La fede dei nostri Padri
Leggendo qui e là per la mia formazione personale letture teologiche pastorali spirituali mi sono imbattuto in una riflessione sulla fede che un vescovo dice di aver ricevuto da suo padre. Una bella pagina di amore e fede che mi ha portato a riflettere sulla mia fede e la mia vocazione condividendola oggi con voi per suggerirvi di verificare ognuno il proprio cammino le proprie origini e l’origine della propria fede.
Molti di noi siamo cristiani per simpatia di una fede inculcata dalla famiglia e poi in qualche modo allentatisi con il tempo per differenti motivi. Oggi però ripensando alla mia fede iniziata e coltiva in casa mi voglio soffermare con voi nel raccontarvela. Battezzato il giorno dopo essere nato come era l’abitudine di quel tempo e cresciuto in una casa cristiana e cattolica impegnata in parrocchia una parrocchia salesiana della mia città, ho coltivato la mia fede. Una fede semplice insegnata attraverso la vita quotidiana, la S. Messa domenicale sempre con tutta la famiglia, partecipazione alla vita dell’oratorio, momenti di preghiera in casa con i genitori e ricordo da bambino ancora piccolo, ma lo ricordo come se fosse oggi, mentre la mamma faceva le faccende domestiche diceva il rosario e mi chiedeva “Marco tu conta le ave aria e quando arriviamo a dieci me lo dici …, una semplicità disarmante che ha fatto crescere in me la fedeltà alle piccole cose, poi la nonna dove passavamo molti pomeriggi insieme con gli altri cuginetti e nelle parole e nell’esempio dei nonni una signorile eleganza nei gesti nelle parole nelle attività quotidiane ci hanno fatto crescere nel rispetto reciproco nel bene comune nell’attenzione agli altri.
Questa è la fede dei Padri che non ha fatto mancare nei momenti difficili della famiglia e personali, disagi e fatiche si sono succeduti negli anni ma mai è venuta meno alla fede in Dio alla Vergine Maria Ausiliatrice a don Bosco san Domenico Savio san Luigi Gonzaga, sono queste le figure che hanno accompagnato i miei primi anni di bambino, ragazzo e giovane di sino al giorno che ho deciso di entrare in seminario dove la fede ha iniziato a prendere corpo con gli studi, quella fede semplice insegnatami della mia famiglia che senza conoscenze teliche ma con la sola “sapienza cordis” hanno educato il cristiano il prete e l’uomo che sono oggi. Non sono meglio ma neppure peggio di altri vivo la mia fede con semplicità vivo il mio sacerdozio come un dono immeritato ma con serietà e pur con errori e difficoltà nella memoria di questa educazione famigliare e di seminario con il percorso di servizio sacerdotale prima come vice parroco e ora come cappellano nelle diverse realtà, rinnovo questa fede dei padri ogni giorno fede che non è mai venuta meno e proprio quando la fatica si è fatta più intensa ho visto il volto di Dio e la sua mano attraverso i miei superiori attraverso la Chiesa attraverso amici sacerdoti e vescovi che mi ha preso in braccio per non farmi sentire solo e rinnovando la mia fede.
Nulla di eccezionale, provate anche voi ora a ripensare al vostro cammino cristiano e a come avete affrontato e affrontate la vita e i giorni. Ogni giorno vedo mio fratello che prima di iniziare il lavoro entrare in chiesa a pregare, i miei genitori anziani che ogni giorno recitano il rosario partecipano alla santa Eucarestia che è sempre stato l’appuntamento della settimana a cui non siamo mai mancati. L’amore per la S. Messa e la Chiesa sono stati l’anima della mia vocazione e sono il respiro senza il quale non riuscirei ad essere e fare il prete oggi essere e vivere da cristiano e da uomo. Prepariamoci così al Natale, rinnoviamo la nostra fede incamminiamoci verso l’Anno Santo e gli impegni della nostra Parrocchia e i vostri famigliari con questa fede solida insegnataci “dai nostri Padri”.
@unavoce – Foto fonte