Cambia le prospettive
Lo stile della critica e dell’accusa che oggi va così tanto di moda è solo un’espediente per non impegnarsi e basta. Ora anche nella comunità cristiana questo vizio è molto diffuso. Cambiamo registro prospettiva e mettiamoci in gioco e rivediamo lo stile del nostro vivere e del nostro essere e del nostro impegno come cristiani. Già un altro “promemoria” avevo scritto sull’essere un buon cristiano al quale ti rimando.
La domanda principale che dobbiamo porci è: che cristiano sono? Quello che punta il dito che critica che vede solo i difetti oppure quello capace di leggere tra le righe e prima di pretendere fa? Il Papa in più occasioni ci ha suggerito lo stile per essere dei buoni cristiani e l’ha fatto indicandoci alcuni atteggiamenti di carità che sono la manifestazione concreta dell’amore che oggi voglio richiamare alla nostra attenzione.
- Sorridere, un cristiano è sempre allegro!
- Ringraziare (anche se non “devi” farlo).
- Ricordare agli altri quanto li ami.
- Salutare con gioia quelle persone che vedi ogni giorno.
- Ascoltare la storia dell’altro, senza pregiudizi, con amore.
- Fermarti per aiutare. Stare attento a chi ha bisogno di te.
- Alzare gli animi a qualcuno.
- Celebrare le qualità o successi di qualcun altro.
- selezionare quello che non usi e donarlo a chi ne ha bisogno.
- Aiutare quando serve perché l’altro si riposi.
- Correggere con amore, non tacere per paura.
- Avere buoni rapporti con quelli che sono vicino a te.
- Pulire quello che uso in casa.
- Aiutare gli altri a superare gli ostacoli.
- Telefonare ai tuoi genitori.
La carità che non è solo “fare la carità” donando qualche cosa ma è e deve essere un sentimento che va coltivato nel cuore, carità che è passione amore impegno dedizione puntualità fedeltà …
Non perdiamoci nei labirinti mentali di pensieri e gesti finti ma focalizziamoci sulle cose importanti della nostra vita e chiediamoci quali sono le cose che per noi contano veramente. Lì troverai le rispose e la verità della fede, una fede non appiccicata o finta fatta solo di perbenismo ma una fede autentica che parla con le nostre scelte e la nostra partecipazione attiva e puntuale alla vita della comunità. Scegli quella che preferisci se non ti va non ti piace o altro nella tua parrocchia vai da un’altra parte ma integrati in quella non fare il pellegrino occasionale questo non ti darà la serietà della vita cristiana. Vai al santuario al luogo sacro più bello che ti coinvolge di più occasionalmente ma se questa è abitudine ti assicuro che non è fede è un senso religioso solo esteriore che al primo sbalzo cambia. La fedeltà alla tua comunità ti darà il senso della misura e della serietà della tua fede.
Una famiglia vive di appuntamenti ben precisi il lavoro la scuola le relazioni … e così è per Dio e non solo quanto ti fa comodo o quando decidi tu ma sempre. Amare è esserci sempre anche quando le cose non vanno bene. Questo ci permetterà di crescere e far crescere e di cambiare le cose che non vanno ma da protagonisti e non da spettatori che criticano e non fanno.
Questi semplici gesti partono dalla consapevolezza di chi siamo e in chi crediamo pertanto sarà fondamentale la nostra preghiera il tempo per Lui l’ascolto con il cuore della Sua Parola la partecipazione all’Eucarestia e alla vita della Chiesa. Non perderti sulle strade del mondo ma vivi questo tempo in modo autentico e non solo secondo il tuo pensiero ma secondo il pensiero di Cristo e con il Suo Cuore. Noi siamo fatti a immagine di Lui e in noi Lui deve poter agire nel mondo per costruire il Suo Regno, quel Regno di giusta amore e pace che tutti desideriamo.
@unavoce – foto: fonte