Per amare

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono (Gv. 10,27)

Ascolta, figlio mio, gli insegnamenti del maestro e apri docilmente il tuo cuore; accogli volentieri i consigli ispirati dal suo amore paterno e mettili in pratica con impegno, in modo che tu possa tornare attraverso la solerzia dell’obbedienza a Colui dal quale ti sei allontanato per l’ignavia della disobbedienza. Io mi rivolgo personalmente a te, chiunque tu sia, che, avendo deciso di rinunciare alla volontà propria, impugni le fortissime e valorose armi dell’obbedienza per militare sotto il vero re, Cristo Signore. (dalla regola monastica di San Benedetto)

 

Più volte su queste pagine abbiamo parlato di ascolto, basta che mettete nella ricerca la parola e potete trovare differenti articoli, ma oggi voglio tornare su questo argomento perché saper ascoltare è una delle attività più difficili. Ascoltare a scuola sul lavoro in famiglia gli altri. Ricordo un confratello che aveva lavorato con l’allora Pontefice San Paolo VI che disse di lui che aveva la capacità di saper ascoltare, nel momento che riceveva qualcuno nel momento in cui incontrava qualcuno era concentrato su di lui e nulla lo distraeva. Cosa non facile oggi per nessuno. Tutti vogliamo essere ascoltai e parlare di sé stessi il più delle volte ma pochi sanno ascoltare veramente. Il più delle volte nel dialogare si accavallano le voci e difficilmente lasciamo terminare le frasi degli altri, sembra che tutti abbiamo le verità e le soluzioni i giudizi e le opinioni esatte su tutto e così facendo non ascoltiamo dando per saputo tutto. Un grande limite oggi come ieri non saper ascoltare. Solo nel vero ascolto possiamo però comprendere e aiutare, capire e fare. Non basta quindi stare in silenzio ma entrare in sintonia con la persona che parla e così ascoltare significa cercare di comprendere il pensiero dell’altra parte anche se magari non lo si condivide.

La citazione in apertura che può sembrare fuori luogo perché scritta e pensata per i monaci da parte del loro fondatore san Benedetto, credo che possa illuminare anche la nostra crescita spirituale e umana per migliorarci nel vivere quotidiano.

Mi accorgo che nell’incontrare tante persone ogni giorno tutte che raccontano la loro storia alcune volte mi distraggo e non ascolto valutando io se importante o meno e questo è grave perché per ognuno di noi quello che diciamo è importante quindi si tratta non solo di buona educazione far terminare quello che l’altro deve dire ma si tratta di saper ascoltare per rispetto e interagendo con l’altro per offrire semmai la nostra opinione il nostro pensiero e così confrontarsi. Il Signore ci ha insegnato l’ascolto, più volte nella sua vita terrena, Lui sapeva ascoltare e riusciva a farsi ascoltare e chi non ascoltava dimostrava solo la sua chiusura la sua volontà di non comprendere e di non cambiare se fosse stato necessario.

Vi lascio in allegato un lavoro sull’ascolto di un amico e nostro parrocchiano Giuseppe Carpano che propone una lettura di questo aspetto della vita partendo da dalle lezioni della Scuola di Teologia che ha frequentato, una riflessione in campo umano e religioso frutto di studio personale. Credo possa essere una bella lettura per approfondire l’argomento e valutare come noi sappiamo ascoltare gli altri, esercizio che tutti a partire da me dobbiamo sempre migliorare. L’amore e la passione per le persone per le cose per ogni aspetto del nostro vivere parte dal saper ascoltarci nel rispetto reciproco. Se impariamo ad ascoltare con l’occhio del cuore allora potremo veramente vivere in fraternità.

allegato

@unavoce – Foto fonte

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