Tamar

 

Non si può pensare il mondo senza le donne e non solo per la sua sopravvivenza, ma per la completezza della vita su questa terra e invece chissà per quale scherzo dell’umanità le donne sono sempre state in secondo piano basta guardare alla storia del mondo. Oggi nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2023 vorrei richiamare l’attenzione a come ognuno di noi si comporta ed educa. Penso alle nostre mamme donne forti, decise, determinate che ci hanno insegnato a vivere che ci anno accompagnato ad affacciarci al mondo attraverso educazione e impegno serio, ed è proprio questo quello che oggi notiamo essere carente.

Si parla di donne e del rispetto che le si deve, ma vorrei sottolineare che senza rispetto ne uomini ne donne potranno convivere insieme e sia da una parte che dall’altra ci dovrà sempre essere la responsabilità capacità di fare ognuno la sua parte e non si tratta di fare gli uni che cose degli altri, anche ma non è questo il segreto del rispetto, credo che sia invece nel fare ognuno quello che gli è più congeniale e nel rispetto delle scelte vivere insieme integrandoci e completandoci.

Da Eva a Maria la Bibbia è costellata di figure femminili determinati nella storia della salvezza e oggi ricordano loro vorrei celebrare le donne e il rispetto che meritano aiutando a comprendere che la violenza come sempre in nessun campo porta a migliorare ma semmai deteriora i rapporti e la vita stessa. I loro nomi sono moltissimi ma uno vorrei ricordare per celebrare questo giorno Tamar la moglie di Giuda. Nel libro della Genesi (capitolo 38) troviamo il racconto di Tamar e di suo suocero, Giuda, figlio di Giacobbe. Una storia intrigata di morti e matrimoni di figli e di situazioni famigliari intrecciate ma che ci mostrano una donna capace e nonostante il peccato dell’uomo Dio trionfa con la sua grazia per la fede di questa donna.

“È una storia antica, eppure ha una terribile attualità, registrata negli incessanti infami femminicidi o nella violenza sessuale, alimentata solo da un istinto bestiale e da un senso di possesso e di dominio. La vicenda è narrata nel c. 13 del Secondo Libro di Samuele  e ha per protagonista una giovane donna affascinante, figlia del re Davide. Il suo nome è Tamar, «palma», slanciata e flessuosa com’è quest’albero delle oasi. Di lei si invaghisce, non ricambiato, un fratellastro, Amnon: «Tale era la passione che lo aveva assalito da cadere malato». (Cfr. FamigliaCristiana)

Dall’origine del tempo passando per la storia sacra e arrivando fino a noi la grande educazione a cui dobbiamo arrivare è la sacralità del corpo, il rispetto della persona, il ruolo nella vita. Vale per tutta l’umanità ma oggi con questa ricchezza sottolineare l’impegno di tutti a godere di questa bellezza per scorgere l’armonia che Dio ha pensato e ci ha offerto per vivere in questo giardino che è il mondo amandoLO e amandoci tra di noi.

Vi domanderete perché ho scelto proprio Tamar come esempio per celebrare questa giornata, perché credo che dobbiamo imparare a vivere in modo dignitoso e questo giorno ce lo ricorda. Tamar è la protagonista di una delle molte storie complicate e anche scandalose dell’antico testamento, ma l’ho voluta ricordare perché insegni a quei maschi che si sentono onnipotenti che le donne su cui usano violenza potrebbero essere le loro madri, sorelle, mogli e figlie.

L‘autore di questo racconto che con coraggio ha riportato questa vicenda e chi nei secoli l’ha custodita e tramandata sino a noi ci ha insegnato che la storia può essere ribaltata. L’incontro presso la sorgente, inizio della vicenda, ci introduce nel “raccontarci tutta l’umanità nuda e ferita, senza censure e senza pudori” (cfr. Avvenire) aiutandoci oggi a fare la cosa giusta, a non avere pregiudizi e a saperci comportare come figli di Dio. Educhiamoci ed educhiamo al rispetto, alla gentilezza, alla bellezza queste salveranno l’umanità.

@unavoce

 

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