Non perdere occasione per tacere è un grande difetto soprattutto se questo è stile di chi governa di chi dirige di chi guida a tutti i livelli. In un era dove tutto è contestato e quelli di oggi che poi erano quelli di ieri e sentenziano su quello che è giusto o meno su quello che bisogna fare o meno mi sorge il dubbio di chiedere: e dov’eri tu? Questo stile mi sembra anacronistico se non addirittura ridicolo agli occhi del mondo anche quello che sembra non interessarsi di nulla. Far trasparire mancanza di fiducia e rispetto di stime e passione da chi ci governa non è certo segno di illuminazione o particolare intelligenza.
Mi tornano alla mente le parole di Eleanor Roosevelt: “Le grandi menti parlano di idee, le menti medie parlano di fatti le menti piccole parlano delle persone”, forse sarebbe opportuno rinnovarsi sulle idee e che le nostre parole lunghe o corte siano di stimolo al bene e all’unità. Poche parole possono sembrare utili e forse lo sono ma sicuramente sono poche per dire cosa serve e le troppe parole che forse sembrano inutili e forse lo sono rimangono però la via per coinvolgere chi parla senza pensare offrendo spunto invece per riflettere.
“Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno” (Mt 5, 37) questo è il grande insegnamento che tutti dovremmo seguire e nel nostro parlare quotidianamente a tutti i livelli, come genitori, professionisti, preti, governanti … non lo dobbiamo dimenticare. Molti hanno anche il dovere di scrivere e parlare proponendo e lasciando idee e non solo fatti, hanno il dovere di lasciare messaggi su cui fermarsi a riflettere e la Parola di Dio è certamente l’insegnamento più grande che abbiamo e come ci ha ricordato il Santo Padre nell’udienza generale in Piazza San Pietro oggi, dobbiamo rimetterci a leggere la Bibbia leggerla e rileggerla perché nel leggere diventi preghiera e pregando apriamo lo spazio allo Spirto Santo che agisce e parla al nostro cuore.
Questo vale per tutti, dare spazio alla Parola di Dio più che alle nostre e le nostre povere parole che siano sempre di conforto sostegno speranza gratitudine incoraggiamento e non solo di giudizio, spronare al parlare bene gli uni degli altri e questo ovviamente non esclude la verità e la correzione ma temi luoghi e modi differenti servono per un equilibrio di elementi che costruiscano e non demoliscano. Il nostro parlare che sia lungo o corto sia sempre di speranza e di dignità da vivere tramite le singole vocazioni.
Seguiamo il consiglio del Papa e riprendiamo a leggere tutti i giorni una pagina del Vangelo. Ogni giorno è differente, ogni giorno il nostro cuore vive esperienze differenti e la Parola di Dio che entra in noi ci cambia ci educa ci conforta ci ammonisce ci guida.
@unavoce
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