Umanizzare per una guarigione integrale

«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11, 28)

L’11 Febbraio, memoria liturgia della Vergine Maria di Loureds, ricorre la Giornata Mondiale del Malato, in questa occasione il Messaggio del Papa guida il nostro impegno e le parole del nostro Pastore orientano il servizio di quei militari che hanno come compio la salute dei militari, dei loro famigliari e  di tutti quelli che si avvicinano sia alle strutture ospedaliere militari, sia all’estero, che in Patria. Il Policlinico Militare del Celio a Roma, come “casa madre” di questi uomini e donne con le stellette, racchiude e raccoglie lo spirti per essere portatori di quel ristoro annunciato e promesso dal Cristo.

“ … Sperimentare il dolore e ricevere conforto dal Padre è il passaggio per essere poi di aiuto agli altri. Il Papa lo sottolinea nel messaggio, ricordando che di fronte a forme gravi di sofferenza a volte si avverte una carenza di umanità e “risulta perciò necessario – scrive – personalizzare l’approccio al malato, aggiungendo al curare il prendersi cura, per una guarigione umana integrale”. Non è in gioco solo la dimensione fisica ma anche quella “relazionale, intellettiva, affettiva, spirituale”, oltre alle terapie bisogna dare amore pure alla famiglia che si prende cura di chi soffre…”. (Cfr.VaticanNews.va)

“La vostra è una grande missione di umanizzazione. Di umanizzazione delle cure, che mai devono perdere di vista la centralità dell’uomo nel mistero della Creazione, nella pratica medica, nelle politiche sanitarie. Di umanizzazione della scienza, che mai può affidare alla tecnocrazia la tenerezza del prendersi cura e la scelta morale nel dirigere lo studio e la ricerca. Di umanizzazione del mondo e della società, nella quale, come per Giuseppe Moscati, il primo posto spetta sempre al malato e al sofferente”. (Cfr. Omelia dell’Ordinario Militare per la giornata del malato, 01 marzo 2019)

 

 

Foto di Copertina: L’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia in visita ai pazienti del Policlinico Militare di Roma.