un racconto
Tutti noi fatichiamo a lasciar andare, lasciar andare i pensieri negativi, le preoccupazioni le ansie il passato i fatti e le persone e mi è tornato alla mente una belle lettura fatta negli anni della formazione: i “Detti e i fatti dei Padri del Deserto” (che vi consiglio).
Una storia che ha le sue origini in oriente nei racconti dei monaci buddisti che ci fa comprendere quanto alcune situazioni ce le portiamo dentro e ci condizionano e quanto sia importante invece lasciarle andare.
Due monaci buddisti, in cammino verso il monastero, incontrarono sulla riva del fiume una donna molto bella. Come loro, ella desiderava attraversare il fiume, ma l’acqua era troppo alta. Così uno dei due monaci se la pose sulle spalle e la portò all’altra sponda.
Il monaco che era con lui era scandalizzato. Per due ore intere lo rimproverò per la sua negligenza nel rispettare la santa regola: aveva dimenticato che era un monaco? Come aveva osato toccare una donna? E peggio, trasportarla attraverso il fiume? E cosa avrebbe detto la gente? Non aveva screditato la loro santa religione? E così via.
Il monaco rimproverato ascoltò pazientemente l’interminabile predica. Alla fine lo interruppe dicendo: «Fratello, io ho lasciato quella donna al fiume. Non sarà che tu te la stai ancora portando dietro?». (cfr. A. De Mello in Ritagli)
Il passato se non viene lasciato diventa pesante e ci condiziona il presente, continuare a rimuginare ci impedisce di andare avanti e di ringraziare di tale esperienza magari anche dolorosa che ci ha provato ma in qualche modo ci ha fatto crescere ma bisogna lasciar andare il passato per vivere il presente. Vivi la tua vita ora adesso con quello che hai e come sei puntando in alto sempre migliorandosi crescendo in conoscenza ed esperienza ma se il passato è dentro di te ti condizionerà sempre e non riuscirai ad andare avanti a migliorarti. In questo nella nostra società moderna è molto evidente ricorrendo in tanti ad aiuti esterni come psicologi e analisti se non a medicine e tranquillanti, tutto utile ma la prima medicina sei tu. Fermati ripensa e poi chiudi la pagine e riprendi a camminare con uno sguardo alto e altro da quello che è stato. Fai tesoro del tuo passato ma lascialo andare e vivi il presente. Così troverai la serenità del cuore e dell’anima e condurrai una vita migliore e in pace con te steso e con gli altri.
Sii positivo nell’affrontare la vita cerca la luce anche dove c’è il buio Ti lascio una bella preghiera di San Francesco, la Preghiera semplice recitala e falla diventare lo stile della tua vita.
“Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua Pace: Dove è odio, fa ch’io porti l’Amore. Dove è offesa, ch’io porti il Perdono. Dove è discordia, ch’io porti l’Unione. Dove è dubbio, ch’io porti la Fede. Dove è errore, ch’io porti la Verità. Dove è disperazione, ch’io porti la Speranza. Dove è tristezza, ch’io porti la Gioia. Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce. Oh! Maestro, fa ch’io non cerchi tanto: Ad essere consolato, quanto a consolare. Ad essere compreso, quanto a comprendere. Ad essere amato, quanto ad amare, poiché’; Si è: Dando, che si riceve: Perdonando che si è perdonati; Morendo che si risuscita a Vita Eterna”.
@unavoce – foto: fonte