Il più italiano dei santi, il più santo degli italiani”. Così Pio XII definisce il Poverello d’Assisi quando, il 18 giugno 1939, lo proclama, insieme a Santa Caterina da Siena, Patrono d’Italia.
In questa giornata ricordando il poverello d’Assisi Patrono della nostra Italia riproponiamo l’Omelia di papa Francesco che nel 2013 fu pellegrino sulla tomba del Serafico santo così ha sottolineato: “la pace francescana non è un sentimento sdolcinato, la pace di San Francesco è quella di Cristo”.
“Che cosa testimonia san Francesco a noi, oggi? Che cosa ci dice, non con le parole – questo è facile – ma con la vita? La prima cosa che ci dice, la realtà fondamentale che ci testimonia è questa: essere cristiani è un rapporto vitale con la Persona di Gesù, è rivestirsi di Lui, è assimilazione a Lui. Da dove parte il cammino di Francesco verso Cristo? Parte dallo sguardo di Gesù sulla croce. Lasciarsi guardare da Lui nel momento in cui dona la vita per noi e ci attira a Lui. Francesco ha fatto questa esperienza in modo particolare nella chiesetta di san Damiano, pregando davanti al crocifisso, che anch’io oggi potrò venerare. In quel crocifisso Gesù non appare morto, ma vivo! Il sangue scende dalle ferite delle mani, dei piedi e del costato, ma quel sangue esprime vita. Gesù non ha gli occhi chiusi, ma aperti, spalancati: uno sguardo che parla al cuore. E il Crocifisso non ci parla di sconfitta, di fallimento; paradossalmente ci parla di una morte che è vita, che genera vita, perché ci parla di amore, perché è l’Amore di Dio incarnato, e l’Amore non muore, anzi, sconfigge il male e la morte. Chi si lascia guardare da Gesù crocifisso viene ri-creato, diventa una «nuova creatura». Da qui parte tutto: è l’esperienza della Grazia che trasforma, l’essere amati senza merito, pur essendo peccatori. Per questo Francesco può dire, come san Paolo: «Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo» (Gal 6,14). Ci rivolgiamo a te, Francesco, e ti chiediamo: insegnaci a rimanere davanti al Crocifisso, a lasciarci guardare da Lui, a lasciarci perdonare, ricreare dal suo amore…
Faccio mia la preghiera di san Francesco per Assisi, per l’Italia, per il mondo: «Ti prego dunque, o Signore Gesù Cristo, padre delle misericordie, di non voler guardare alla nostra ingratitudine, ma di ricordarti sempre della sovrabbondante pietà che in [questa città] hai mostrato, affinché sia sempre il luogo e la dimora di quelli che veramente ti conoscono e glorificano il tuo nome benedetto e gloriosissimo nei secoli dei secoli. Amen» (Specchio di perfezione, 124: FF, 1824).”. (cfr. Papa Francesco)
Altissimo, onnipotente e buon Signore,
che tutto sostieni e nutri con il tuo amore, fa’ che come san Francesco diventiamo capaci di cogliere i segni della tua presenza e di lodarti per ogni tua opera.
Signore Gesù, nella tua carne
abbiamo contemplato l’amore del Padre.
Il tuo Vangelo, che il santo di Assisi ha voluto come unica norma di vita, sia luce e sapienza per tutte le nostre scelte, personali e sociali.
Spirito Vivificatore, che dimori nel cuore dei credenti e li conduci al Padre, fa’ che tutti noi, in particolare chi ha responsabilità di governo, sulle orme del poverello di Assisi, ci dedichiamo a servire il bene di tutti e a custodire ogni vita.
Francesco di Assisi, uomo di pace,
capace di chiamare fratello e sorella
ogni essere umano e ogni creatura,
ti affidiamo tutto il popolo italiano,
chi è nato qui e chi se ne è dovuto andare, chi arriva alla ricerca di una vita migliore e chi è morto nel tentativo di farlo.
Aiutaci ad essere costruttori di pace tra noi e con gli altri popoli; ad essere solidali con la creazione tutta che custodisce e manifesta la cura e l’amore del Signore; a lenire il dolore di chi soffre, di chi è solo, emarginato, scartato; a cercare ciò che unisce, vincendo ogni contrapposizione; a perdonare per il Suo amore. Amen.
In questo solenne giorno invocando per intercessione di San Francesco la sua mediazione per ottenere la pace quella vera per i popoli in guerra e per tutti le persone, una pace duratura e operosa.
@unavoce
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