Segno di civiltà
Norma, regola, legge, rispetto … sembrano non essere più nel vocabolario delle persone e non c’è età a questo difetto sempre più crescente. Tutto ciò che impone una regola sembra non essere accettato e solo criticato gridando ai diritti e alla privacy … di fatto questo atteggiamento è solo un individualismo che non porta da nessuna parte e anche se può sembrare benefico per il singolo alla fine non lo è per nessuno. La mia liberà finisce dove inizia quella dell’altra persona.
Rispettare le regole i codici è un bene comune e là dove viene a mancare nascono problemi. Queste ci sono per una convivenza rispettosa e se qualche cosa pensiamo non vada bene o vada cambiata o sostituita va fatto nel modo giusto nei luoghi giusti e non perché io non condivido allora non la rispetto.
Purtroppo assistiamo a questa mancanza di attenzione soprattutto sulla strada che sia incidente o altro e i morti e i feriti in un anno sono di più di una guerra. Il rispetto delle regole stradali di quelle civili e civiche che vanno dal buon vicinato al rispetto per le persone e le cose per la città e i luoghi in cui si vive per le regole che animano la convivenza comune come il decoro, dal linguaggio agli atteggiamenti, da come si affrontano le controversie a come si discute … solo l’anello mancante che rischia di farci cadere la civiltà in un baratro. Non puntiamo poi il dito sulle varie situazioni: c’è la guerra non c’è civiltà … perché non ha senso, è ovvio che la guerra non è accettabile ma è frutto di questo individualismo di questo pensare che ognuno è libero di fare quello che vuole. Guerre in casa in famiglia nelle città tra amici … la convivenza nasce dal rispetto reciproco dalla tolleranza dall’accettare il diverso e se tutti applicassimo quelle regole comuni allora tutti ne beneficeremmo.
Ritorniamo ad essere persone serie autentiche, non serve avere il muso duro non dobbiamo dimostrare nulla, invece sorridendo e accogliendo le situazioni con amore e passione e ognuno facendo la propria parte, saremo persone migliori e non riverse su noi stessi. Qualsiasi lavoro fai è importante per tutti il problema semmai è non voler far nulla e pretendere ma se tutti impariamo a fare la propria parte allora la collettività ne beneficerà e quindi ognuno di noi sarà migliore e il mondo diventerà piu bello.
Non essere individualista non guardare solo al tuo orticello abbi uno sguardo più grande più largo capace di comprendere e nell’osservare sarai educatore per te e per gli altri e la vita diventerà migliore per tutti.
Il tuo rispetto per le persone per i luoghi per le idee … sarà la vera civiltà di questa nostra società distratta, impegniamoci tutti nel rispetto del codice stradale, delle regole di convivenza nei nostri ambienti sul posto di lavoro, non perdiamo le belle abitudini dell’eleganza della buona educazione di un linguaggio educato, faremo la differenza ed educheremo educandoci. Non pensare di essere più furbo perché trasgredisci confermi solo la tua stupidità.
@unavoce – Foto: fonte
Nota: Coincidenza vuole che la Treccani ha scelto come parola dell’anno “Rispetto”.