Lo scopo della Chiesa

Ogni mio desiderio è davanti a te, Signore (Sal 37,10)

« La ragione più alta della dignità dell’uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio. Fin dal suo nascere l’uomo è invitato al dialogo con Dio: non esiste, infatti, se non perché, creato per amore da Dio, da lui sempre per amore è conservato, né vive pienamente secondo verità se non lo riconosce liberamente e non si affida al suo Creatore ». (cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 19: AAS 58 (1966) 1038-1039)

 

Leggendo le omelie di Papa Benedetto XVI, come occasione di meditazione personale in questo tempo mi sono ritrovato a leggere quella per la consacrazione di cinque vescovi (5 febbraio 2011) e mi sono soffermato nella preghiera a riflettere e la domanda che mi è sorta è stata: Qual è lo scopo della Chiesa? “Lo scopo primario della Chiesa è “essere il sacramento dell’intima unione degli uomini con Dio” e “la sua struttura è completamente ordinata alla santità delle membra di Cristo” (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica 775, 773).

Troppo spesso anche noi preti dimentichiamo questo fondamento e dal I secolo dalle prime comunità cristiane ad oggi forse dovremmo ripensare a questa mediazione in modo nuovo. Per questo obiettivo nei secoli ci siamo tuffati sempre anche nel sociale e indispensabilmente, perché dove vive l’uomo è lì che la Chiesa opera e talvolta a discapito del sacro. Alla luce di questa lettura e ripensando al servizio e al ruolo della Chiesa nel mondo credo basterebbe leggere qualche vita di santi per accorgerci che i vari carismi che esistono nella Chiesa e nella sua storia non hanno mai messo in secondo piano la preghiera e la vita sacramentale che per quanto a parole rivendichiamo con programmi pastorali e attività poi le nostre comunità sembrano più delle organizzazioni che delle comunità di credenti. La carità che è fondamento dell’amore parte da Cristo e a Lui arriva e non è fine a se stessa, senza questa comprensione si rischia di snaturare la presenza della Chiesa stessa e il suo ruolo educativo e di presenza nel mondo.  La Chiesa è nata per continuare la missione di salvezza di Gesù, che prima di salire al Cielo ha affidato ai suoi discepoli, i dodici apostoli, il compito di essere suoi testimoni “fino agli estremi confini della terra” e di annunciare la “buona novella”, il Vangelo, a tutti i popoli.

Pertanto ricordo a me e a voi “cosa fa la Chiesa e che cosa alla Chiesa si chiede?: «Portare agli uomini la luce della verità, liberarli dalla povertà di verità, che è la vera tristezza e la vera povertà dell’uomo. Portare loro il lieto annuncio che non è soltanto parola, ma evento: Dio, Lui stesso, è venuto da noi. Egli ci prende per mano, ci trae verso l’alto, verso se stesso, e così il cuore spezzato viene risanato». (cfr. o.c.)

Perseverare nell’insegnamento degli Apostoli nella comunione attraverso lo spezzare il pane e nelle preghiere è quindi il primario compito della Chiesa. La fede ha un contenuto concreto che è raccolto nella Professione della Fede e questa Fede ci fa entrare in comunione tra di noi attraverso l’Eucarestia e la preghiera, scopo della nostro cammino verso Dio.

Tornare ad essere Chiesa profetica che sa essere presenza efficace di unità e di dialogo con la rettitudine dell’insegnamento attraverso una liturgia educante che viene dalla Parola di Dio e della studio a tutti i livelli di essa, ci aiuterà a rimanere fedeli al mandato originario.

La storia ha fatto il suo corso e gli errori non l’hanno scalfita ma fortificata se sappiamo leggere il passato con onestà affidando a Dio per l’opera dello Spirito Santo ogni nostra azione e attività. Non dobbiamo rinunciare alla sacralità di questa Chiesa alla sua presenza santificante che nel marasma di cose e situazioni rimane e deve rimanere voce che si alza a Dio per portare l’umanità a saper leggere lo Spirito per ricondurre a Lui tutti i suoi figli.

“« Gioisca il cuore di chi cerca il Signore » (Sal 105,3). Se l’uomo può dimenticare o rifiutare Dio, Dio però non si stanca di chiamare ogni uomo a cercarlo perché viva e trovi la felicità. Ma tale ricerca esige dall’uomo tutto lo sforzo della sua intelligenza, la rettitudine della sua volontà, «un cuore retto » ed anche la testimonianza di altri che lo guidino nella ricerca di Dio”.  (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica n. 30)

Ognuno per la sua parte, il suo ruolo e la sua vocazione dovrà incamminarsi obbedienti alla Chiesa per arrivare a costruire quel Regno di luce, pace e armonia che Lui ci ha donato. “Il desiderio di Dio è già preghiera” ci ricorda Sant’Agostino, nelle Esposizioni sui Salmi, 37,10, così coltiviamo la nostra vita e viviamo i nostri giorni.

@unavoce

 

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