Con devozione
Iniziamo oggi la novena verso il Natale del Signore. Ci prepariamo in modo più spedito a vivere questo evento che ha cambiato la storia dell’umanità. La Chiesa da sempre usa prepararsi con tridui ottave novene alle grandi feste e a celebrarle per giorni seguire per non perdere la ricchezza che si celebra nel mistero.
“Non è una preghiera ufficiale della Chiesa ma rientra tra le pie pratiche popolari. Si celebra nei nove giorni precedenti la solennità del Natale, dal 16 al 24 dicembre. Comprende vari testi che vogliono aiutare i fedeli a prepararsi spiritualmente alla nascita di Gesù. Fu eseguita per la prima volta in una casa di missionari vincenziani di Torino nel Natale del 1720, nella chiesa dell’Immacolata”. (cfr. arcidiocesibaribitonto)
Viene celebrata con il canto o la lettura “delle profezie della nascita di Gesù tratte da brani dell’Antico Testamento e particolarmente dal profeta Isaia. In esse è espresso non solo il profondo desiderio messianico dell’Antico Testamento con il desiderio che Dio si faccia presente sulla terra, ma in maniera espressiva viene cantata la supplica per la venuta di Gesù, l’eterno Presente nella storia degli uomini. Varie sono le metafore che alimentano la gioia dell’attesa nella Novena: Gesù verrà come luce, come pace, come rugiada, come dolcezza, come novità, come Re potente, come dominatore universale, come bambino, come Signore giusto. La Novena vuole suscitare un atteggiamento nel credente: fermarsi ad adorarLo”. (cfr. arcidiocesibaribitonto)
“Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce” (Is 9,1). Questa profezia di Isaia non finisce mai di commuoverci. E non è solo un fatto emotivo, sentimentale; ci commuove perché dice la realtà profonda di ciò che siamo: siamo popolo in cammino, e intorno a noi – e anche dentro di noi – ci sono tenebre e luce. «Dio è luce, e in lui non c’è tenebra alcuna» (1 Gv 1,5). Da parte nostra, invece, si alternano momenti di luce e di tenebra, fedeltà e infedeltà, obbedienza e ribellione. Anche nella nostra storia personale si alternano momenti luminosi e oscuri, luci e ombre. Se amiamo Dio e i fratelli, camminiamo nella luce, ma se il nostro cuore si chiude, se prevalgono in noi l’orgoglio, la menzogna, la ricerca del proprio interesse, allora scendono le tenebre dentro di noi e intorno a noi. “Chi odia suo fratello – scrive l’apostolo Giovanni – è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi” (1 Gv 2,11)”. (cfr. Papa Francesco)
Anche nella nostra Parrocchia dei Militari vivremo questi giorni verso il Natale con questa preghiera della tradizione ogni giorno dal 16 dicembre alle ore 17.00 – scarica il libretto (che prendiamo da un lavoro della Parrocchia di San Roberto Bellarmino di Taranto) che useremo nella nostra comunità.
@unavoce – foto@unavoce – Presepe in Parrocchia dei Militari “madonna di Loreto” – 15° Stormo