L’incontro

 

Una quarta meditazione per accompagnare il cammino quaresimale. Oggi voglio soffermarmi sulla figura di Nicodemo, forse ci sfugge e poco conosciuta, ma l’incontro di Nicodemo con Gesù è fondamentale e forse è immagine di tutti noi.

“Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre”. (Gv 19, 38)

Chi era Nicodemo?: “Fariseo, dottore della legge e principe dei Giudei, Nicodemo è una figura presente solo nel Vangelo di Giovanni. Lo incontriamo per la prima volta quando Gesù arriva a Gerusalemme. Affascinato dalla sua figura, Nicodemo va da Gesù di notte per non essere visto e lo interroga sulla natura della sua missione. Gesù gli risponde che per far parte del regno di Dio bisogna rinascere, ma spiritualmente. Nicodemo resta molto impressionato, tanto da parlare in favore di Gesù nel consiglio quando viene imprigionato, facendo notare ai farisei che la legge dà diritto all’accusato di essere ascoltato prima di essere giudicato. Al momento della sepoltura, poi, lo ritroviamo accanto a Giuseppe d’Arimatea. A Nicodemo viene attribuito anche un Vangelo apocrifo scritto in greco e risalente al II secolo, in cui viene rivista la posizione di Ponzio Pilato”. (cfr. VaticanNews)

Nicodemo cerca Gesù, e rappresenta noi cristiani che cerchiamo Gesù cerchiamo un’esperienza religiosa che ci scaldi il cuore, dopo periodi di delusione e stanchezza.  Nicodemo va da Gesù di notte per non dare sospetto e il disprezzo che i suoi colleghi hanno verso Gesù perché Nicodemo è stato colpito da Gesù, non lo cercava, non l’aspettava ma una volta ascoltatolo qualche cosa è cambiato dentro di lui. Nicodemo si lascia affascinare da Gesù! Gesù lo ha colpito.

“Nessuno ha mai parlato come quest’uomo”. Quando parla di Dio a Nicodemo gli si illumina il volto, pare che lo veda con gli occhi. Già, come diceva Davide: “Il tuo volto, Signore, io cerco”. “Nicodemo sa che Gesù coi suoi amici è accampato sotto gli alberi, dorme sotto gli olivi. “Sì, Gesù, ho bisogno di parlarti, di ascoltare da te altre cose. Sono sicuro che vieni da Dio, benedetto il suo Nome. Ascoltate dalla tua bocca, le parole del Signore riprendono il sapore del miele, come diceva il nostro padre Davide. E poi, le opere che fai, di sicuro vengono dall’alto. Pare che Dio metta di nuovo mano al mondo, porti a compimento l’opera iniziata, restauri la sua casa caduta in rovina. Ci fai incontrare un Dio che si impegna per l’uomo, e vuole che la festa non finisca. E la festa sono le nozze, l’Alleanza, sentirci dentro la storia di Dio che ama il suo popolo. A volte pare che il suo braccio si sia fatto corto, che sia mutata la destra dell’Altissimo. Perché la miseria lima gli orfani e le vedove e i forestieri; i malati non hanno nessuno che li guardi; i ricchi portano animali da sacrificare al tempio, ma non si curano delle vere pecore, che è il popolo dei poveri di Yahvè. La religione vera non può essere una liturgia di sacrifici, senza la misericordia della vita. Ecco, Gesù, vorrei ascoltare da te parole che mettono luce nuova alle mie conoscenze”. Forse hai messo i comandamenti al primo posto; prova a metterci l’Amore, cambierà tutto”. (cfr. Giovanimissione)

Ora la felicità e la serenità che Nicodemo cerca e che ha percepito nell’ascoltarlo e per il motivo per cui è andato cercarlo ci suggerisce che la vera felicità è sentirsi amati e poter amare, questo ha percepito nelle parole nel discorsi nell’incontro con Gesù, questa è la vera rinascita che Gesù è venuto a portare. Ora in questo cammino quaresimale l’esperienza di Nicodemo è la nostra desiderare di andare da Gesù di incontrarlo. L’esperienza di Nicodemo ci può aiutare a vivere questo nostro dessero quaresimale ascoltando Gesù avendo il desiderio di incontralo e riascoltarlo ancora.

@unavoce – foto: fonte

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