noi stessi
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? ( Lc 6, 41)
Cambiare noi stessi prima di cambiare gli altri. Tutti vogliamo cambiare gli altri e mai nessuno si fa un serio esame di coscienza per cambiare se stessi. Sono sempre gli altri che devono adattarsi a noi e mai noi agli altri, Abbiamo sempre una scusa per giustificarci una soluzione a tutto i problemi un giudizio su tutto ma mai verdichiamo la nostra vita anzi troviamo e cerchiamo motivi per giustificarci e far credere che quello che diciamo e facciamo è la cosa più importante.
Io sono uno che parla molto e forse troppo protagonista e molte volte anzi quasi sempre dico quello che penso e non sempre nel modo e nei tempi giusti.
Voglio iniziare io a rivedere i miei modi il mio cammino il mio stile di vita prima di insegnare e pontificare nella mia comunità.
Vi chiedo di farlo anche voi di imparare il silenzio non un silenzio che è menefreghismo disinteresse ma silenzio che è riflessione per pensare a quello che accade e quello che faccio prima di dire quello che penso.
Cambiare non è mai facile e i cambiamenti in qualche modo ci destabilizzano ci disorientano, noi vorremmo tutto sotto controllo tutto come la pensiamo e la vediamo noi la situazione e i fatti della vita, ma non è e non può essere così. La convivenza insieme che si in casa o in società ha delle logiche di opportunità e di tempi che vanno al di là e al di fuori dei nostri modi, pertanto il verificarci prima di puntare il dito sarà la strada per la vera conversione il vero cambiamento e il silenzio è un grande amico per essere veri nel momento in cui poi decidiamo di parlare.
Un silenzio come accennavo non vuoto ma un silenzio che è riflessione documentazione conoscenza studio e non da ultimo preghiera. Un silenzio che è ascolto attento un ascolto che ci porta a riflettere senza giudizio e pregiudizio.
Partiamo da questo percorso personale per vivere il Giubileo l’Anno Santo della speranza un anno e un tempo che ci porta a vivere un cammino di profondo rinnovamento per vivere la vita da veri protagonisti ma senza fare protagonismo ma nella semplice umiltà di persone concrete e realizzate nella propria vita.
Un vivere sapendo sorridere e senza tanti musi lunghi vedervi venire alla S. Messa con i musi lunghi non è bello per glia altri ma soprattutto per Dio. Di cos a ti lamenti? Del troppo che hai? O di quello che gli altri facessero perché tu hai la soluzione e la verità in tasca? Verificati e sappi ringraziare e non chiedere. Per cambiare smettiamo di giudicare e tiriamo fuori il meglio di noi stessi. Fermiamoci e rileggiamo il Vangelo di luca al capito 6 versetti dal 39 al 45.
@unavoce – foto: fonte