Chi non vuol lavorare, neppure mangi. Sentiamo infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente, senza far nulla e in continua agitazione. A questi tali ordiniamo, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane lavorando in pace. Voi, fratelli, non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene. (2 Ts 3, 10b-13)

Sorrido leggendo la notizia riportata nelle cronache dalle varie testate della comunicazione ai social sulla giornata mondiale dei poveri. Sorrido perché non va bene mai nulla e chi si lamenta o punta il dito è poi il primo a pretendere e a non fare nulla se non quello di fare lo “strillone di turno”, magari solo per un “mi piace” e ottenere visibilità una visibilità nascosa che non produce nulla neppure per la persona che si applica così tanto in chiacchiere vuote.

Come fai sbagli, mi tornano alla mente le parole di Madre Teresa di Calcutta, Santa Teresa: “L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico: non importa, amalo. Se fai il bene, diranno che lo fai per secondi fini egoistici: non importa, fa’ il bene. Se vuoi realizzare i tuoi obiettivi, incontrerai chi ti ostacola: non importa, realizzali. Il bene che fai oggi forse domani verrà dimenticato: non importa, fa’ il bene. L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile: non importa, sii onesto e sincero. Quello che hai costruito potrà essere distrutto: non importa, costruisci. La gente che hai aiutato, forse non te ne sarà grata: non importa, aiutala. Dai al mondo il meglio di te e forse sarai preso a pedate: non importa, dà il meglio di te” (M. T. di Calcutta), “non di curar di loro” come ci ricorda Dante nella Divina Commedia (inferno canto III, verso 51).

Il papa e la Chiesa hanno sempre fatto senza dare pubblicità e ancora fa, ma alcuni dicono “meglio informare” ma vediamo che anche informando il giudizio non cambia, così la Chiesa continua comunque a fare come sempre ha fatto la carità e continua a farla al di là delle polemiche per questo o quella situazione, per i soldi o per un abete come addobbo natalizio, problemi di chi non ha problemi e in nome di una attenzione che poi non esiste se non nel parlare a sproposito.

Chi parla il più delle volte eccetto rari casi non sa e non si documenta soprattutto ma crede a tutto quello che viene detto senza andare alla fonte, atteggiamento ignorante e superficiale come è quello della nostra società dove pochi riescono ad alzare lo sguardo e leggere i fatti per quello che sono.

Aiutare costa e per aiutare bisogna produrre e dal nulla non esce nulla quindi a questi ben pensanti idealisti dico invece di giudicare e puntare il dito rimboccatevi le maniche e iniziate a fare qualche cosa di concreto.

Una società la nostra che sa solo lamentarsi per tutto e di tutti, destra e sinistra in alto in basso, non c’è pensiero vero ma solo rivendicazioni varie sull’amore sulle scelte di vita su chi governa su chi insegna su chi lavora … e poi assistiamo ad atti inumani di guerre di violenze di mancanza di rispetto per ogni persona per ogni situazione per ogni attività. Tutti diritti e nessun dovere, genitori che con violenza irrompono nelle scuole giovani che con violenza difendono chissà quale diritto famiglie distrutte per una libertà che non produce nulla, fede religione e spiritualità neppur parlarne studiare nessuno ma pretendere tutti lavorare una lamentela continua e poi pretese di impieghi professionali. Se si studia è solo per un guadagno e non per una conoscenza senza comprendere che poi e solo dopo un serio impegno potrà portare al guadagno ed eventualmente a una posizione sociale, ma certo non abbiamo grandi esempi. Ideali non ci sono valori dimenticati e a sostituirli cosa c’è? il vuoto assoluto e un mondo finto e fittizio virtuale e ingannevole.

E’ tempo di parlare meno e di fare di più è tempo di non giudicare ma di agire è tempo di educarsi ad essere obiettivi e rispettosi gli uni degli altri delle varie professioni e delle varie scelte di vita che sono valide nella misura in cui sono rispettose degli altri e il fatto di non condividerle non significa combatterle necessariamente.

Ritorniamo alla serena convivenza dove ognuno fa la sua parte e non dove invece tutti parlano e basta e il più delle volte neppure quello sanno fare. E’ tempo di riordinare le idee e di credere che la vita può essere belle se è rispettosa di tutti e di tutto. Ognuno faccia il suo lavoro con dignità e competenza con impegno e sacrificio solo così potremo convivere su questa terra e dare senso al tempo che ci è concesso di vivere.

Ognuno è libero di pensarla come vuole di credere in quello che ritiene più giusto per lui, ma questo non deve imbruttirci né nel linguaggio ne nelle azioni e il pensiero deve educarsi ad essere obiettivi pur nella diversità dei colori.

@unavoce – Foto: fonte

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