Liturgia della Parola

XXII Tempo Ordinario

ci salviamo non per correttezza di riti ma per correttezza di cuore

XXII TEMPO ORDINARIO

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini (Mc 7,8)

 

Lasciamoci affrancare nella fede, in questo piccolo “francobollo di spirituale”, con le parole di don Luigi Maria Epicoco“I riti ci servono per tanti motivi, non per ultimo ci servono per governare un po’ le nostre paure, insicurezze e nevrosi. Ma trasformare la fede in Dio in un rito è un po’ come usare la chiavi di una Ferrari per aprire solo una birra. La religione non può servire solo per tenere a bada le ataviche paure che ci portiamo dentro. Credo che questo sia l’invito di Gesù nel Vangelo di oggi, capire cioè che ci salviamo non per correttezza di riti ma per correttezza di cuore: “Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro” (…) “Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo”. Ma si sa che è più facile prendersela con un rito mal fatto che con la mia libertà che non funziona”. (cfr. d.L.M. Epicoco)