LVIII Giornata per la Pace
«Giunga ora il Nostro saluto fraterno e paterno ed il Nostro augurio di pace, con quanto la pace deve recare con sé: l’ordine, la serenità, la letizia, la fraternità, la libertà, la speranza, l’energia e la sicurezza del buon lavoro, il proposito di ricominciare e di progredire, il benessere sano e comune, e quella misteriosa capacità di godere la vita scoprendone i rapporti con il suo intimo principio e con il suo fine supremo: il Dio della pace.» (cfr. Paolo VI, Omelia per la prima celebrazione della «Giornata della pace», 1º gennaio 1968)
Il primo giorno dell’anno la Chiesa celebra la Solennità di Maria Madre di Dio e da 58 anni era il 1967 quando papa Paolo VI istituì questa giornata che ha carattere mondiale e che la Chiesa Cattolica al primo giorno dell’anno invita a riflettere e pregare per la Pace. Da quell’anno il Papa invita i capi delle varie nazioni a celebrare questa giornata con questo particolare intenzione
«Sarebbe Nostro desiderio che poi, ogni anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa – all’inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo – che sia la pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire.» (cfr. San Paolo VI, papa)
Così da quell’anno in poi i pontefici indirizzano un messaggio agli uomini di buona volontà di tutto il mondo.
“Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace” è il tema scelto dal Santo Padre per la prossima Giornata Mondiale della Pace 2025. Il titolo del Messaggio della 58a Giornata Mondiale della Pace, che sarà celebrata il 1° gennaio 2025, manifesta una naturale consonanza con il senso biblico ed ecclesiale dell’anno giubilare e si ispira in particolare alle Lettere Encicliche Laudato Si’ e Fratelli tutti, soprattutto attorno ai concetti di Speranza e di Perdono, cuore del Giubileo: una chiamata alla conversione volta non a condannare, ma a riconciliare e rappacificare. Partendo dall’osservazione della realtà dei conflitti e dei peccati sociali che affliggono l’umanità oggi, guardando alla speranza insita nella tradizione giubilare della rimozione dei peccati/cancellazione dei debiti e alla riflessione dei Padri della Chiesa, potranno emergere orientamenti concreti che portino ad un cambiamento tanto necessario in ambito spirituale, morale, sociale, economico, ecologico e culturale. Soltanto da una vera conversione, personale, comunitaria e internazionale, potrà fiorire una vera pace che non si manifesti solo nella conclusione dei conflitti, ma in una nuova realtà in cui le ferite siano curate e ad ogni persona venga riconosciuta la propria dignità”. (cfr. Vatican.va)
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E SAPIENZA DEL CUORE:
PER UNA COMUNICAZIONE PIENAMENTE UMANA
Cari fratelli e sorelle!
L’evoluzione dei sistemi della cosiddetta “intelligenza artificiale”, sulla quale ho già riflettuto nel recente Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, sta modificando in modo radicale anche l’informazione e la comunicazione e, attraverso di esse, alcune basi della convivenza civile. Si tratta di un cambiamento che coinvolge tutti, non solo i professionisti. L’accelerata diffusione di meravigliose invenzioni, il cui funzionamento e le cui potenzialità sono indecifrabili per la maggior parte di noi, suscita uno stupore che oscilla tra entusiasmo e disorientamento e ci pone inevitabilmente davanti a domande di fondo: cosa è dunque l’uomo, qual è la sua specificità e quale sarà il futuro di questa nostra specie chiamata homo sapiens nell’era delle intelligenze artificiali? Come possiamo rimanere pienamente umani e orientare verso il bene il cambiamento culturale in atto? CONTINUA
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