vivi nell’amore

 

Viviamo come se non ci fosse un domani, come se fossimo eterni e senza accorgerci sprechiamo il tempo che ci è donato. Quando si è giovani perché c’è una vita davanti e quando si diventa grandi per non pensare al dopo, in entrambi i casi nessuno di noi neppure i cristiani pensano al paradiso, se ne parla poco, si pensa a come vivere oggi senza pensare al domani.

La nostra fede invece si basa tutta sulla vita eterna una vita terrena vissuta secondo una logica per guadagnare la vita eterna e la regola è una sola: ama Dio e ama i fratelli e questo in tutte le religioni del mondo o filosofie di vita. Quanto di più grande e di più semplice c’è che diventa invece impossibile perché noi pensiamo di bastare a noi stressi e così come Adamo ed Eva pensiamo di essere Dio dimenticando ogni cosa e facciamo della nostra vita un inferno di litigi, divisioni, guerre, ambiguità, maldicenze, … e potremmo continuare e non c’è categoria di persona o ruolo dove non trovi limiti e difetti.

Sappiamo che il cammino non è facile e può essere lungo o breve, che il punto d’arrivo sarà solo alla fine, ma troppo spesso dimentichiamo il traguardo da raggiungere, preoccupati di vivere non viviamo bene essendo sempre insoddisfatti e infelici.

Vivi il momento presente è una logica buona se non si dimentica il percorso che dobbiamo compiere e la religione, la fede, lo studio sono per vivere questo tempo che ci è concesso in modo serio e da protagonisti senza perdere nulla di quello che ci è dato. Solo difronte alla malattia ineluttabile che ci colpisce allora ci accorgiamo di non essere eterni ma la eliminiamo subito dai nostri pensieri perché questo elemento ci fa paura, paura di non sapere la fine, di non poter vivere come diciamo noi, di lasciare le persone a cui teniamo. Credo che sia importante invece non dimenticare questo aspetto della vita che quindi la vita ha un termine perché tenerlo presente ci aiuterà a vivere bene l’oggi e a lavorare per noi e chi è accanto a noi ognuno con il suo ruolo, il suo compito, la sua vocazione con passione ed entusiasmo, speranza e amore.

San Filippo Neri nella sua vita, un bell’esempio che potremmo conoscere meglio, (c’è anche un bel Film “Preferisco il Paradiso” del 2010 che vale la pena vedere), ci ha ricordato che il Paradiso è la nostra meta, quel luogo che non è un luogo, che non sappiamo, ma che è il motivo della nostra fede e per guadagnarcelo la strada da compiere è quella della vita onesta, corretta, aperta, accogliente, fraterna, perché tutto il resto finisce e litigi e dissapori, guerre e cattiverie non portano da nessuna parte e oltre a non farti vivere bene il tempo presente ti condannano per il futuro.

La ricchezza del mondo e della storia di quelli che ci hanno preceduto sono il nostro vero tesoro da imitare, da Cristo ai santi, dalle persone che hanno vissuto intensamente la loro vita costruendo e non distruggendo a quelli che oggi ci ricordano questo cammino e dobbiamo prendere esempio e se sapere e conoscere serve a qualche cosa oggi è per costruire un mondo capace di non dimenticare che ogni uomo e donna ha un inizio e una fine con una dignità che gli viene da Dio, perché immagine del Creatore.

Ora perché questo parlare? Perché siamo troppo superficiali e dimentichiamo spesso che la vita non è fatta solo di fatti ed eventi razionali ma ha bisogno di sentimenti, di passione, di un amore che nasca dal cuore e non solo dall’interesse. Il non pensare a una dimensione della vita non la elimina ma semmai la impoverisce.

Non ci sono ricette particolari, ognuno ha la sua e navigando nell’etere troviamo molti che snocciolano pillole di saggezza, consigli e ogni tipo di ricetta della e per la vita, forse proprio per questo sono convinto che sia importante non massificarsi. Appartenere e fare o vestire allo stesso mondo non è massificazione è comunità, mantenendo la propria unicità altrimenti sarebbe massificazione cioè mi adeguo perché gli altri vedano in me quello che desidero che vedano e questa si chiama apparenza e in definitiva è una maschera che se si porta rischiando di penalizzare il volto, pertanto se da una parte serve valutare tempo, momento e situazione per determinati atteggiamenti e ambienti dall’altra non si può rinunciare alla nostra singolarità. Fare delle scelte nella massima libertà e viverle nella massima responsabilità, questa è la vita e in questa dinamica non posso e non devo dimenticare il fine ultimo: la vita eterna, il Paradiso.

Molti di noi, in modi diversi, ci adeguiamo alla massa ma ognuno di noi ha una sua unicità che va condivisa e pur facendo le stesse cose le facciamo in modi differenti perché ognuno ha una sua ricchezza personale, se comprenderemo questo saremo capaci di fraternità e di pace, di serenità e di felicità. Se invidiamo gli altri non saremo mai noi stessi e per essere noi stessi bisogna prepararsi ad esserlo nel rispetto degli altri. Questo è il gioco della vita si!, un gioco complicato che non dobbiamo sprecare e le regole sono per compiere questo viaggio nel migliore dei modi.

Recuperiamo questa certezza, la nostra fede, i criteri della vita bella e non della bella vita solamente e il tempo a noi concesso sarà un tempo meraviglioso usto per noi e per chi è accanto a noi vivendo le nostre scelte e le nostre vocazioni con passione e amore e in un mondo che ritroverà la pace, questo è il cammino verso il Paradiso, amare perché nell’amore ci incontreremo e nell’amore del Padre saremo uniti, trasformati e salvati.

@unavoce

 

Foto di Copertina: fonte