Amore e paura

 

“Il Signore è la mia roccia,
la mia fortezza, il mio liberatore,
il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio,
il mio scudo, la mia salvezza, il mio riparo!
Sei la mia roccaforte che mi salva:
tu mi salvi dalla violenza”. (2 Samuele 22,2-3)

 

La nostra fede dovrebbe alimentare e animare la nostra vita, ma dico dovrebbe al condizionale perché poi alla fine non è così ma semmai è la nostra vita a condizionare anche la nostra fede. Siamo fragili e rischiamo di confondere la nostra fragilità con l’apatia io l’indifferenza e quindi da una parte cerchiamo di essere superiori agli eventi per non lasciarci coinvolgere e dall’altra diventiamo succubi delle situazioni lasciandoci trasportare e non reagendo in modo positivo, pertanto respiriamo i limiti esterni rischiando di diventare insensibili o troppo attenti facendoci superficiali da una parte o ossessivi dall’altra.

La forza che dobbiamo avere pertanto non significa non avere compassione ma avere la serenità interiore adatta a “piangere con chi piange e a ridere con chi ride”. La forza che necessità viene dalla nostra felicità interiore, se siamo felici siamo capaci di affrontare qualsiasi difficoltà e la felicità c’è con l’accettazione di chi siamo e di cosa siamo senza lasciarci opprimere dai dolori e disagi esterni, senza farci coinvolgere perché altrimenti non saremo in grado né di aiuta gli altri né di resistere alle intemperie della vita. 

Serve pertanto una profonda serenità e per essere sereni bisogna essere felici e per essere felici bisogna conoscersi e accettarsi per quello che si è e lavorare su quegli aspetti che possono invece in qualche modo condizionarci. Quindi essere forti o coraggiosi non significherà essere insensibili, ma capaci di affrontare le situazioni.

Noi spesso invece pensiamo che essere forti significhi non interessarsi alle varie situazioni rimanendo fuori o superiori ai fatti anche delle persone vicino a noi, temiamo di lasciarci coinvolgere perdendo la nostra presunta felicità o serenità.

Il mondo attuale ci parla di questo egoismo di fondo che ci pone dentro i nostri confini di vita e tutto ciò che è esterno è male o limite, abbiamo già accennato che questo non è vero e se crediamo a questo significa che siamo diventati schiavi di un modo egoista e distratto attento solo al proprio interesse, ma sappiamo che per essere felici e star bene la vita va divisa, condivisa e vissuta nel rispetto, donare prima di ricevere, amare prima di essere amato, una logica che non va molto d’accordo con l’attuale pensiero ma che è la chiave della vera felicità.

Quindi puoi essere forte e sensibile, attento e distaccato, capace di altruismo senza mancare alle attenzioni a te stesso. La tua sensibilità che non è essere fragili o sottomessi ma attenti, ti porterà alla vera felicità. La fragilità impaurisce non ti permette di essere te stesso e ogni situazione esterna a te o interna a te ti condizionerà negativamente diventando un problema di ansia, stress e fatiche mentali che si ripercuoteranno non solo sullo spirito ma anche su fisico. 

Dobbiamo recuperare la nostra forza una forza che è alimentata dalla Fortezza che è una delle quattro virtù cardinale, (Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza) la capacità di resistere alle intemperie della vita e che deve essere coltivata con la vita stessa, con lo studio, con l’impegno, con la preghiera e la vita spirituale e di fede. 

Questa Fortezza che otterrai unita all’empatia ti farà vivere una vita ricca e piena di sensibilità senza soffrire, ma con uno sguardo alto e attento capace di capire e di aiutare gli altri e te stesso.

La tua sensibilità, il pianto, la commozione, il dolore … non sono una fragilità ma una forza perché dentro sei sereno, sai cosa sei e cosa vuoi e potrai aiutare gli altri e non soccombere difronte alle pressioni esterne. La tua serenità ti porterà ad essere forte, una serenità che arriva dalla consapevolezza di chi sei potendo essere luce per chi è nel buio, condividere ed essere compassionevoli, attento, sensibile e questo non significa cadere perché altrimenti non aiuteresti nessuno e crolleresti anche tu, ma significa avere una forza interiore capace di essere accanto, aiutare senza rimanere schiacciato dal peso del dolore e delle difficoltà e questa non è superficialità o indifferenza ma paura e se saprai vincerla allora sarai veramente felice.

Saremo forti o deboli in funzione alle nostre emozioni perché sono queste emozioni a condizionarci. L’emotività può aiutare o può distruggere, può essere presenza edificante o compagna di sventura, se comprendi la tua natura comprenderai la via per essere forte e fratello con tutti. Se ti senti debole e incapace forse è perché non sei felice, quando siamo felici siamo forti e capaci di grandi cose. Coltiviamo allora la felicità che non è avere tutto ma accettarsi impegnandoci e vivendo da protagonista la nostra vita conoscendo pregi e difetti di noi stessi. Guardati attorno ci sono persone che hanno grosse difficoltà ma hanno il sorriso e vivono con serenità la loro condizione, forse dovremmo farci un esame di coscienza e rivedere i nostri atteggiamenti, la nostra vita e recuperare quella forza che tutti abbiamo dentro, superando e gestendo le nostre emozioni che per quanto difficile possano essere dipenderanno da noi.

Sii di aiuto a chi vedi fragile e che non riesce a portare la croce, è questo il momento per essere forte e superare le emozioni senza lasciarsi coinvolgere emotivamente ma allungando la mano. Per essere forte sii te stesso, l’abbiamo ripetuto alla noia, accettati per quello che sei e compi quei cambiamenti che sai essere utili per te, per gli altri e che nel farlo ti costeranno fatica, solo così gestirai il tuo stato d’animo.

Due sono le emozioni fondamentali: l’amore e la paura, il Signore ci ha insegnato la via, per cui la forza diventa Fortezza. Amare tutti e amare gli altri come se stessi e fidarci di Lui contro ogni logica. Non avere paura e fidati del Signore, sai di avere un alleato, ecco qui si gioca la nostra fede e in questa fede, che noi riponiamo in Dio, riscopriremo noi stessi e la nostra capacità di viere da persone felici e capaci di attenzione verso gli altri.

Mi tornano alla mente delle parole laiche di Margaret Thatcher riproposte nel film “Iron Lady”, un grande insegnamento che non richiede ulteriori commenti ma doverose riflessioni: “Cura i pensieri, diventeranno parole. Cura le tue parole, diventeranno le tue azioni. Cura le tue azioni perché diventeranno abitudini. Cura le tue abitudini perché diventeranno il tuo carattere. E cura il tuo carattere perché diventerà il tuo destino. Quello che pensiamo, diventiamo.” (cfr. harrisitalia

Non indossare corazze, non tenerti lontano dai problemi degli altri pensando che così facendo tutto scorrerà bene nella tua vita, perché questa sarà la tua debolezza e la tua fragilità, ma noi confidiamo nel Signore e con la nostra vita spirituale seria diventeremo quello che il Signore ha progettato per ognuno di noi, invoca nella tua preghiera lo Spirito Santo che illumini l tuo cuore e la tua mente.

@unavoce

 

Foto di Copertina: fonte