UNA VALORE DA RISCOPRIRE 

«Il vostro parlare sia: Sì, sì, No, no! Il di più viene dal Maligno» (Matteo 5,37).

“Parla soltanto quando sei sicuro che quello che dirai è più bello del silenzio.” (proverbio arabo)

“Alla domanda posta da Gesù nella sinagoga di Cafarnao (Mc. 2,1-6), se fosse meglio di sabato, salvare una vita o perderla, i farisei, che lo stavano ad osservare, non risposero: «Ma essi tacevano». Non è il silenzio di chi non sa e si pone in ascolto, ma è il silenzio di chi osserva per accusare. È il silenzio dell’uomo il quale, non avendo ragioni da opporre a una verità che lo infastidisce, ricorre alla violenza per zittire il profeta che la pronuncia. E difatti l’episodio si conclude dicendo che «I farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio per farlo morire» (3,6). È questo un silenzio ostinato, immobile, consapevole, frutto di un cuore indurito, che non intende per nessuna ragione lasciarsi inquietare dalla domanda che lo pone in questione. Un silenzio irritante, uno di quei pochi casi in cui gli evangelisti annotano l’indignazione di Gesù: «Guardandoli tutti attorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori». Indignato e rattristato: la rabbia e la compassione. Dietro l’ostinazione che suscita lo sdegno, Gesù scopre il vuoto di quelle persone, e ne prova pena. Un uomo che si chiude all’ascolto, si chiude alla vita. Di fronte alle domande insincere Gesù oppone il silenzio. Così di fronte ai farisei che gli chiedono “un segno dall’alto”: «E lasciatili, risalì sulla barca e si avviò all’altra sponda» (Mc. 8,13)”. (cfr. notedipastoralegiovanile)

Forse abbiamo perso in questa società rumorosa e individualista un valore quello del silenzio. Pretendiamo parlare a tutti e di tutto, pretendiamo attenzione e non ascoltiamo, ora i saggi ci suggeriscono che il silenzio è oro, non un silenzio vuoto perché qualcuno potrebbe pensare che sia indifferenza, no un silenzio che è assenza di suoni o rumori e soprattutto di parole che rischiano di essere fuori luogo. Talvolta ai problemi o alle incomprensioni la cosa più bella è il silenzio.

Noi cristiani dimentichiamo spesso e forse troppo spesso questo valore, facciamo fatica a fare silenzio e penso quando entriamo in chiesa per esempio, saper tacere e parlare quando è richiesto è una virtù. Un silenzio che nasce dalla pace interiore, quando uno non è in pace con se stesso non lo è con gli altri e la conseguenza negativa è che pretende parole risposte rumori attività … nel silenzio invece c’è la possibilità di pensare e riflettere e dare tempo al tempo affinché le molte parole e i molti pensieri vegano metabolizzati e letti alla luce della Parola di Dio altrimenti metteremo sempre e solo al centro noi stessi. Quindi se imparassimo a parlare quando siamo sicuri di quello che diciamo senza avere degli scheletri giudicando dimenticando di fare un serio esame di coscienza personale, allora non andremo da nessuna parte. Provate a fare un esperimento: mette al centro gli altri e poi voi stessi, se vuoi una cosa prima falla tu all’altro e poi forse la riceverai. Un ammonimento serio e forte sul quale tutti dobbiamo fermarci a riflettere seriamente senza puntare il dito o giudicare.

Proviamo a tacere un po’ a non parlare per interposte situazioni provate e tacere quando vi verrebbe da dire qualche cosa, e ve lo dice uno che ha un carattere forte, vi assicuro e lo dico a ragione veduta che il silenzio è d’oro e parla più di mille parole soprattutto quando alcune situazioni o alcuni discorsi sono a senso unico. Per parlare bisogna avere l’intelligenza di confrontarsi e di ammettere anche gli errori pertanto il silenzio aiuta a riflettere. Cercate il silenzio nel cuore fate sedimentare le troppe voci e non cerate solo quelle che vi danno ragione, non si è amici, partner, colleghi … perché ci si dà ragione ma si è in sintonia solo nella verità anche se fa male.

Il cristiano è l’uomo della verità e la carità che molti portano al primo posto – e va bene – però può esserci solo nella verità e se uno non sa fare silenzio non saprà ascoltare e giudicherà solamente e questo non è né cristiano né caritatevole. Facciamoci tutti un serio esame di coscienza e mettiamoci a confronto con la Parola di Dio prima di tutto e impariamo a fare silenzio non un silenzio indifferente ma un silenzio che lascia spazio all’intelligenza dei pensieri e delle riflessioni vere.

@unavoce – foto: fonte

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