Pensa prima di parlare

“Stranamente, non abbiamo mai avuto più informazioni di adesso, ma continuiamo a non sapere che cosa succede.” (cfr. Papa Francesco)

“Nulla al mondo è più pericoloso che un’ignoranza sincera ed una stupidità coscienziosa.” (cfr. M.L. King)

“Esiste un solo bene, la conoscenza, ed un solo male, l’ignoranza.” (cfr. Socrate)

La pazienza non è mai stata una delle mie virtù e semmai ne avessi una non è certamente questa e apro così oggi la mia chiacchierata con voi perché ascoltando le persone che non frequentano la vita della Chiesa e poi pontificano su verità e limiti e hanno vissuto e vivono una fede “appiccicata”, superstiziosa e occasionale, sentendoli poi parlare della vista spirituale, della religione e della Chiesa, le stupidaggini che dicono sono enormi, accampanandole con assurde riflessioni e sottolineando la loro non frequenza alla vita della Chiesa per colpe di altri, soluzione molto comodo e non si limitano nel fare riflessioni, che sono oggettivamente di persone ignoranti, cioè che ignorano perché non conoscono e condizionati dalla logica moderna, meno si sa e più si parla, si legge e si sentono riflessioni su tutto dimenticando ovviamente il Vangelo o leggendolo a comodo personale.

Ora è il tempo di smetterla di fare teorie ma semmai è il tempo di conoscere le cose per quello che sono e pensare prima di parlare, poi può piacere o meno, puoi accettare o meno, ma questo è un altro discorso, quindi puntare il dito perché per esempio la Chiesa ha strutture, è “ricca” ecc. è una riflessione da superficiali e da “arruffapopolo” che puntano il dito per non fare nulla quindi diventa un parlare da sciocchi.

La cultura cristiana con buona pace di tutti ha più di duemila anni e nel tempo le strutture, penso alle Basiliche, alle chiese e alle varie strutture sono della Chiesa e oggi ancora, se ne costruiscono, di belle o meno, di piacevoli o meno e questo dipende dai gusti e comunque sono l’espressione di un umanità che costruisce in onore del suo Dio e a servizio dei fratelli è importante ricordare che non è una mancanza di carità è da ignoranti pensarlo e da poveri nel cuore e siamo stanchi di sentire queste cose e io personalmente non ho più pazienza di sentirle perché c’è solo la volontà di denigrare e criticare senza pensare.

I poveri c’erano, ci sono e ci saranno sempre e la Chiesa li ha sempre assistiti, che poi si combatta la povertà è sacrosanto è giusto e tutti dobbiamo adoperarci per questo ma fare tutto in funzione di questo mortifica il resto e non ha senso. L’accusare il vaticano, le chiese ricche, le proprietà, ecc., che senso ha? dove sta il problema? La Santa Sede, le Diocesi, la Chiesa nel mondo con le sue strutture è accanto a tutti i cristiani e non solo e non è che mettendo una croce in più o in meno o “vendendo” la Cappella Sistina o la Pietà di Michelangelo si risolvono i problemi, semmai ne crei degli altri, quindi basta con queste stupidaggini superficiali ignoranti e da anticlericali, non ti va stanne fuori nessuno obbliga nessuno tanto meno l‘ha fatto Gesù, quindi rivedi il tuo parlare, le tue posizioni, le tue idee e se hai da ridire semmai riprendi chi legge il Vangelo in modo diverso da quello che è o nel modo che fa comodo a lui.

Quindi basta con questi luoghi comuni, i poveri come dicevo c’erano, ci sono e ci saranno e li abbiamo sempre assistiti e continuiamo ad assisterli ma non ci sono solo poveri che hanno bisogno di un pezzo di pane o di una doccia, non ci sono solo poveri sul pianeta che hanno bisogno di sicurezza e protezione, ma ci sono poveri di spirito, di cuore, di mente, di cultura, di attenzione, di bellezza, di riflessione, di contenuti e la Chiesa è sempre stata ed è attenta a tutti, quindi non semplifichiamo tutto banalizzando l’impegno serio, onesto e puntuale della Chiesa.

Riprendiamo in mano la nostra vita imparando a conoscere le cose per quello che sono, a comprendere gli eventi e i fatti del passato e del presente imparando ad ascoltare le cose vere e non ogni stupidaggine che leggiamo sui social. Non lasciamoci condizionare dal mondo, le cose del mondo servono per vivere e vanno bene e non sono peccato lo diventano quando si diventa schiavi di queste cose. La tua felicità, la tua serenità, i tuoi pensieri, la tua fede se è condizionata da queste mentalità degli “strilloni di strada” allora diventa schiavitù e tu diventi succube di questo mondo e vedrai tutto come una imposizione e le regole come limiti alla tua libertà, ma se invece i Comandamenti, le regole religiose o civi le leggi e le vivi alla luce di un rispetto reciproco, di una autenticità della tua vita, allora la prospettiva cambia. Ci saranno regole da rivedere, situazioni che cambiano nel tempo, ma il segreto è nell’onestà da una parte e nel non vedere fregature dall’altra. Pensare che tutti siano disonesti, direbbe qualcuno “ladro pensa che tuti rubano”.

Fare quello che vuoi non coincide con il risultato necessario di essere felici, si è felici quando si è capaci di essere liberi nel cuore, dai condizionamenti e vivere le varie situazioni della vita scegliendo di fare qualche cosa e scegliere non solo per comodo ma per necessità di conoscenza, di sapere, di vita. Gesù si è donato liberamente per amore nostro è qui il segreto: donarsi liberamente all’altro ti renderà veramente felice e comprenderai allora la vita e di questa vita anche i suoi limiti, che sono solitamente nei rapporti interpersonali di amore, di amicizia, di fraternità perché al primo posto ci siamo solo noi con la pretesa o l’accusa poi che non siamo noi ma gli altri, che la colpa è di questo o quello, ma mai la nostra superficialità.

Cambiare significa aprire la mente e uscire dagli schemi e preconcetti, cambiare significa leggere le cose per quello che sono, riflettere sul passato e il presente in modo intelligente e conoscere e studiare per sapere è fondamentale per non essere dei superficiali e dei tuttologi come va di moda oggi. Anche nella Chiesa sentiamo molti anche consacrati a parlare a sproposito o a proporre una fede libera o rivendicano la verità contestando sempre tutto e tutti. Amare significa dedizione, sacrificio, impegno e solo in questo si è veramente felici, quindi basta con il puntare il dito sui soldi, il potere, la carriera, ecc. della Chiesa, della vita, del mondo ricco … ma che vi devo fare il disegnino per comprendere che se vuoi dare da mangiare ai poveri, così tanto decantati, devi acquistare cibo e per acquistare cibo ci vogliono i soldi e questi si fanno attraverso le logiche di questo mondo, il problema se c’è è non essere schiavi di queste o cadere nei limiti di questo mondo e nello stesso tempo non essere neppure dei sciuponi o superficiali e il papa penso che c’è lo dimostri ogni giorno non solo con le parole. Per ragionare ed essere nel mondo una presenza seria e che richiama, ricorda e aiuta, deve usare gli strumenti del mondo e come dicevo il problema è semmai quanto ti fai condizionare e come li usi.

La vita di preghiera, la formazione personale, … ti permetteranno di rimanere fedele alla tua vocazione e al tuo servizio nella Chiesa e per la Chiesa, nel mondo e per il mondo. Il Compito di essere accanto, come accennavo, quindi non è solo un aiuto concreto che come vediamo c’è e a braccia larghe ma anche quello di richiamare e ricordare al mondo quei valori non solo religiosi ma di umanità, quello che vediamo che ogni giorno il Santo Padre fa parlando e ricevendo o visitando le varie realtà di questo nostro mondo.

Le cose del mondo sono per vivere nel mondo se sei schiavo di mentalità e mode potrà essere un limite se le cose le usi per vivere te e gli altri allora il problema cede, la prospettiva cambia se il cuore è libero, onesto e sincero.

@unavoce

 

Foto di Copertina: fonte