Verifichiamoci

Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca» (Ap 3, 14-20)

 

Nella vita non si comprende più ciò che è importante da quello che è secondario con il rischio di fare solo quello che ci piace e non quello che si deve e questo vale anche per la vita spirituale la vita religiosa. La fede e la religione sono accantonate lanciando giudizi e creandoci una religione che ci fa comodo rasentando la superstizione e non la fede. Questo è quello che si percepisce e si vede anche nelle nostre comunità cristiane.

Tante parole tante idee tante proposte per poi mancare sia che siano impegni e attività semplici che più dettagliate. Fatica alla frequenza fedele alle attività liturgiche alla preghiera comunitaria e anche alle attività ricreative.

La domanda sorge spontanea ma cosa vogliamo? Com’è la nostra fede? E’ una fede costruita a nostro piacere che si confronta a fatica con il Vangelo e anche quando viene fatta solo se dà ragione delle nostre idee e di quello che diciamo noi, oppure è nella Verità.

Fermiamoci e facciamoci un serio esame di coscienza verificando il livello della nostra fede e del nostro modo di vivere la vita della comunità della parrocchia della Chiesa. Fatichiamo a formarci e conoscere però giudichiamo e parliamo della vita della Chiesa ovviamente senza cognizione di causa. Non si frequenta di persona né si segue on line e allora mi domando ma cosa ci interessa della fede? Tutto viene prima di Dio per poi lamentarci della vita e dei fatti di essa incolpando Dio la Chiesa … Troppo facile parlare e non vivere con la scusa di essere impegnati, perché allora mi domando quali sono questi impegni così pressanti che ti fanno mancare alla celebrazione eucaristica domenicale agli impegni di preghiera comunitari ai momenti di aggregazione? Forse non abbiamo chiaro cosa vogliamo e soprattutto abbiamo una fede senza fondamento. Catechesi e formazione è a zero, quei pochi impegni richiesti vengono glissati se ripetute le proposte vengono mancate con le scuse delle più originali. E’ ora di fare sul serio è ora che ci interroghiamo seriamente sulla nostra partecipazione alla vita della comunità agli impegni della preghiera insieme alle attività che vengono proposte.

Non abbiamo tempo per nulla perché dalle parole sembra che dobbiamo salvare il mondo per poi avere tempo per cose futili secondarie pretendendo poi che i nostri figli i nostri giovani siano seri e impegnati quando noi poca serietà mettiamo nelle questioni religiose della vita e anche sociali il più delle volte. Forse il lavoro solo perché c’è una retribuzione per il resto è un crescere di pigrizia e di scuse per estraniarsi e per non fare nulla di serio. Andiamo per santuari pregando senza un senso organizziamo momenti per la famiglia evitando poi di partecipare alla celebrazione domenicale, la confessione ormai abbandonata impegni di ritrovo per crescere nella comunione e nell’amicizia evitati per poi lamentarci … c’è qualche cosa che va rivista in ognuno di noi, sicuramente la serietà dell’impegno e della nostra fede. Non bastano le buone intenzioni non basta pensare bisogna agire con coerenza e fedeltà. Ci siamo costruiti una religione a misura e che ci dia ragione delle nostre scelte e questa non è fede ne bene è una maschera di finto perbenismo che non porta da nessuna parte se non a vivere la vita come diciamo noi contrastando tutto il resto.

Facciamoci un serio esame di coscienza e riprendiamo il cammino con serietà. La tiepidezza il Signore non la sopporta.

@unavoce – foto: fonte

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