Sacramento dell’Amore

 

“Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato. Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato.  Riconosco la mia colpa”. (Salmo 50, 3-5)

“Con l’accusa, l’uomo guarda in faccia i peccati di cui si è reso colpevole; se ne assume la responsabilità e, in tal modo, si apre nuovamente a Dio e alla comunione della Chiesa al fine di rendere possibile un nuovo avvenire” (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1455).

 

La Confessione è uno dei Sacramenti meno frequentato e più disatteso e peggio ancora vissuto male, perché si è perso il senso del peccato, tutto è lecito o forse avendo perso il senso del peccato non ci si confessa più. E’ il tempo di recuperare questo aspetto della nostra vita.

Non sappiamo confessarci e se lo facciamo ci limitiamo talvolta non dico a banalità ma a situazioni di vita ordinaria dove si dimentica di parlare del proprio peccato indagando su quello degli altri, invece il confronto con la vita degli altri e chi ci sta attorno semmai ci deve spronare a verificare il nostro personale cammino.

Ora dobbiamo riscoprire il valore salvifico del sacramento della Riconciliazione, la vera la consapevolezza dell’efficacia di questo strumento che la Chiesa ci offre e quindi non lo dico al prete mi confesso davanti a Dio ecc. non ha valore perché l’errore va riconosciuto, compreso ed esplicitato con le parole con il proposito di non ricaderci pur sapendo magari che ricadremo, ma questo non toglie l’impegno onesto davanti a Dio e a noi stessi di riconoscere il limite che ci allontana da Dio dai fratelli dalla Chiesa.

La frequenza con cui ci confessiamo è ormai di anno in anno e alcuni neppure quello e i modi sono scadenti non ci si prepara a non ci facciamo un esame di coscienza prima non verifichiamo il nostro cammino e poi andiamo dal sacerdote che non fa magie ma deve ascoltare quello che c’è nel tuo cuore.

Dobbiamo superare prima di tutto la vergogna dei nostro peccati riconoscerli e saperli dire davanti al sacerdote con la consapevolezza che rimarranno segreti nel cuore del sacerdote e questo elemento è fondamentale per il cristiano saperlo e discriminante per il sacerdote che addirittura incorre nella scomunica e sospensione dal ministero.

La sacralità che crea segreto e riservatezza è fondamentale per comprendere l’importanza di questo Sacramento che serve ad ognuno di noi per crescere come cristiani oltre che come persone.

Il conoscere i nostri limiti e dirceli a noi stessi serve poco se non ci confrontiamo e confrontandoci con la Chiesa attraverso il Vangelo allora diventa salvifico e indispensabile per rialzarci dalla caduta e riprender e il cammino.

Dio ci ama e ci perdona ma vuole la nostra piena consapevolezza e collaborazione.

Ora sena fare una lezione di teologia sacramentaria o dare linee guide vi suggerisco di fare una revisione personale della vita mettendo tutti gli aspetti in ordine a Dio e in ordine ai fratelli, verificare il nostro vivere senza cercare scuse ma mettendole sul piatto della bilancia per confessarle attraverso la Chiesa Dio e la chiesa per tramite suo ci indica un cammino. L’umiltà di saperlo accettare e rimettersi in cammino ogni volta ci offrirà un cuore leggero uno spirito ricco e una vita serena.

Approfittiamo di questo tempo di Quaresima per rimetterci in discussione per rinnovarci, per cambiare e accostiamo al sacramento della Riconciliazione, la confessione con questo spirito, prepariamoci con serietà leggi il Vangelo e sulla Parola di Dio confrontati in ordine all’amore per Dio la preghiera la vita cristiana la vita della comunità e in ordine ai fratelli nella tua vocazione nella tua famiglia sul lavoro con gli amici con gli altri in tutti e su tutti gli aspetti del vivere quotidiano. “La confessione è il balsamo dell’anima, in essa il signore ci attende per abbracciarti” (P. Pio), lasciati abbracciare dal Signore e frequenta spesso questo sacramento e il tuo cuore sarà gioioso e la gioia allontana il male il diavolo.

@unavoce

 

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