il santo Rosario 

La semplice preghiera del Rosario batte il ritmo della vita umana.
(cfr. Rosarium Virginis Mariae, 2)

 

In un mondo che corre e che sembra andare alla deriva vedendo guerre e pestilenze, clima ed economia, diritti e doveri, c’è una ricerca del naturale molto più nell’alimentazione e nello stile di vita che nei concetti per un profondo desiderio di pace e tranquillità esteriore e meno in modo personale e comunitario che sia la famiglia, il posto di lavoro o il gruppo di amici, siamo più attenti a rivendicare i nostri diritti che disposti a compiere i propri doveri.

In questo clima generale di disagio c’è la ricerca di una spiritualità che ci dia pace e anche noi occidentali guardiamo alle pratiche che vengono dall’oriente, sia a livello alimentare che di stile di vita – ed è una bella cosa, perché le ricchezze e i valori che possono essere compresi, condivi e attuati arricchiscono le persone e l’insieme di culture e tradizioni ci uniscono – e credo sia una bella cosa e oggi più di ieri la comunicazione e la conoscenza ci aiutano a raggiungere e conoscere differenti realtà. Detto questo però il rischio è di abbandonare la ricchezza, la tradizione e il valore di una cultura per un’altra cercando nell’altra quello che c’è anche accanto senza accorgerci che non solo non conosciamo la nostra tradizione ma l’abbiamo abbandonata ritenendola obsoleta e l’abbiamo sostituita con altre modalità identiche nel concetto anche se differenti nelle espressioni.

Cerchiamo la meditazione, la riflessione, la contemplazione della natura, del sole, della luna, delle stelle, del creato, cerchiamo modi di rilassamento e di riflessione e fatichiamo però a conoscere e vivere quei valori che ci hanno fatto crescere. Tra queste nelle nostre partiche religiose abbiamo abbandonato tutto quello che non è veloce e che va di corsa e pur lamentando la necessità di tempo, di riflessione ci lasciamo assorbire dalle mille frenesie del nostro vivere per poi cercare la tranquillità in altre.

Tra queste pratiche, per noi cristiani ma forme analoghe le troviamo in tutte le religioni, c’è la meditazione, la preghiera, il fermarsi a pensare alle cose spirituali. Una delle pratiche che abbiamo abbandonato è il santo Rosario, l’Adorazione Eucaristica, la visita in chiesa al Tabernacolo. Troppo presi, troppo noioso … perché ripetitive, ma anche noi ogni giorno ripetiamo gli stessi geti, le stesse cose, il mondo è ripetitivo giorno e otte, l’umo è ripetitivo nei suoi gesti, il cuore che batte, l’aria che respira. Per la preghiera però non è così ci stanchiamo la riteniamo inutile perchè ripetitiva. Credo che la chiave per comprendere sia sempre e solo la passione e l’amore con cui facciamo e viviamo le cose, solo con questi sentimenti troveremo tempo per dedicare spazio a Dio e trovare lo spazio per fermarci.

Certo non è la quantità di preghiere che fa la fede, ma neppure le tante cose che facciamo saranno la vita, ma solo l’amore con cui le facciamo faranno la differenza. Ogni giorno lavoro, casa, mangiare, vivere, … sono ripetitivi ma se ci metto passione ogni giorno sarà stupendo, se invece sono disinnamorato di tutto, polemico e permaloso su tutto non troverai mai pace, potrai vivere esperienze differenti orientali o occidentali, religiose o laiche ma se non ci sarà passione e amore sarai sempre scontento, non sereno e non sarai protagonista della tua vita ma la subirai lamentandoti invece di rimboccarti le maniche, pretendendo senza impegnarti.

In questo mese di ottobre dedicato alla Madonna del Rosario, ci ha ricordato l’importanza di questa preghiera, pertanto recuperiamo questa pratica insieme, privatamente, in chiesa o a casa, camminando o stando seduti e nel ripetere le stesse parole entra nel tuo cuore e leggilo con serenità cercando nell’anima non solo quello che non va o vorresti, ma quello che hai e che fai.

Riprendiamo la pratica della recita del santo Rosario, (qui alcune indicazioni per una corretta recita) superiamo quello che si pensa essere una cantilena vuota e noiosa ma che è invece un intercalare ripetitivo che diventa una colonna sonora della nostra vita, una preghiera e un dialogo con la Madre di Dio che è nostra madre e celeste mediatrice presso Dio. La capacità di fermarsi a recitare ripetendo la stessa preghiera, meditando la vita del Signore ci aiuterà a fermarci e fermare i ricorrenti e i pensieri che affollano la nostra mente per mettere nelle mani del Signore il nostro cammino attraverso lo sguardo dolce e amorevole di Maria. “La preghiera della Chiesa è come sostenuta dalla preghiera di Maria”. (cfr. Lettera Apostolica “Rosarium Virginis Mariae”, n.16) e così anche noi con la preghiera a Maria, preghiamo gli uni per gli altri e per tutta la Chiesa.

@unavoce

 

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