tono della voce e soprattutto non dare peso alle eventuali parole forti, magari offensive che sono dette in quel momento di agitazione.

Andare contro corrente con i linguaggi bisogna comprendere il mondo in cui viviamo e non lasciarci trasportare dal pensiero della maggioranza e dai modi che purtroppo vediamo sulle piattaforme virtuali, come accennavamo all’inizio, in queste sono e possono diventare pagine di cattiveria, dove dire e fare cose che in presenza non diremmo e non faremmo. Ricorda che la parola “dura” e polemica attrae ma non è questo lo stile della persona matura né tanto meno della persona cristiana.

Capite allora che il litigio, come dice san Giacomo nel brano che vi ho riportato all’inizio è un peccato, un peccato grave che rovina i rapporti e che va confessato quando andiamo a ricevere il Sacramento della riconciliazione (Confessione). E’ importante saper riconoscere questo limite, questo errore, questo peccato. Capire da dove viene sarà il nostro impegno quotidiano. Le parole della lettera di San Giacomo ci suggeriscono che queste contese nascono dalle nostre passioni che generano guerre dentro di noi e attorno a noi. Facciamo un serio esame di coscienza, fermiamoci a pregare e chiedere al Signore di aprirci il cuore per riconoscere i nostri limiti per iniziare un cammino nuovo di comunicazione costruttiva e positiva.

@unavoce

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