In occasione dei 600 anni dell’Università Cattolica di Lovanio il Santo Padre si reca in Belgio e Lussemburgo per la visita Apostolica, occasione per ripensare all’Europa come nel pensiero dei Padri fondatori senza dimenticare in questo la realtà di questo Continente e l’Unione di alcuni Stati di questa antica terra che proprio perché antica rischia di perdere la memoria del passato.
“Instancabile testimone del volto di Cristo sarà in un’Europa ferita dalla guerra, spesso divisa, che vive la realtà del calo demografico” (cfr. Card. P.Parolin)
Il Papa sarà portatore di speranza ricordando i valori fondativi e occasione anche per noi per rileggere la storia e al di là di limiti e difetti di una Unità che deve rinnovarsi per vivere in pace e serenità, lo seguiremo con la preghiera e l’attenzione che i media offriranno.
Già altre volte su queste pagine abbiamo parlato di Europa e vi rimando agli articoli precedenti
- Europa & San Benedetto
- Cara Europa
- Per una nuova Europa
- Europa
- Europa ieri e domani
- Maestri militari d’Europa
In una intervista al cardinale Parolin Segretario di Stato Vaticano in merito a questo viaggio di papa Francesco, scorgiamo nelle sue parole che vi riporto e vi rimando il senso di questo viaggio:
“Il Vecchio Continente sembra aver smarrito la propria identità, le proprie radici. Di cosa ha bisogno, secondo lei e come la Santa Sede si sente interrogata da queste sfide?
È indubitabile che la civiltà europea affondi le sue radici nella cultura greco-romana e che sia debitrice per i suoi valori alla tradizione giudeo-cristiana. Il cristianesimo in particolare ha ridisegnato lungo i secoli in profondità il panorama europeo. Ne sono prova le cattedrali, le università, l’arte, lo sviluppo delle sue istituzioni e mille altri aspetti che hanno, per così dire, fatto l’Europa come noi la conosciamo. Diciamo che, rispetto a tutto questo, si è preferito nella Costituzione europea non esplicitare questi forti legami con l’eredità culturale e religiosa del passato, ritenendo che essi fossero comunque divisivi o che con tale riconoscimento, queste radici sarebbero potute diventare ingombranti e intralciare nuovi sviluppi. L’esito di questa scelta è l’acuirsi di un certo smarrimento che non è di aiuto nella costruzione europea. Essa infatti, per trovare la forza di un nuovo scatto che le faccia raggiungere nuove ed importanti mete, superando i sempre rinascenti egoismi, ha un gran bisogno di riscoprire le sue radici. Se essa intende essere nel mondo odierno una voce ascoltata ed autorevole e se vuole superare logoranti impasse, ha bisogno di riscoprire la grandezza dei valori che l’hanno ispirata, valori ben presenti ai fondatori dell’Europa moderna. La Santa Sede può accompagnare i popoli europei in questa fase delicata, esortandoli a proseguire con fiducia il loro cammino e a non avere paura di mantenere un forte legame con i valori che hanno ispirato la vita e la società europee. In questo modo l’Europa troverà un nuovo slancio ideale che la metterà nella condizione di affrontare le complicate sfide di questi anni”. (cfr. VaticanNews)
Seguiamo dal Sito Ufficiale della Santa Sede VATICAN NEWS i vari appuntamenti e anche su RADIO VATICANA.
Insieme al papa uniti con la preghiera.
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