Individualismo

La mancanza di amore porta all’indifferenza e l’indifferenza alla non passione per nulla quindi all’individualismo.

 

Uno degli aspetti che noto più di tutti e non c’è una categoria in particolare, anche se più facilmente e forse troppo lo si dice delle giovani è quello del disinteresse a quasi tutti gli aspetti della vita soprattutto l’aspetto sociale e pubblico. Le cause possono essere differenti ma vivendo con e tra le persone noto questo disinteresse alla vita in genere anche gli stessi luoghi di divertimento o svago sono in calo. Nonostante l’attenzione a promuovere maggiore partecipazione è innegabile che questo aspetto di disinteresse genarle sia in crescendo incolpando per questo la poca serietà di chi rappresenta questo o quell’ambiente sociale culturale o comunque di vita.

Come sacerdote lo vedo anche nelle attività di animazione formazione educazione e svago delle nostre comunità dove si registra un calo e un disinteresse, non si partecipa non si legge non si frequenta non si parla. Comodità pigrizia non voglia di impegnarsi … non saprei dire ma certamente c’è un disinteresse genarle e una critica continua su tutto e tutti.

Nonostante gli inviti le sollecitazioni e i confronti parlando con questo o quello in privato o in piccoli gruppi registro sempre più un disinteresse a tutto e la poca voglia di impegnarsi. Ogni iniziativa anche ludica fatica a concretizzarsi. Sicuramente il ritmo della vita è cambiato e diventano frenetico porta a una pigrizia congenita.

Una soluzione? Non so cosa proporre, si studiano soluzioni si provano esperienze si offrono proposte ma anche queste che sembrano andar bene una prima volta la seconda già non hanno lo stesso risultato. Manca la voglia di applicarsi, manca la voglia di confrontarsi manca la voglia di mettersi in discussione, una pigrizia che non è cattiveria ma direi peggio è menefreghismo che è il vero male.

La famiglia certamente ha perso il suo ruolo educante quindi forse è il caso di riprendere questo aspetto. Le famiglie non durano, i rapporti non reggono e l’educazione e lo stile di vita sano è il primo a crollare. Dire di ritornare ad alcuni stili sembra essere fuori moda e quindi si scimmiottano situazioni banali e anche noi preti invece di fare i preti facciamo i pagliacci soprattutto con le cose sacre svilendole e non curandole dimostrando a chi distratto lontano o pigro che queste cose non sono importanti.

Forse il primo passo è crederci noi in quello che proponiamo e proporre magari meno e con maggiore cura, stare maggiormente vicino alle famiglie e recuperare quel senso di apparenza alla vita e alla sue tradizioni senza puntare il dito. Il mondo è cambiato i popoli si spostano ed emigrano ma forse incolpando di questo abbiamo perso quei valori semplici che ci facevano essere persone capaci di stare in mezzo agli altri con eleganza e signorilità cose per le quali serve un po’ di testa e la buona educazione civica oltre che umana.

Forse e dico forse recuperando questa serietà in noi potremo aiutare il mondo a non chiudersi in se stesso ma ad avere uno sguardo rinnovato aiutandolo a comprendere le situazioni. Non ignoriamo chi ci circonda e impareremo nuovamente a vivere una vita serena, anche se la vita ci ha provato e provocato la soluzione non è chiudersi in se stessi ma dare il meglio di noi.

@unavoce – foto: fonte 

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