di linguaggio

Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno. (Mt 5, 37)

 

La chiarezza terminologia nel nostro parlare e scrive è fondamentale per non creare confusioni, del resto la lingua ha questo scopo pur con tutti i limiti delle traduzioni dall’ una all’altra sia in quelle antiche che in quelle moderne, ma è fondamentale dare le giuste parole ai concetti che si vogliono esprimere altrimenti è una assimilazione che porta confusione e rende inefficace la cosa o le cose che si vogliono esprimere.

Uno spaghetto di carota non si può chiamare spaghetto perché questo racchiude un altro significato ecc. un esempio banale per comprendere che voler assomigliare a qualche cosa d’altro fa confusione e mortifica il senso originale e non fa comprendere quello nuovo che si vuole esprimere, pertanto un esempio più lampante e di attualità lo troviamo nel concetto e nel termine matrimonio che non si può associare a ogni tipo di unione perché usare quel termine in ogni unione crea solo confusione snaturando uno e non dando pieno compimento agli altri termini che vogliono si!, dire magari le stesse cose ma che hanno caratteristiche differenti.

L’uguaglianza non sta nel fare tutti le stesse cose ma nel rispetto delle singole azioni e scelte che uno fa ottenendo semmai gli stessi diritti ma non si può confondere con le stesse parole. Credo sia fondamentale questa precisazione nel nostro vivere e nel nostro parlare, se il tavolo lo chiamiamo albero perché viene dal legno non ci intenderemo mai pertanto il linguaggio creato dall’uomo che è ovviamente convenzionale è per comprendersi e definire cose e concetti. 

Alla luce di questa premessa penso sia importante che l’apertura alle diverse realtà della vita che ci sono deve essere rispettosa, se da entrambi le parti c’è chiarezza non confondendo i termini con gli obiettivi che si vogliono perseguire allora ci sarà dialogo e pace.

A questo scopo la conoscenza, lo studio e l’informazione sono indispensabili e il nostro mondo che vuole tutto e subito senza comprendere, conoscere, studiare dovrà fare i conti invece che sono necessari questi elementi e per farlo ci vorrà pazienza, tempo e sacrificio, altrimenti non andrà da nessuna parte se non avrà questo impegno costante nel vivere. 

La parola Pace ha un valore ed è unico e inconfondibile ma da entrambi le parti di un litigio il concetto di pace che può avere esigenze differenti ha un valore intrinseco assoluto e inconfondibile pertanto se non si rispetta da entrambi le parti si è in guerra. Pace è una pace che deve essere per tutti e per raggiungerla ci deve essere il rispetto e se manca questo non ci si potrà mai trovare in questa situazione di Pacificazione.

Ora noi critichiamo tutto e tutti, la storia e la cultura del passato ma anche quella moderna e non ci sta bene niente, tutto è limite perché vogliamo fare quello che vogliamo senza criterio e impegno e siamo disposti a rinunciare all’intelligenza e all’evidenza per perseguire quello che pensiamo noi che è sicuramente giusto e pensiamo che gli altri siano solo disonesti o approfittatori, purtroppo questo è il modo di pensare e di vivere oggi e a tutti i livelli lo si vede nelle trasmissioni, nelle conferenze, nei confronti in tutti gli ambiti della vita. Questo modo di camminare non ci porterà da nessun parte se ci limitiamo nella conoscenza e questa se non ci sarà diventerà la vera schiavitù che viviamo senza accorgerci e fidandoci del primo strillone di turno.

Come cristiani abbiamo il dovere di conoscere, di capire, di studiare e di crede e vivere nella nostra Fede sulla sacralità e l’impegno della storia e di chi studia per aiutarci a vivere il Vangelo e il messaggio che Dio ci ha trasmesso attraverso di esso. Anche in questo campo le banalità si sprecano seguendo questo o quello e non dando credito agli esperiti e studiosi sia cristiani che protestanti o laici perché a noi piace ascoltare solo quello che vogliamo e che da ragione alle nostre opinioni. Creare un pensiero onesto e coretto significa studiare e confrontarsi, leggere e capire per poi dare un parere. 

Nella vita di ogni giorno dobbiamo impegnarci a chiamare le cose con il loro nome e lo studio della nostra lingua è fondamentale per vivere in armonia e nel rispetto delle singole opinioni, senza fare confusioni terminologiche o scimmiottando termini per vivere altre realtà. La chiarezza del parlare è chiarezza di pensiero e nel confronto delle varie opinioni c’è il segreto di un cammino rispettoso e pacifico dell’umanità.

Proviamo a rileggere la pagina del Vangelo di Matteo al Capitolo 5 dal versetto 17 al 37 forse comprenderemo meglio le parole del Signore e riusciremo meglio a capire l’importanza delle nostre parole.

@unavoce

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