La FOTO, il motivo della scelta:
Militare assiste un bambino locale
Il gesto semplice, ma affettuoso e umile, di questo militare, raccoglie in uno scatto l’anima e l’impegno di tutte le FF.AA. essenza del loro servizio, fatto di difesa della Pace e di aiuto a ricominciare.
FOTO da: (Cfr. Aleteia)
“PENSIERI CON LE STELLETTE”
sul Vangelo della Domenica
XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
“Solo l’amore può trasformare il mondo: il servizio militare, caratterizzato dalla difesa dei valori dell’uomo, dovrà perciò avere quale movente l’amore per i fratelli, nella difesa della giustizia e nella costruzione della pace. Per questo la nostra Chiesa si impegna ad essere Chiesa del servizio e della carità. L’amore è il messaggio centrale di tutto il Vangelo e costituisce il grande segno che induce a credere al Vangelo stesso. È necessario che la realtà ecclesiale militare dia sempre testimonianza della carità e, arricchita dai doni ricevuti da ciascuno dei suoi membri, proceda nel cammino della missione di amore. L’annuncio della Parola che salva e la presenza del Salvatore nell’azione dello Spirito Santo giunga al cuore di ogni uomo per operare in lui la progressiva trasformazione, da cuore di pietra in cuore di carne, da cuore di carne in cuore di Cristo. In questo servizio di amore, con piena lealtà, la Chiesa Ordinariato Militare fa proprie le affermazioni del Concilio: “La Chiesa non è mossa da alcuna ambizione terrena; essa mira a questo solo: a continuare, sotto la guida dello Spirito Paraclito, l’opera stessa di Cristo, il quale è venuto nel mondo a rendere testimonianza alla verità30. “Non rivendica a se stessa altra sfera di competenza se non quella di servire amorevolmente e fedelmente, con l’aiuto di Dio, gli uomini” (Cfr. Sinodo O.M. – Carità e Servizio Militare )
Carissimi,
le parole, riportate in apertura, sono prese dal capitolo sulla Carità dei documenti del Sinodo dell’Ordinariato Militare e segnano il cammino della nostra Chiesa e l’impegno delle nostre comunità. Ora, nonostante carichi di questi convincimenti, forse, ci può sembrare strano, quello che sto per dire, ma servire i fratelli, assisterli, aiutarli … essere persone di carità non è esclusiva di alcuni, ma impegno di tutti. I cristiani con le stellette vivono questo comando evangelico nel servizio quotidiano che svolgono nel difendere e servire gli uomini difendendoli da soprusi oi guerre e aiutandoli a ricominciare in un contesto di pace e tranquillità. Non è forse questo “un bicchiere d’acqua”, è quella capacità di accorgersi e di partire di mettersi in discussione di impegnarsi e sacrificarsi. Qualcuno mi potrebbe dire , ma i soldi, lo stipendio …? Si certo l’operaio ha bisogno della sua paga e questo non demotiva l’impegno e non lo squalifica, perché il lavoro è segno di libertà e di giustizia, pertanto ogni vocazione secondo i suoi ritmi e scadenze ha un ritorno e in questo “lavoro” c’è però il cuore, lo sguardo, l’impegno, la professionalità l’amore … Allora in un mondo dove vorremmo solo pace e libertà c’è chi non la pensa così, pertanto fin che l’umanità sarà sotto il giogo del peccato, ricordando le parole del Concilio Vaticano II nella Gaudium et Spes, sarà soggetta all’errore e anche a questi limiti, pertanto sarà necessario sempre vigilare e servire la pace per poterla costruire o ricostruire ogni volta. La ricompensa promessa dal Signore è spirituale, ma non toglie la materialità che ci permette di raggiungere quella vita perfetta nel Signore.
28.06.20-XIIITO@unavoce