Sinodo Preghiera Giubileo
Tre momenti importanti vive la Chiesa Universale. Prosegue il Sinodo, lo scorso gennaio il Papa ha indetto l’anno della Preghiera in vista del prossimo Giubileo. Tre momenti che non possiamo snobbare e dobbiamo conoscer e vivere ognuno al suo livello.
“In un modo distratto e lontano dalla fede e quindi dalla religione se non per attaccare e accusare imputare e litigare l’uomo è un uomo religioso è nel suo DNA la dimensione spirituale e la Chiesa di Gesù Cristo voluta e iniziata da Lui e arrivata sino a noi tramite la successione apostolica è la strada per coltivare questa parte del nostro vivere. Il Sinodo è una attività che il mondo in genere anche per chi s’interessa di Chiesa conosce poco e per chi lontano non sa nulla, pertanto oggi qui voglio richiamare a me e a voi l’attenzione su questo “riflettere” della Chiesa su di se e con il mondo per meglio annunciare e testimoniare il vangelo di Cristo. Questo è lo scopo della Chiesa che se pur vogliamo criticare ha le sue fondamenta in Cristo” (cfr. unavoce)
“In occasione dell’Anno della Preghiera, il Dicastero per l’Evangelizzazione ha preparato una serie di strumenti e sussidi utili per accompagnare le comunità cristiane e i singoli credenti nel percorso di preparazione al Giubileo 2025.
È disponibile il sussidio “Insegnaci a Pregare”, il cui titolo è tratto dal capitolo undicesimo del Vangelo di Luca (Lc 11,1). Il volumetto, ispirato dal magistero di Papa Francesco, vuole essere un invito a intensificare la preghiera come dialogo personale con Dio, per condurre a riflettere sulla propria fede, sull’impegno nel mondo di oggi, nei diversi ambiti in cui si è chiamati a vivere. Si propone di offrire riflessioni, indicazioni e consigli per vivere più pienamente il dialogo con il Signore, nel rapporto con gli altri. Il sussidio si compone di sezioni dedicate alla preghiera nella comunità parrocchiale, in quella familiare, altre dedicate ai giovani, alle comunità claustrali, alla catechesi e ai ritiri spirituali”. (cfr. chiesacattolica)
“«Spes non confundit», «la speranza non delude» (Rm 5,5). Nel segno della speranza l’apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma. La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. Penso a tutti i pellegrini di speranza che giungeranno a Roma per vivere l’Anno Santo e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, lo celebreranno nelle Chiese particolari. Per tutti, possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, «porta» di salvezza (cfr. Gv 10,7.9); con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale «nostra speranza» (1Tm 1,1).
Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio. Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità. Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza. La Parola di Dio ci aiuta a trovarne le ragioni. Lasciamoci condurre da quanto l’apostolo Paolo scrive proprio ai cristiani di Roma”. (cfr. Bolla d’Indizione Giubileo)
Non perdiamo queste opportunità di riflessione di preghiera di rinnovamento spirituale e della nostra vita.
@unavoce