“dal consumismo al consumarsi per gli altri”

 

Camminiamo verso il Natale, con impegno e dedizione. Anche nelle nostre Basi, caserme, porti e aeroporti i simboli della festa del Natale riecheggiano, non dimenticando la tradizione di un popolo e la fede, pur nel rispetto di chi non crede, ma si ferma a fare festa, comunque, per e con la famiglia. Segni semplici, sobri, fatti con passione, soprattutto quando si è in missione, lontani da casa. Segni e luci che ci ricordano la nostra casa e chi siamo. I nostri uomini e donne con le stellette, si preparano a celebrare il Santo Natale con il loro solito impegno e la loro dedizione che richiama al vero valore del Natale, consumarsi per gli altri, donarsi agli altri. A Natale tutti usiamo scambiarci un dono piccolo o grande che sia, i militari ci ricordano, con il loro impegno, che sono loro stesso “il dono”.

Ora, qui un rimando per capire quanti sono i nostri uomini e donne a servire la Pace nel mondo e di seguito alcuni passaggi dal messaggio, del nostro Ordinario Militare, per il Santo Natale dello scorso anno. Numeri e parole che ci aprono il cuore al rispetto e alla preghiera, al ricordo e all’impegni di tutti a costruire un mondo migliore, una società più serena, cuori che sanno amare e condividere e non odiare e criticare. Questa è la Pace che testimoniano e costruiscono i nostri militari e militari cristiani.

“Tra la polvere di zone desertiche, in ambienti innevati, lungo le strade delle grandi città, in alto mare. Sono 13.300 i militari che trascorreranno il Natale e il capodanno lontani da casa, impegnati in 35 missioni in ben 23 Paesi del mondo. In 5.990 si trovano all’estero mentre i restanti 7.310 sono occupati in operazioni nazionali. Il contingente più numeroso è quello schierato in Libano con 1113 soldati, il 75% dei quali di origine campana in quanto appartenenti alla brigata Garibaldi di Caserta. In Iraq sono dislocati 1027 militari mentre in Afghanistan ce ne sono 978…” (Cfr. “Il Mattino” Ebe Pierini, 24/12/2018)  

“Tu puoi trasformare il Natale delle luci nel Natale della Luce, facendo spazio alla Luce vera che illumina ogni uomo e che rischiara le tenebre profonde, quelle che ci fanno paura, quelle che invadono la nostra anima quando non troviamo il senso della vita che viviamo, delle cose che facciamo, e non ci lasciamo invadere dalla sfida perenne dell’Amore”. Chi raccoglie la sfida dell’Amore, può anche “trasformare il Natale dei regali nel Natale del Dono”, divenendo “un dono per l’altro”. Dono per la famiglia, per i colleghi, dono per i poveri e per le tante persone che chiedono aiuto: “Basta alzare lo sguardo dai nostri egoismi e dalle nostre chiusure e, in ogni momento, ne troviamo qualcuno”. “Così, trasformerai il Natale del consumismo nel Natale del consumarsi. Chi ama si consuma sempre, come si è consumato Gesù per noi: dalla mangiatoia di Betlemme fino al Calvario della Croce. E questo voi militari sapete farlo bene. Siete abituati a consumarvi nel servizio fino a consumare la vita, nella certezza che la vita di coloro che difendete è sacra e vale tutto, anche il nostro sacrificio”. … “trasformare il Natale delle corse nel Natale della contemplazione. L’Amore di Dio che nel Natale si fa uomo, trasforma il mondo e lo trasforma senza fare rumore e tu trasformi il Natale dei rumori che distraggono nel Natale del silenzio che lavora. Mi piace dare un nome speciale a questo silenzio, al silenzio nel quale e per il quale voi, cari militari, operate ogni giorno: questo silenzio si chiama pace … Non ti dimenticare di Lui , trasforma il tuo Natale nel Suo Natale. E sarà un Natale santo! …”. (Cfr. dal messaggio natalizio 2018)

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