La FOTO, il motivo della scelta:
Militari Italiani in Kuwait
La forza che esprimono, in questo scatto, raccoglie, nei visi dei nostri soldati, la Fortezza interiore coltivata in famiglia, nella formazione professionale, nella passione di difendere e proteggere il fratello. Non forza, ma presenza forte per ricordare i valori del rispetto e della convivenza con quello spirito di carità che il Vangelo ci ricorda.
FOTO da: (Cfr.Contropiano)
“PENSIERI CON LE STELLETTE”
sul Vangelo della Domenica
I DI QUARESIMA
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Carissimi,
si pensa ai militari come agli uomini della guerra, niente di più sbagliato. I nostri soldati sono gli uomini della Pace e i primi a credere in essa al punto di sacrificare la vita per difendere chi rischia di perderla o è in pericolo.
L’umanità è continuamente tentata dal potere e l’invida e la gloria confonde la mente umana, tentazioni che non hanno epoca e che ogni giorno si annidano negli abitanti del mondo. La forza che i militari esprimono con la loro professionalità è la Fortezza, virtù cristiana. Una fortezza che è il cuore della vita dei nostri militari e cristiani che servono Dio servendo i fratelli, Non è questo il comando del Signore? Viviamo così la Quaresima che abbiamo appena iniziato, con la fortezza della fede che fa compiere il proprio dovere con responsabilità e dedizione.
A compendio vi rimando al bellissimo capitolo sulla Carità del Sinodo della Chiesa Ordinariato Militare, in esso scorgerete tutta la spiritualità di questa Chiesa che vive tra i militari.
“ … Lo specifico del servizio militare potrebbe far correre il rischio di trasformare la forza in violenza, la difesa in aggressione, la potenza in sopraffazione. Per questo, la Chiesa Ordinariato Militare, riconoscendo nella virtù della fortezza la caratteristica del suo servizio a difesa dell’uomo, con forza si impegna ad aiutare i propri figli perché il dono della fortezza sia invocato e ricevuto con animo puro. L’azione di comando degli uomini è massima responsabilità nei confronti dei propri fratelli. Si ricordi sempre che comandare non significa soltanto trasmettere ordini, ma coinvolgere responsabilizzare e animare. Per questo la nostra Chiesa si fa carico di proporre un’assidua e permanente formazione alla carità per preparare adeguatamente quei militari investiti di particolari responsabilità…”. (Cfr. La Carità, Sinodo Chiesa Ordinariato Militare)
Buona Quaresima
01.03.20-I-Q@unavoce