Consapevolezza
per una cambiamento un rinnovamento della vita
“Come nel racconto La metamorfosi di Kafka, anche per il prete può accadere di svegliarsi un giorno e scoprire di essere diventato qualcosa di completamente diverso da come si era immaginato: un operatore sociale, un erogatore di servizi e beni materiali di vario genere, o vittima di derive che ha studiato sui libri di teologia, ma da cui non ha saputo proteggersi. Con esiti anche tragici”. (cfr. G. Cucci s.j.)
Oggi una riflessione genarle sul tema del peccato personale e sociale per approfittare di questo tempo per una verifica seria e così prepararci a una confessione generale della vita in questo anno santo. Fare la verifica del proprio cammino non è mai facile e oggi più che mai imputiamo al passato all’educazione alla famiglia …le colpe e i limiti di una società che distratta cerca la felicità senza accorgersi che la sta schivando evitando di affrontare la propria vita e i propri limiti portandoci a pensare male del mondo e degli altri o peggio ancora pensando di essere “merce avariata” senza speranze e senza futuro.
La quaresima è quel tempo di deserto un deserto interiore che ci aiuta a riflettere su noi stessi sui nostri limiti i nostri errori non tanto per fare un elenco o demoralizzarci ma per mettere dei punti e lavorare su questi. Fatichiamo a cambiare la nostra natura e oggi in un mondo liberale dove tutto è permesso e giustificato psicologicamente la nostra vita rischia di avere un tracollo. Conoscersi e conoscere è alla base di ogni serio cammino di conversione di cambiamento e di miglioramento.
Partiamo dalla nostra fede tanta o poca, vivace o spenta ma con la certezza che sotto la brace c’è ancora il fuoco basta un vento leggero per riaccenderlo portandoci alla verità della nostra vita sapendo che il Signore non giudica e non punisce ma vuole la salvezza dei suoi figli. Un non giudizio che però non significa nascondere la verità dei fatti e delle azioni ma un prendere coscienza di noi stessi per verificarci sul messaggio cristiano sulle regole umane sullo stile di vita che dobbiamo avere per realizzarci nella società e nella comunità cristiana.
Talvolta i nostri errori gravi o meno ci mettono in una situazione di disagio portandoci a pensare di essere merce avariata persone fallite uomini e donne non capaci di verità di serenità portandoci a una continua agitazione e lamentela verso tutto e verso tutti senza accorgerci che quello per cui ci lamentiamo e puntiamo il dito sono i fallimenti della nostra vita reagendo con superbia rabbia e allentandoci anche dalla fede. Prendere coscienza di noi stessi leggere il periodo particolare e contingente della nostra vita contestualizzandolo ci servirà per fare un’analisi seria efficace e veritiera di chi siamo e di cosa volgiamo essere e diventare.
Riconoscere e confessare i nostri limiti i nostri errori prendendoci la responsabilità delle nostre azioni o delle nostre parole delle nostre scelte sarà l’inizio della vera conversione del vero cambiamento. Non possiamo negare a noi stessi chi siamo – possiamo non dirlo tenerlo nascosto dentro di noi ma non possiamo non essere consapevoli – dei nostri difetti e dei nostri limiti e cercare le risposte non significa dare la colpa a terzi ma avere il coraggio di dire a noi stessi gli errori commessi, alternativa sarà fingere agli altri ma soprattutto a noi stessi. Tutto questo deve portarci a una formazione costante della nostra vita anche quella spirituale. Conoscere confrontarsi impegnarsi saranno la via per un cambiamento, alcune volte radicale altre volte parziale ma che ci porterà a una convivenza pacifica con noi stessi e con gli altri.
@unavoce – foto: fonte