Cercare il Signore

 

Un diffuso e costante turbamento dell’anima sembra essere più evidente tra di noi. Indipendentemente dalle scelte di vita da cause oggettive il mondo è inquieto e non solo perché vediamo qui e là guerre e divisioni discussioni e odi diffusi ma c’è una inquietudine personale che sembra dilagare sempre più. Non siamo contenti anche se diciamo di esserlo, c’è un nervosismo diffuso una insoddisfazione una lamentela una critica per tutto e su tutto. Le nostre risposte il nostro modo di interagire tra di noi è sempre polemico nervoso sospettoso. Profondamente credo che ci sia una insicurezza di fondo una insoddisfazione di base una ricerca di una perfezione esteriore che non abbiamo e che pretendiamo da chi ci circonda. Le preoccupazioni quotidiane ci provocano ansie e questa ansia ci porta all’inquietudine della vita in tutti i suoi aspetti.

Ora la nostra fede in Cristo e un po’ di impegni a leggere ciò che ci circonda con occhi nuovi con occhi di speranza di fiducia credo che possa essere la strada per reagire a questo malessere sociale e diventare veramente persone migliori persone capaci di unità di relazione, felci delle scelte fatte e riprendere il cammino con una rinnovato entusiasmo. Il tuo cuor è inquieto fin che non riposa in Cristo Ci hai fatti per Te e inquieto è il nostro cuore finché non riposa in te” come scrive Sant’Agostino (Confessioni I,1,1) e allora fermiamoci un attimo con calma con onestà personale ed intellettuale verifichiamo la nostra vita a non vedere le cose che secondo noi o oggettivamente non vanno ma anche tutte quelle cose belle che ci sono capiate nella nostra lunga o breve evita, facciamoci un serio esame di coscienza sulla nostra inquietudine, domandiamoci  perché non siamo contenti della nostra vita, dei nostri rapporti interpersonali del nostro amore. Potrebbero essere la strada di verifica per ognuno di noi.

Siamo inquieti perché non ci sentiamo realizzati i sogni che avevamo nel cassetto non si sono compiuti e domandiamoci però il perché. Non sempre è colpa se di colpa si vuole parlare degli altri. Perché sono sempre nervoso agitato perché pretendo perfezione pur non essendo perfetto? … credo perché nel profondo di noi stessi siamo insoddisfatti della vita e senza motivo perché poi la vita ci ha dato molto e non riusciamo ad essere consapevoli ma vediamo solo i guai e i limiti. Ci lamentiamo delle persone che ci vivono accanto della società del mondo laico o religioso, noi abbiamo sempre la soluzione a tutto e per tutti ma difficilmente poi personalmente cambiamo e questa insoddisfazione che non accettiamo in noi stessi ci porta ad essere persone arrabbiate distanti pronte a giudicare. Altro aspetto è come viviamo l’amore, le nostre scelte talvolta vacillano per differenti motivi e se non siamo in grado di tornare all’origine allora si rischia di perdersi, tornare all’origine del mio sacerdozio del vostro matrimonio delle nostre scelte di vita.  Se sappiamo trovare e dare delle risposte oneste allora recupereremo quella serenità che ci farà essere persone migliori senza ansie e contraddizioni senza rabbia ma sapremo avere un linguaggio pacato gentile amorevole paziente delicato portando sempre una parola di speranza, questo modo di procedere ci cambia e aiuta gli altri.

L’inquietudine allora se ci porta a cambiare a non pensare solo non a noi stessi ma a chi abbiamo attorno ci trasformerà e recupereremo quel vero sorriso che parte dall’anima dalla serenità della nostra vita indipendentemente dagli eventi e dalle situazioni.

Il Vangelo che abbiamo ascoltato di domenica scorsa vede il Signore attento ai suoi Discepoli che trova stanchi e li porta in disparte, ecco il Signore che ci ama si accorge di noi lasciamoci portare in disparte per rigenerarci e riprendere il cammino, lasciamoci avvolgere dall’amore del Signore dalla sua compassione.

@unavoce

 

Foto di Copertina: fonte