La FOTO, il motivo della scelta:

L’Arcivescovo Ordinario Militare, Mons. Santo Marcianò, con gli Allievi dell’Aeronautica Militare 

Un padre, che parla ai figli, che indica la strda, che richiama, che guida, è l’immagine che raccoglie meglio la festa di oggi.

FOTO da: (Cfr. AgenSir)

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

SANTISSIMA TRINITÀ

«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 

 

Carissimi,

celebrare la solennità della Santissima Trinità, ci porta, inevitabilmente, a riflettere sulla comunione che esiste tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, una comunione che deve essere immagine e esempio per la nostra vita.

Comunione in famiglia, comunione nella società, nel gruppo, nella chiesa e anche nei militari.

La loro reciprocità, fatta di singolarità professionali, oltre che a quelle personali, creano una sinergia, che diventa servizio.

Non è forse questo quello che il Signore ci chiede di essere a sua immagine con lo stile del Figlio nella comunione con Lui e tra di noi, attraverso lo Spirito Santo che anima l’amore per il Figlio Gesù che ci porta a Dio?

Solo così, nessuno andrà perso, indipendentemente dalla religione che segue. Dio, qualunque nome gli diamo è accanto ad ognuno, affinché nessuno si perda. I nostri militari e militari cristiani, come ogni cristiano, si fa garante di questa certezza: che Dio non lascia indietro nessuno. Lo spirito che anima i nostri uomini e donne con le stellette è forte come la fede che hanno in Dio e la riversano nel loro servizio al bene e alla pace.

Ora, le parole del nostro Pastore, meglio, orientano, la nostra riflessione e la comprensione di questa porzione del popolo santo di Dio.

“Non c’è Pasqua senza il senso di comunità umana: senza condivisione, solidarietà; senza il dono della pace, che interpella con forza la nostra Chiesa e che invochiamo per tutto il mondo, facendo eco al “cessate il fuoco” gridato dal Papa. La pace si costruisce nel quotidiano impegno, anche quello di tanti militari, per la giustizia, il rispetto della dignità umana, la difesa del creato e della vita, specie quella dei più deboli, poveri, malati…

Costruire comunità richiede occhi di fratellanza, carità, amicizia, che illuminino il modo in cui ci guardiamo: in famiglia e nella società, nei rapporti tra religioni e culture, nella elaborazione di leggi e nelle relazioni internazionali. La pandemia che ci affligge ci insegna che possiamo fare a meno di tutto: del superfluo, del necessario, ma non possiamo fare a meno gli uni degli altri; e non possiamo fare a meno di Dio, fonte della speranza”.

La fede in Gesù risorto permetterà, dopo l’ora difficile, di sognare e ricostruire tutto, insieme, sui valori fondanti l’identità dell’Italia, dell’Europa, dell’intera famiglia umana; ci faranno uomini e donne della compassione, Chiesa più ricca di misericordia e capace, come ha detto il Papa nel Messaggio Urbi et Orbi, di operare il contagio della speranza”. (Cfr. O.M., Omelia Santa Pasqua 2020)

 

Buona Domenica 

07.06.20-Trinià@unavoce