a chiamare

UN LINGUAGGIO NUOVO PER UNA RISPOSTA SENZA TEMPO

Cerca la tua vocazione ascoltando il tuo cuore

Il Signore continua a chiare i giovani anche oggi e se pur lamentiamo la scarsità di vocazioni questo non deve fermarci rinunciando ad aiutare all’ascolto perché Dio chiama nei modi più impensati e fuori dagli schemi.

Sono a contatto con i giovani tutto il giorno tutti i giorni e talvolta nonostante l’impegno e la serietà sembra che i giovani non vogliano saperne di Dio. Tutto parla contro: i social deridono Dio i singoli sono indifferenti, la società non offre i giusti canali per vivere la fede e si sostituisce poi questo con altre forme come salutare il sole cercare tranquillità nella natura fare yoga … cose belle ovviante ma che non centrano nulla con la fede e la religione qualunque essa sia.

Ora, nonostante questo apparente silenzio alla chiamata c’è comunque attenzione se non altro per la critica e questo se da una parte ci può dar fastidio credo che sia comunque un modo fuori dalle righe di cercare risposte e di dare risposte a un vuoto che percepiamo. Un vuoto sociale che cerchiamo nello spirituale più che nel religioso. Credo che allora noi consacrati abbiamo questa responsabilità e questo impegno ad approfittare di ogni occasione per dare risposte per presentare chi è veramente Gesù e far comprendere la necessità dello spirituale vissuto in una religione che dia risposta della fede in Dio.

In un modo che si professa laico e non interessato vive però il tempo che è segnato da Cristo se non altro i giorni di festa nei quali non si lavora le ricorrenze del tempo … sono scandite dalla vita di Gesù, dal giorno della Sua nascita e ormai non si dà più importanza dissacrando e ridicolizzando ogni aspetto della vita. Le regole danno fastidio e tutti rivendicano diritti senza mai pensare però ai doveri. Si vuole una vita di successo ma senza dover impegnarsi troppo. Sono aspetti di questa società che cerca il successo e la visibilità senza sforzi e solo puntando il dito.

Ora come aiutare ad ascoltare la voce di Dio che chiama a vivere una vita dedita a Lui e ai fratelli consacrando la propria esistenza? Preghiera studio servizio impegno costanza fedeltà … sembrano parole e concetti fuori moda, c’è chi rimpiange il passato e chi vorrebbe un presente e un futuro artificiale ma in entrambi i casi nessuno o pochi che si fermano ad ascoltare. Ascoltare è faticoso impegna la mente e la ragione e si tratta di rimettersi in discussione tutto e subito. Pertanto vocazioni come la vita consacrata sacerdotale o religiosa maschile e femminile ma anche la scelta del matrimonio vengono meno e messe in discussione per una libertà di scelte che confonde l’amore con un impegno differente di esistenza.

Amare e lasciarsi amare è alla base di ogni vita e di ogni impegno sia privato che sociale. Ora non ho soluzioni e credo che l’impegno a fra scoprire i valori veri della vita sia dovere di tutti senza critiche o autodifese ma sapendosi mettere in discussione senza rinunciare al valore e attraverso la disponibilità e l’ascolto capaci di dare risposte vere serie aiutando a non perdere fiducia a sapersi comportare con stile educazione ascoltando con umiltà senza violenze e continue critiche. Criticare è più comodo che mettersi in discussione criticare è più facile che fermarsi a conoscere per comprendere pur magari non condividendo, criticare è più facile che impegnarsi.

Aiutiamoci a metterci in ascolto accompagnando le loro scelte rispondendo alle loro domande ai loro dubbi nei loro sogni, aiutarli a scegliere cosa vogliono fare veramente della loro vita. Ci vuole tempo pazienza disponibilità e preghiera. L’amicizia e la stima reciproca li aiuterà ad ascoltare il Signore che chiama alla vita vera a una vita vissuta da protagonisti e a discernere la loro vocazione qualunque essa sia e da parte nostra il coraggio di proporre e diventare “voce” con la testimonianza di Dio che chiama.

Per la terza volta il Signore chiamò: Samuele! Egli si alzò, tornò da Eli e gli disse: Mi hai chiamato, eccomi! Allora Eli capì che era il Signore a chiamare il ragazzo. Perciò disse a Samuele: Vai a dormire e, se ti sentirai chiamare di nuovo, rispondi così: «Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta». Samuele tornò dunque a dormire. Allora il Signore venne, si fermò vicino al ragazzo e, come le altre volte, chiamò: Samuele, Samuele! Samuele rispose: Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta. (1 Sam 3, 8-10)

Samuele è l’esempio di un giovane che ha saputo rispondere che si è messo in discussione e che nella disponibilità si lascia usare da Dio e diventa punto di riferimento e guida per altri diventa profeta per il popolo ebraico. La vita ci parla, impara ad ascoltare lasciati aiutare ad ascoltare non solo con le orecchie ma con il cuore. Caro giovane l’inquietudine che senti nel cuore è Dio che ti chiede di ascoltare con attenzione la tua vita. Cosa rispondi?

@unavoce – foto: fonte

Grazie della tua visita se vuoi rimanere collegato con noi iscriverti alla newsletter clicca qui