Vivi nella pace
“Il mio consiglio è di non fare mai domani ciò che puoi fare oggi. La procrastinazione è la ladra del tempo”. (Charles Dickens in David Copperfield)
Non lasciare mai nulla in sospeso e non rimandare a domani quello che puoi fare oggi, se questa è una regola nel lavoro e nei vari impegni di vita lo è e lo deve essere molto di più nei rapporti interpersonali, sia famigliari che sociali in genere.
Perché rimandiamo? Perché “ci permette per un po’ di sentirci a proprio agio in una dimensione sospesa, dove non ci sono impegni e richieste. Rallenta la nostra marcia ed è un comportamento seducente perché dona una piacevole sensazione di benessere. Solleva temporaneamente dallo stress; risparmia dall’aver a che fare con richieste, persone sgradevoli o cattive notizie”. (cfr. Monica Ramirez Basco, Prima o poi lo faccio)
Così facendo abbiamo l’illusione di rimanere sereni, dico illusione perché poi la mente continuerà ad andare su quella situazione anche involontariamente creandoci, alla fine, un fastidio e un disagio interiore impedendoci di godere della vita in modo pieno.
Molte volte, le discussioni, le incomprensioni o i litigi ci fermano e ci fanno chiudere in noi stessi creando una distanza che il tempo farà diventare sempre più lunga al punto di non riuscire più a ridurla. Mi riferisco soprattutto nei rapporti interpersonali, famigliari e sociali, di lavoro o di gruppo e questo purtroppo può accadere anche nelle nostre comunità o con persone che riteniamo amiche o comunque conoscenti e vicini a noi.
Non voglio affrontare il discorso dell’amicizia in questa sede, ma quella delle relazioni. Ho visto e anche vissuto momenti e situazioni a questo livello. Alcune incomprensioni o situazioni che riteniamo o abbiamo ritenuto sbagliate, che ci sono sembrate degli sgarbi, delle cattiverie gratuite che ci hanno allontanato hanno creato un silenzio che con il tempo si è trasformato in un silenzio assordante, ma noi convinti delle nostre posizioni ci siamo allontanati creando un muro per il quale può essere quasi impossibile da scavalcare e questo perché abbiamo rimandato troppo l’occasione per chiarirsi.
Non possiamo e non dobbiamo cadere in questa trappola dei rapporti e delle incomprensioni ma difronte a un disagio parlarne subito, trovare il momento giusto e superare le nostre convinzioni o timidezze e affrontare l’argomento con serenità mettendo sul piatto della bilancia i fatti leggendoli per quello che sono e prendendosi la colpa o accusando ma con il desiderio di trovare chiarezza e riprendere il cammino, attraverso un dialogo sincero, onesto e rispettoso. Deve esserci sempre la possibilità di sanare la situazione, non ha senso portare rancore, creare chiusure. La libertà e la chiarezza non è maleducata ma deve sempre essere aperta alla verità. Non rimandare a domani, potresti non avere più l’occasione e ti rimarrebbe il rimpianto.
Può accadere che la situazione non possa essere sanata o chiarita più di tanto ma parlarne è la via giusta e poi ognuno per la propria strada se non ci sono soluzioni ma con una serenità interiore che non ci farà rimuginare, ne accusare, ne puntare il dito. Pertanto ci si parla, ci si confronta e si cerca di chiarirsi con onesta anche se alla fine non si ottiene il risultato sperato.
Affrontare e non rimandare mai, non fingere una tranquillità che non si ha perché questa con il tempo e alla prima occasione diventerà motivo di accuse, rinnovati litigi, chiacchiericcio o maldicenza e questo non è cristiano e non è neppure normale nella vita sociale e nei rapporti interpersonali. Divisioni e discordie tra di noi aprono la porta al diavolo, al male. Ci ricorda San Pietro nella sua Prima Lettera: “Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi”. (1 Pietro 5,8-9).
C’è un bel testo del Libro dei Proverbi (13,10-19) che può aprirci la mente il cuore e rinnovare la nostra fede e indicarci la strada da intraprendere: “L’insolenza provoca soltanto contese, la sapienza si trova presso coloro che prendono consiglio. Le ricchezze accumulate in fretta diminuiscono, chi le raduna a poco a poco le accresce. Un’attesa troppo prolungata fa male al cuore, un desiderio soddisfatto è albero di vita. Chi disprezza la parola si rovinerà, chi rispetta un comando ne avrà premio. L’insegnamento del saggio è fonte di vita per evitare i lacci della morte.
Un aspetto buono procura favore, ma il contegno dei perfidi è rude. L’accorto agisce sempre con riflessione, lo stolto mette in mostra la stoltezza. Un cattivo messaggero causa sciagure, un inviato fedele apporta salute. Povertà e ignominia a chi rifiuta l’istruzione, chi tien conto del rimprovero sarà onorato. Desiderio soddisfatto è una dolcezza al cuore, ma è abominio per gli stolti staccarsi dal male”.
Ora, la strada sarà quella di evitare litigi e superare le delusioni, il saggio che il libro dei Proverbi chiama Sapienza accetta i consigli e si contrappone allo stolto che invece non evita il male.
Come abbiamo cercato di evidenziare sono esperienze che possono capitare a tutti e sappiamo con chiarezza che una delle esperienze più faticose della vita è il litigio e questo lo vediamo ogni giorno, in ogni situazione, in ogni realtà e per differenti motivi e il più delle volte per motivi futili. Lo vediamo nei matrimoni, tra amici, con i colleghi di lavoro e anche nelle nostre chiese. Il Papa ce lo ricorda spesso che il diavolo cerca di divederci, contrapponendoci, dobbiamo resistere e resistere costruendo sempre e in ogni occasione pace e bene, ponti e occasioni di incontro e di dialogare superando l’orgoglio che è la prima causa delle nostre chiusure.
@unavoce
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