Liturgia della Parola

Domínica Resurrectiónis

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DOMENICA DI PASQUA «RISURREZIONE DEL SIGNORE»

Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. (Gv. 20,9)

Meditando la PAROLA con don Luigi Maria Epicoco: “Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro”. Prima della fede c’è il cuore. Esso funziona anche in assenza della fede, cioè quando è buio. È lui che possiede un sesto senso che ci conduce verso ciò che stiamo cercando. Ma il cuore da solo è incapace di capire. Ha bisogno della luce. Ha bisogno della fede. “Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro (…) Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette”. Il cuore arriva per primo (Giovanni) ma solo quando entra in gioco la fede (Pietro) allora c’è abbastanza luce per “vedere e credere”, cioè per capire ciò che da soli non riusciamo a comprendere: siamo amati e non siamo frutto del caso, e la morte non è il nostro ultimo destino!”. (cfr. d.L.M.Epicoco)

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