Inizio anno pastorale 2024-2025:

“Saldo nella speranza contro ogni speranza”

 

Abbiamo iniziato domenica scorsa ufficialmente l’anno pastorale 2024-2025, a differenza degli altri anni che ci recavamo in un santuario o un luogo sacro di particolare rilievo quest’anno per differenti motivi non ci siamo riusciti ma questo non ha fatto venir meno il nostro desiderio e la gioia di riprendere il cammino.

La lettera inviata questa estate alla comunità che ha voluto prepararci a questo nuovo cammino oggi ve la ripropongo a beneficio di ognuno di noi perché con l’avvicinarsi dei primi appuntamenti comuni possa aiutarci nell’impegno alla partecipazione alla vita della Parrocchia.

Quest’anno la proposta per il cammino della nostra comunità cristiana con le stellette ho pensato di intitolarla con le parole dell’apostolo Paolo nella lettera ai Romani (Rm4,18) dove ci ricorda la grande figura di Abramo, per indicarci la via della fede e della speranza: “saldo nella speranza contro ogni speranza”, per finalizzare la vita della nostra comunità sulla virtù della Speranza nell’anno che si apre con il solenne Giubileo dove nella Bolla di indizione “Spes non confundit” il Santo Padre indica il cammino di questo tempo favorevole per recuperare quella speranza che è in noi.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica così recita: “La speranza è la virtù teologale per la quale desideriamo il regno dei cieli e la vita eterna come nostra felicità, riponendo la nostra fiducia nelle promesse di Cristo e appoggiandoci non sulle nostre forze, ma sull’aiuto della grazia dello Spirito Santo. «Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso» (Eb 10,23). Lo Spirito è stato «effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, Salvatore nostro, perché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna» (Tt 3,6-7)”. (cfr. CCC n. 1817)

In un mondo che corre e talvolta senza meta rischia di confondere il chiaro con lo scuro, il bene con il male, il bello con il brutto pertanto vogliamo recuperare la speranza certa che Dio ci ha salvati e cammina con noi sempre. Una speranza in Dio che si concretizza nel quotidiano una speranza per recuperare il senso autentico della vita per porre le basi di luce là dove il buio della nostra vita rischia di avvolgerlo perché cadute e fallimenti ci hanno provato. Speranza nel cammino di impegno in famiglia nella comunità nella società sul posto di lavoro, speranza autentica di vedere oltre le nubi al di là del temporale. Chi spera in Dio non resta deluso, recita il Salmo 25, una speranza che va coltiva nei piccoli gesti quotidiani animati dalla vera speranza in Cristo. Ora vi lascio qualche citazione per indirizzare il nostro pensiero e incamminarci a vivere questo anno con impegno e determinazione.

“Da cosa si differenzia la speranza cristiana da quella laica? La differenza sta soprattutto nell’oggetto e nella provenienza di questa speranza. L’oggetto della speranza laica è solamente il progresso economico, il successo, la riuscita in politica. Nella modernità – il Papa lo dice – la speranza laica è nata dalla scoperta della mancanza della giustizia nel mondo… Quindi, in questa speranza laica, che aveva la prospettiva ridotta solo a questo mondo, vi era il momento dell’orgoglio, della fiducia nelle forze solamente umane. La speranza teologale è una realtà diversa, che non nega le speranze umane, però apre una prospettiva più lontana, più profonda. La speranza teologale è un dono della grazia, dato insieme con la fede e la carità che caratterizzano la vita spirituale, la vita sacramentale iniziata con il battesimo…”. (cfr. P. W. Giertych, teologo della Casa Pontificia)

Talvolta la speranza viene meno per lo scoraggiamento e la tristezza, da cui ci facciamo prendere.

“Il pessimismo e la mancanza di una testimonianza gioiosa, bella e affascinante, che non si spaventa degli insuccessi e dei ritardi, è agli antipodi del «Vangelo della speranza», il quale invece insegna che la speranza vera passa necessariamente attraverso il mysterium crucis, abbracciato con gioia e fiducia: la sofferenza – specifica san Paolo – produce perseveranza, la perseveranza rende forti nella fede, e questa forza apre alla speranza (cfr. Rm 5,4). Perciò, portare al mondo la «grande speranza» vuol dire portare (insieme con la croce del Signore) la fiducia nella sua potenza redentrice, che sola dà senso al dolore e alla morte dell’uomo e non consente di continuare a essere tristi «come gli altri che non hanno speranza» (1Tess 4,13) (cfr. B. Sorge, La speranza: virtù sociale e virtù teologale, pro manuscripto). La speranza cristiana non impedisce, anzi postula il confronto con tutte le speranze umane …” (cfr. I. Sanna)

 “La fede è sempre la certezza incrollabile che Dio è all’opera e sta intervenendo, anche mentre io sono nell’oscurità e nella prova, quando la mia fatica sembra inutile, e perfino quando tutto sembra finito e senza speranza. La tenacia di questa fede è il segreto di ogni cammino e la risorsa che fa sperare, capace perciò di preparare un futuro che al momento può apparire inimmaginabile e perfino assurdo…”. (cfr. Mons. M. Crociata)

Proviamo in questo anno ad essere testimoni di questa Speranza vera di saper guardare oltre, lontano, in alto, proviamo in questo anno a portare speranza là dove vediamo tristezza, amore là dove vediamo odio e risentimento, pace là dove vediamo divisione e così viviamo il Giubileo un dono per rinnovarci per purificarci e per ricominciare. Viviamo i momenti che la Parrocchia ci offre come occasione per ricaricarci nella vera Speranza di sapere che Cristo è con noi e non ci abbandona. “Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità” (1 Col. 13,13). Certi nella nostra fede coltiviamo la speranza per poter vivere nell’amore vero con il Cuore di Cristo la nostra vita le nostre singole vocazioni le persone che la provvidenza ci farà incontrare. Affidiamo alla Madonna della Speranza questo anno e il nostro impegno.

@unavoce

 

Foto di Copertina @unavoce: La Parrocchia dei Militarti “Madonna di Loreto” – 15° Stormo