Quando, come e dove

 “O impariamo a trovare Dio nelle cose ordinarie di ogni giorno o non lo troveremo mai”. (San Josemaría Escrivà)

 

Già vi ho ricordato con un “Promemoria” in questo tempo di Quaresima cosa deve fare un buon cristiano ma dovremmo imparare a misurare le giornate con la preghiera.

Ho un ricordo da bambino in casa con mia mamma che mentre faceva le faccende domestiche recitava il Santo Rosario e noi bambini io e mio fratello la seguivamo tenendo conto delle varie decine, era un modo sicuramente per tenerci occupati e sott’occhio affinché non combinassimo guai ma era anche il catechismo semplice che ci veniva insegnato contando le azioni e le faccende quotidiane con le Ave Marie e i Padre Nostro, quella sapienza umile e devota dei nostri cristiani di eri che forse oggi è il caso di recuperare.

La domanda che mi permetto oggi rivolgerti è: Quanto preghi, quando preghi, dove preghi? Come tante cose dell’era moderna anche la preghiera è stata relegata alla sola partecipazione della S. Messa domenicale per i più fedeli e le preghiere poche e solo magari quando c’è una necessità. Va bene chiedere aiuto quando siamo in difficoltà come un figlio fa con i suoi genitori, ma senza aspettarci sempre e solo quello che desideriamo, perché non è come mettere una moneta e far scendere la pallina con il regalo. No!, la preghiera è il dialogo che ognuno di noi ha con il Signore, la presenza che desidero, la vita che voglio realizzare e che come cristiano deve essere legata a Dio nelle scelte e nelle azioni, nelle parole e nella tranquillità.

Prova a vivere i tuoi momenti “morti”: trasferimenti da un posto all’altro, tempi di attesa, mentre cucini, mentre fai un lavoro … ecc. con la preghiera, riempi il tuo tempo e le mille cose a cui devi provvedere senza dimenticarti del Signore.

Senza omettere la preghiera del santo Rosario e la S. Messa, le ore canoniche della preghiera come le ha pensate la Chiesa e che ci vengono suggerite dalla Bibbia sono otto. Così si compone il “Breviario”, il libro della Liturgia delle Ore che ogni sacerdote possiede e con il quale deve pregare, e sono: Mattutino e Lodi, Prima, Terza, Sesta, Nona, Vespro e Compieta, nomi desunti dall’antica divisione del giorno e della notte secondo il computo romano. Se questo è rimasto una prerogativa per i sacerdoti però pregare mattino e sera e impegnare tutti gli spazi con la preghiera è per ogni buon cristiano e sarà come insegna la volpe al Piccolo Principe, “ci vogliono i riti”, piccoli appuntamenti quotidiani, mai insignificanti, che ci “addomesticano” gli uni agli altri, ci rendono cioè ogni giorno un po’ più “di casa” con il Signore. Prova, troverai che la tua giornata cambia respiro.

@unavoce

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