Il ruolo educativo

 

Il lavoro più urgente che credo tutti a tutti i livelli dobbiamo svolgere è quello dell’educare. Permettetemi questa semplice, umile e senza alcuna pretesa chiacchierata e che tuti conosciamo e sappiamo ma che nel ridircele ci serve per rinnovare l’impegno. Il compito dell’educatore è quello non solo di informare ma di formare e per formare ci vuole tempo, pazienza e determinazione qualità che vengono solo dall’amore e dalla passione per la propria vocazione. Un far conoscere quindi che non è e non deve essere solo in una prospettiva di lavoro, ma di una vera conoscenza. 

Per chi decide di essere genitore il compito è senza dubbio più gravoso e non deve e non può abdicare a questo ruolo fondamentale: essere educatore e non solo il custode quindi colui e colei che educa attraverso la testimonianza di una vita corretta trasmettendo valori e non solo cose. La scuola e le varie istituzioni della nostra scoiate, laiche e/o religiose, sono a supporto dei genitori in questo compito educativo. Un impegno quindi che non può essere dimenticato e per il quale ciò che serve di più non è solo dare cose ma far comprendere il valore delle cose.

La scuola, la formazione, la conoscenza sono fondamentali non solo ai fini di fare un lavoro, come dicevamo, ma conoscere la storia e le cose di questo mondo serviranno ad orientare le proprie passioni attraverso l’impegno, la fatica e le regole che ogni famiglia offre per poi lasciargli spiccare il volo. Una educazione alla vita, al bene, alla pace, alla correttezza, al valore delle cose comuni, alla fede e alla fedeltà. Un impegno notevole che richiede tempo e fatica e la scusa anche se legittima di essere impegnati non esonera nessuno e tanto meno i genitori. 

Educare al bello, al bene, alla semplicità, alla fatica e all’impegno nell’ottenere i risultati e non alla facilità e al “fannullismo” generale, sarà la sfida più grande. Non date tutto e non fate tutto per i figli ma i figli si educano nell’amore e con amore ma anche con serietà e se serve severità. Rispettare le regole di casa, della società, dalla scuola o di qualsiasi ambiente che si frequenti. Ragionare con loro, passare tempo senza essere amici ma genitori perché il genitore non è amico, ma è genitore. Solo così i giovani potranno costruire un mondo migliore, solo con questa responsabilità che nasce e cresce con il tempo si potrà avere una società più degna di questo nome. Pretendete con rispetto e amore ma con serietà ed esempio. Siate famiglie unite, amatevi, siate fedeli alle vostre scelte se volete che i figli lo siano e pian piano diventeranno sempre più responsabili. Fategli guadagnare le cose attraverso un impegno serio che produce risultati.

Mille libri, mille teorie, mille possibilità ci sono sull’educazione, quindi ognuno può documentarsi se necessità, ma importante sarà ricordarsi che fare figli significa essere protagonisti della vita e per la vita. Non giudicate il mondo sbagliato, perché siamo noi a costruirlo e oggi chi è in prima linea è proprio il genitore che educa e se è serio, responsabile, fedele, allora collaborando con la scuola, il mondo del lavoro, la fede, la cultura, la politica riuscirà egregiamente a trasmettere valori veri e non fondamentalismi vuoti, non risultati facili ma impegno e serietà fatta di sacrificio attraverso regole, eleganza, rispetto e accoglienza fatta di ascolto. Non date la colpa alle cattive compagnie, i valori che date in casa saranno la linfa per una pianta sana. Parlate, confrontatevi con loro, soprattutto siate presenti senza essere bacchettoni o rigidi ma seri e sinceri, severi ma con amore come ogni mamma e papà sa fare. Educateli a pensare, a riflettere sulle cose, non presentate un mondo facile, un mondo fatto di furberie, una vita facile, una bella vita ma offrite il cammino per una vita bella e serena, accogliente, libera, ma rispettosa che non è fare quello che si vuole a scapito di altri, che non è puntare il dito o essere razzisti, ma accoglienti nella giustizia e nella verità, nel dialogo e nel confronto. Siate educatori capaci come è stato Gesù con noi, con ognuno di noi. Misericordia e amore non significa silenzio e difesa senza comprendere le situazioni e neppure rigidità e pressione, ma dialogo, amore e correzione fatta in un clima di rispetto reciproco. 

Come cristiani e credenti educate alla fede dando l’esempio, non giudicando, non lamentandosi, non puntando il dito, non pretendendo senza fare voi in prima persona quello che chiedete. Gesù ci chiede di seguirlo, di amare, di perdonare, di essere giusti e accoglienti ed è poi il mondo che desideriamo ma per averlo non lo si può prendere bisogna che ognuno faccia la sua parte. Il Vangelo sia guida per il vostro cammino, per il vostro ruolo, per il compito di ogni educatore in qualsiasi ambito della vita: dalla casa al lavoro, dalla scuola alla vita.

Rispetto, impegno, confronto, dialogo, coraggio, amore ci porteranno a costruire un mondo non egoistico ma aperto e collaborativo ognuno con i propri doni e le proprie possibilità, nessuno è padrone del mondo o delle persone. Come cristiani prendete come linea guida, come codici educativo il Vangelo, vivetelo e confrontatelo con il mondo, abbiate coraggio a proporre una via nuova senza uniformarci necessariamente a tutto e a tutti e saremo la pietra viva che porterà luce nel buio dei cuori. 

@unavoce

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