Speranza e gentilezza
«Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3, 20).
Eccoci all’inizio di un nuovo anno mille pronostici speranza programmi riflessioni per il futuro, vorrei richiamare all’attenzione alcune parole del papa che all’inizio di un nuovo anno caratterizzato dal Giubileo della Speranza possono orientare il nostro cammino e il nostro impegno.
«È più bello un mondo pieno di speranza e gentilezza. È più umana una società che guarda con fiducia all’avvenire e che tratta le persone con rispetto ed empatia», perché speranza e gentilezza «toccano il cuore del Vangelo ed indicano la rotta da seguire per orientare il nostro comportamento». (cfr. VaticanNews)
Papa Francesco ci esorta a non cedere allo sconforto provocato da un mondo in subbuglio per guerre e violenze e ingiustizie sociali, da lamentele continue per questa o quella scelta di governo sia sociale che ecclesiale ma guardare al mondo con uno sguardo gentile di speranza attraverso atteggiamenti di speranza e umiltà che aprono al dialogo nelle nostre famiglie nei nostri ambienti di lavoro tra gli amici nelle nostre città che sono abitate da un pluralismo di culture.
La gentilezza dovrà essere lo stile di questa nostra vita che vuole crescere migliorarsi non sono nella tecnologia ma crescere in umanità attraverso le caratteristiche proprie dell’umano che sa porsi accanto agli altri con una intelligenza del cuore e non solo della mente, un tratto di amorevolezza che non è sottomissione o accezione del limite ma in dialogo umile e sereno per affrontare le sfide e le difficoltà e superarle per un bene non solo privato ma comune.
Recuperiamo la nobiltà della nostra vita l’eleganza dei modi e dei linguaggi l’amorevolezza tra le persone la condivisione degli ideali il rispetto delle regole rinnovandoci nelle nostre scelte di vita accogliendole pur sapendo che ci sono limiti ed errori ma con il desiderio di superali costruendo una vita migliore per tutti. Siano queste i nostri riferimenti, la nostra “bussola” per camminare nella vita con una speranza operosa creativa vivace ma rispettosa.
Gesù è l’esempio quante volte ha pronunciato questa parola: “cosa posso fare per te?”. La sana curiosità di Gesù ci fa comprendere lo stile di come vivere questo tempo con una gentilezza e una speranza uniche. Rileggiamo l’Enciclica Fratelli tutti di papa Francesco “Tre dei 287 punti che compongono l’enciclica Fratelli tutti il Papa li dedica per parlare del tema della gentilezza”. (cfr. L’Osservatore Romano)
«Eppure ogni tanto si presenta il miracolo di una persona gentile, che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per prestare attenzione, per regalare un sorriso, per dire una parola di stimolo, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza» (cfr. Fratelli tutti, n.224).
Proviamo tutti ad essere gentili nel rispetto reciproco nell’accoglienza e nel dialogo senza pregiudizi.
@unavoce – foto: fonte