La FOTO, il motivo della scelta:

Corsi di formazione per i militari Afgani

Questo suggestivo scatto, dove la montagna, fa da padrona, ci porta con il cuore e la mente su quell’alto monte dove i discepoli hanno accompagnato Gesù. Qui i nostri militari addestrano i militari locali e nel prepararli a servire la loro Patria e i suoi cittadini si scorge quell’agire senza timore che li anima e realizza il loro servizio alla Pace.

FOTO da: (Cfr. ilFriuli.it)

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

II DOMENICA DI QUARESIMA

Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

 

Carissimi,

l’esperienza dei discepoli su “un alto monte” mi porta con il pensiero ai nostri militari mentre svolgono il loro servizio. Un servizio vissuto con entusiasmo anche se con fatica, ma con una profonda dedizione che li fa muovere con gioia a dire anche loro “facciamo tre tende” perché servire i più poveri e vedere gli occhi pieni di gioia fa scorgere, nel loro cuore, la Gloria di Dio e il loro semplice e povero servizio alla Pace alla Difesa degli ultimi e più poveri, fa intravedere in loro il Regno di Dio, quel Gesù che elevandosi al cielo fa scorgere la bellezza della vita con Cristo. Da questa fede vissuta con semplicità nello svolgimento del loro servizio li rende cristiani autentici e in cammino verso la santità. Un cammino vissuto nella e con la Chiesa.

“… «La Parola indica l’itinerario giubilare», partendo proprio da questi tre tempi: passato, presente, futuro. … «Il passato è la gioia della memoria: la celebrazione giubilare è, anzitutto, un tempo di ricordo. La “memoria dei primi tempi” (ibid.) è il ricordo di come “tutto” ha avuto inizio, un “tutto” onnicomprensivo, l’“ogni cosa” di cui parlavano i greci. … La fecondità del dono è il «futuro, il tempo in cui la promessa che Dio fa, la vita si compie. Come l’uomo che getta il seme nel terreno (cf Mc 4, 26-34), noi non conosciamo a priori il colore, il sapore dei frutti che lo Spirito farà sbocciare, ma ogni cammino si aprirà nel solco del carisma, del dono di noi stessi». … Il frutto maturo è destinato alla falce: perché? «Perché è arrivata la mietitura e i rami dell’albero sono così grandi, ci dice l’Evangelista, che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». …  Solo a questo punto, consapevole di questa appartenenza, «il Rinnovamento può dire l’“eccomi” del corpo finalmente tutto donato, il grido del corpo del Rinnovamento, trasfigurato e trasfigurante»…”. (Cfr. S. Marcianò, O.M. in una sua omeli al Movineto “Rinnovamento nello Spirito”)

Possano queste riflessioni aiutare il nostro cammino quaresimale di rinnovamento trasfigurato e trasfigurante verso noi e i fratelli che serviamo con la professione militare.

Buona Quaresima

08.03.20-II-Q@unavoce