Nel celebrare, non essere né troppo prolisso né troppo frettoloso; ma osserva il ragionevole uso, comune a coloro con i quali ti trovi a vivere. Non devi, infatti, ingenerare in altri fastidio e noia; devi mantenere invece la via consueta, secondo la volontà dei superiori, e badare più all’utile degli altri, che alla tua devozione e al tuo sentimento. (cfr. De Imitatione Christi)
“L’Uomo deve tremare, il Mondo deve fremere, il Cielo intero deve essere commosso, quando sull’Altare, tra le mani del Sacerdote, appare il Figlio di Dio”. (cfr. San Francesco d’Assisi)
“L’Eucaristia è il segreto della mia giornata. Essa dà forza e senso ad ogni mia attività al servizio della Chiesa e del mondo intero. Tra non molto, quando ormai sarà notte fonda, la musica ed il canto lasceranno spazio all’adorazione silenziosa dell’Eucaristia. (…) Lasciate che Gesù, presente nel Sacramento, parli al vostro cuore. È Lui la vera risposta della vita che cercate. Egli resta qui con noi: è il Dio con noi. Cercatelo senza stancarvi, accoglietelo senza riserve, amatelo senza soste: oggi, domani, sempre!” (san Giovanni Paolo II)
“Nel mistero del Sacrificio eucaristico, in cui i sacerdoti adempiono il loro compito principale, si esercita continuamente l’opera della nostra salvezza, per cui se ne raccomanda con forza l’offerta quotidiana, la quale è sempre un atto di Cristo e della Chiesa, anche quando non si può avere la presenza dei fedeli (Presbyterorum Ordinis, 13)”. Le parole del documento che ho appena citato mi porta a sottolineare non solo per voi l’importanza di partecipare alla S. Messa ma anche per me sacerdote celebrare l’Eucarestia non solo come servizio alla comunità ma come occasione personale di preghiera. E’ il momento più alto e solenne che noi cristiani abbiamo. In tanti, ormai, anni di sacerdozio posso dire che non ho mai mancato di celebrare la S. Messa anche in situazione difficili o di missione, di viaggio … non ho mai mancato. Il più delle volte nel servizio che svolgo sono da solo non è come nelle Parrocchie territoriali con le intenzioni o comunque la presenza della comunità, le nostre sono atipiche per età per tipo di presenza fissa o meno per dislocazione nelle abitazioni sul territorio, per un certo pendolarismo ecc. ma in ogni caserma, base, aeroporto e nave il Cappellano assicura la celebrazione della S. Messa oltre che essere Assistente Spirituale per tutti cattolici e presenza e aiuto per tutti anche di altre confessioni e religioni.
Il valore della S. Messa è intrinseco è il momento più alto e solenne della vita del sacerdote che mentre celebra è in comunione con tutta la Chiesa e prega per tutto il suo gregge, così come ogni fedele che partecipa con devozione è in comunione con tutta la Chiesa.
Questa “emozione”, permettetemi questo termine forse non appropriato, è nel mio cuore come il primo giorno, ogni volta che salgo i gradini dell’Altare inevitabilmente penso al grande dono che ho ricevuto, quello della vocazione e non posso non pensare alla mia pochezza e inadeguatezza e pur sapendo che il Mistero e il Sacramento superano i miei limiti ed è il Signore che nonostante la mia povertà si fa presente sull’Altare nel Pane e nel Vino, ciò non toglie la mia insufficienza, e quel rito antico e solenne lento e delicato ricco di simboli genti e parole mi fa entrare in un mondo spirituale e vedere oltre i confini. Sapere che su quell’altare ci sono tutti i miei militari le loro famiglie le persone che ho conosciuto quelle che sono già partite per il paradiso e quelle lontane c’è tutta la Chiesa dal Papa, al Vescovo all’ultimo fedele ai confini del mondo.
In quei gesti e in quelle parole pronunciate con solennità nei modi previsti dalla Chiesa negli gli abiti previsti che dicono la sacralità di quello che si sta compiendo sei il gran sacerdote che alza le braccia al cielo e prega Dio per tutti.
I vari movimenti del copro la voce le parole che si pronunciano tutto ci parlano di un amore grande un amore che ha dato la vita. Mi sento più vicino a Dio e se pur indegno so che la mia preghiera fatta con devozione e profonda fede si alza a Dio per il mondo intero. Quel sacrificio che si rinnova di Cristo sulla croce perché mi ama mi fa piccolo e grato diventano, con i miei e nonostante i miei peccati, strumento di salvezza per tutti.
“Nella loro qualità di ministri della liturgia, e soprattutto nel sacrificio della messa, i presbiteri rappresentano in modo speciale Cristo in persona, il quale si è offerto come vittima per santificare gli uomini; sono pertanto invitati a imitare ciò che compiono, nel senso che, celebrando il mistero della morte del Signore, devono cercare di mortificare le proprie membra dai vizi e dalle concupiscenze. Nel mistero del sacrificio eucaristico, in cui i sacerdoti svolgono la loro funzione principale, viene esercitata ininterrottamente l’opera della nostra redenzione e quindi se ne raccomanda caldamente la celebrazione quotidiana, la quale è sempre un atto di Cristo e della sua Chiesa, anche quando non è possibile che vi assistano i fedeli”. “Ogni Messa, anche se privatamente celebrata da un sacerdote, non è tuttavia cosa privata, ma azione di Cristo e della Chiesa, la quale, nel sacrificio che offre, ha imparato ad offrire se medesima come sacrificio universale, applicando per la salute del mondo intero l’unica e infinita virtù redentrice del Sacrificio della Croce. Poiché ogni Messa celebrata viene offerta non solo per la salvezza di alcuni, ma anche per la salvezza di tutto il mondo. (…) Ci raccomandiamo dunque con paterna insistenza ai Sacerdoti, in modo particolare Nostro gaudio e Nostra corona nel Signore, affinché…celebrino la Messa ogni giorno degnamente e con devozione”: PAOLO VI, Encicl. Mysterium Fidei, 3 sett. 1965: AAS 57 (1965), pp. 761-762. Cf. CONC. VAT. II, Cost. sulla Sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, nn. 25 e 27: AAS 56 (1964), p. 107 [pag. 33]”. (cfr. assisiofm)
Così ogni mattina inizio la mia giornata con l’Ufficio Divino, la meditazione e la Celebrazione dell’Eucarestia, il giorno inizia con il Signore e in comunione con tutta la Chiesa Ordinariato Militare guidata dal suo Pastore e tutte le Chiese del mondo con il Papa. Ogni nome ogni volto con la mente nella preghiera si alzano dall’Altre per lodare Dio.
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