Vivere il Vangelo

Il Vangelo è atteso anche oggi: l’uomo di oggi è come l’uomo di ogni tempo: ne ha bisogno del Vangelo, anche la civiltà dell’incredulità programmata e della secolarità istituzionalizzata; anzi, soprattutto la società che lascia deserti gli spazi del senso religioso, ha bisogno di Gesù. Questo è il momento favorevole all’annuncio di Gesù. (Papa Francesco)

 

«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco». (cfr. Gv 14,27-31)

Da ogni dove s’innalza questo grido, sia dalle religioni che dal mondo laico e distante, sia per chi crede sia per chi è attento ad altre dinamiche, il grido della pace s’innalza da ogni parte del mondo e da ogni ambiente, da ogni gruppo ma sembra questa pace non esserci perché al di là del grido, delle accuse, delle affermazioni quello che dovremmo fare è coltivare un cuore di pace, una economia di pace, una società di pace, una religione anche se sembra inopportuno, una fede di pace. E’ facile incolpare Do o le religioni quando questa pace non c’è ma se non impariamo ad educarci alla pace nelle piccole cose della vita quotidiana, nelle scelte ordinarie non ci sarà mai una vera pace.

Per noi cristiani è solo la consapevolezza di Cristo è la scoperta del Signore è l’amore per Lui che trasformerà le nostre parole, i nostri pensieri e le nostre azioni in vera pace. Le Parole del Vangelo che vi ho riportato sono l’anima di questa Pace che dobbiamo costruire ricercandola e coltivandola ogni giorno. Solo in Cristo, solo nell’amore verso di Lui potremo allora trovare la Pace. Voi direte e per chi non crede in Gesù? Sarà la stessa cosa, trovare nella fede la vera realizzazione di questa Pace altrimenti ci saranno sempre rivendicazioni e vendette continue e il fratello ucciderà il fratello indipendentemente da etnia, colore o religione. Ognuno nella sua fede deve trovare la pace quella vera quella che ci porta al rispetto al dialogo e combattere il male il diavolo che si sta operando per dividerci per creare tensioni per fare dei cuori tristi e pieni di odio e vendetta. 

“Tra tutti i doni del Crocifisso Risorto, tra i beni che ci ha lasciati in eredità, la pace è il più grande: li riassume tutti. Non è la tregua tra due guerre né è l’assenza di conflitti; non è la sottomissione servile al più forte né il dominio incontrastato sui più deboli; non è nemmeno il quieto vivere e la paura degli imbelli, né l’indifferenza e la superiorità rispetto al male e alla sofferenza. Non è nessuna di queste paci, che il mondo conosce: pace dei vincitori o dei vinti, dei potenti o degli schiavi, dei superficiali o degli stoici, dei deboli o degli indifferenti. La pace che Gesù ci lascia è di chi attraversa i conflitti ed il male, la sofferenza e le ingiustizie non risolvendole né ignorandole, non subendole né liquidandole, bensì prendendole su di sé e sopportandole. È la pace di chi, amato da Dio, ama ogni creatura e per questo copre e sopporta i limiti propri ed altrui, e crede e spera che il bene prima o poi fiorirà in ognuno (1 Cor 13,7). È la pace di chi vince il male con il bene (Rm 12,21) e con la pazienza (Gc 1,2-4), perché ha vinto su sé stesso e ha scoperto che la vita è un dono ricevuto e da donare”. (cfr. M.Zupi)

Senza Cristo non c’è Pace vera, senza un Vangelo vissuto seriamente non ci sarà una società che saprà vivere in armonia perché emergeranno solo i nostri limiti. Il papa nell’Udienza del mercoledì (15 novembre 20203) così ha richiamato i cristiani: “I primi a dover essere evangelizzati siamo noi cristiani: siamo noi. E questo è tanto importante. Immersi nel clima veloce e confuso di oggi, pure noi, infatti, potremmo trovarci a vivere la fede con un sottile senso di rinuncia, persuasi che per il Vangelo non ci sia più ascolto e che non valga più la pena impegnarsi per annunciarlo. Potremmo addirittura esser tentati dall’idea di lasciare che “gli altri” vadano per la loro strada. Invece proprio questo è il momento di ritornare al Vangelo per scoprire che Cristo “è sempre giovane, è sempre fonte costante di novità”. (cfr. VaticanNews)

Cerchiamo Cristo, viviamo il Vangelo e coltiveremo ed educheremo alla pace vera noi e il mondo. 

@unavoce

 

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