RACCONTARE POSITIVO

Proposta: “Lettere di stelle”

 

Una lettera, nel momento in cui  la si infila nella busta, cambia completamente. Finisce di essere mia, diventa tua. Quello che volevo dire io è sparito. Resta solo quello che capisci tu.” (C. Schine)

 

In un era, dove lo stile è la velocità e il tutto e subito, oggi, vorrei soffermarmi con voi e parlarvi della bellezza dei piccoli gesti e in particolare, mi voglio soffermare, sulla bellezza dello scrivere una lettera e proporvi di fare questa esperienza concretamente, che, con un nome solenne chiamo: “Lettere di stelle”. Nessuna pretesa, ma solo uno slogan per ricordarvi un aspetto, piccolo, un gesto semplice, che potrà rivelarsi grande e significativo per voi e per chi lo riceverà.

Per costruire la Pace, bisogna educare prima di tutto il cuore alla pace e dal cuore, poi, nasce l’azione concreta e quotidiana, nasce il servizio e la difesa di quella pace che tutti desiderano, ma che non tutti costruiscono e il mondo ne è testimone: popolo contro popolo, religione, cultura, politica, economia … tutto sembra andare contro questo grande desiderio di Pace e felicità che vogliamo.

C’è una intenzione che poi non si concretizza nel vivere quotidiano del pianeta, perché l’umanità è schiava, non delle virtù che la fa grande, ma dei vizzi che la distrugge e non se ne rende conto.

Ora con questi pensieri voglio parlarvi, come vi ho accettato, della bellezza dei piccoli gesti e uno è quello che abbiamo perso in questa era moderna, lo scriverci lettere.

Lo faccio, consigliandovi di leggere le lettere del passato, come, per esempio, quelle dei Cappellani Militari, che dal fronte di guerra, hanno scritto alle famiglie, ai superiori, o le lettere dei soldati che scrivevano ai figli, alla ragazza, lettere, diari, cartoline, pensieri di militari impegnati in un servizio lontano da casa e rischioso.  Tra le righe vi scorgerete la fede, l’umanità e l’impegni di giovani soldati. Ed è questo, importante elemento dello scrivere, che voglio evidenziare con questo articolo. Non voglio fare una recensione di testi, che potete trovare anche su questo sito, alla pagina segnalazioni bibliografiche, ma condurvi a riscoprire la bellezza dello scrivere e dello scrivere una lettera.

Ora, vi rimando ad un articolo “La bellezza di una lettera”, di E. Ponzetti, che penso potrà illuminarvi e spronarvi a fare questa esperienza.

“Avete presente quella sensazione di gioia incontrollabile che si avverte quando si rivede un amico dopo molto tempo e lo si abbraccia con tutta la forza che si ha in corpo, come per non farlo andare via mai più? O quello stupore inaspettato che provoca un nodo alla gola quando una persona a cui si vuole bene ci consegna timidamente un dono senza che vi siano particolari ricorrenze? O ancora la frenesia esaltante di quando è Natale e vorremmo aprire i nostri regali, impacchettati con cura sotto l’albero? Tutte queste sensazioni si amalgamano tra loro ogni volta che ricevo una lettera. Ormai non si usa più scrivere messaggi sulla carta, impacchettando con attenzione il foglio nella busta e spedendola. Ora tutto è più facile, più veloce: basta scrivere frettolosamente qualche riga e inviare il messaggio con il cellulare o tramite email, intrattenendo una conversazione che non ha costi e assicura una risposta immediata.

Tutto è più frenetico, più tempestivo: eppure non emoziona, non dà soddisfazioni. Non ti fa sorridere all’idea che il mittente ti ha pensato e si è premurato di imprimere sulla carta i suoi sentimenti e le sue opinioni, pregustando il momento in cui tu avresti ricevuto la lettera ed immaginando il rossore che avrebbe imporporato le tue guance. E poi la grafia: il modo unico e speciale di una mano amica che incide con movimenti abitudinari una serie di lettere, che fuse insieme diventano parole, che formano frasi, che creano un’emozione. Per scrivere una lettera ci vuole tempo, è necessario riflettere su ogni parola che si vuole scrivere, ideando il modo migliore per trasmettere pienamente la propria essenza. E’ un lavoro ragionato, lento, pensato. 

Una lettera che si rispetti comincia sempre con la stessa introduzione: “Caro…” Questa presentazione mi ha sempre dato da pensare. Ho sempre trovato estremamente tenera l’idea di iniziare a scrivere un messaggio sottolineando l’affetto per il destinatario, eppure il fatto di generalizzare il saluto attraverso una parola che è stata ripetuta migliaia di volte e che è uguale per tutti mi trasmette un senso di tristezza. Quanto può essere “cara” una persona, se per sottolineare la sua importanza si utilizza uno strumento classico, di routine, che ogni persona al mondo usa quando deve scrivere una lettera?

Scrivere una lettera è un procedimento che comincia con la scelta della carta. Può sembrare un passaggio scontato o poco importante, ma è una prima presentazione di sé stessi, la prima scelta che si compie quando si pensa a chi è destinata la lettera. Esistono moltissimi tipi di carta: c’è quella classica, quella colorata, quella riciclata, quella decorata. Il secondo passaggio è la scelta della penna da utilizzare (stilografica ad inchiostro blu, nero o rosso?) Sembrerà banale ma l’inchiostro dice molto di una persona. Per fare un esempio: dovete scrivere una breve presentazione a mano da allegare al vostro curriculum, il quale verrà valutato ed analizzato fin nei minimi dettagli. Tra una presentazione scritta a penna nera, magari con una grafia poco ordinata, ed una presentazione scritta in rosso ma con la grafia curata, quale pensate che verrà cestinata? Per quanto la grafia possa contare qualcosa, l’utilizzo di una penna rossa denoterà poca serietà e voglia di applicarsi. E’ importante, quindi, valutare a chi è destinata la lettera e come presentarsi al meglio. Arriviamo poi al momento cruciale della stesura della lettera: il nostro “caro…“, che vuole esprimere il nostro affetto e la dolcezza con cui stiamo iniziando il nostro messaggio. Il contenuto della lettera è, ovviamente, personale e può trattare dei più svariati argomenti: la descrizione di una giornata che avete trascorso con i vostri amici, lo sfogo di un momento di depressione e disperazione, la spiegazione di un vostro comportamento negativo che ha ferito il destinatario, o ancora la semplice rappresentazione di un sentimento che volete esternare. Nella lettera potete scrivere tutto ciò che volete …

Un altro passaggio divertente è la scelta del francobollo. Fino a qualche anno fa vi erano moltissimi tipi diversi di francobolli tra cui scegliere, ora la scelta è più ridotta (sopratutto se vivete in un piccolo paesino di montagna come me). Nelle grandi città, comunque, è possibile trovarne svariati e vi assicuro che è un momento speciale, che renderà ancora più personale e curata la vostra lettera. E infine giunge il momento di imbucarla. E’ un istante quasi malinconico, perché in quel momento smettete di essere il proprietario del vostro lavoro e consegnate il prodotto finito nelle mani della persona a cui avevate destinato la lettera. Ecco quindi che si palesa una nuova funzione della lettera: quella di essere un dono che voi fate all’altra persona. Tutto ciò che avete fatto non è effettivamente una simbiotica rappresentazione della scelta di un regalo? … “. (Cfr. elenaponezetti)

Con questo spirito, pertanto, rinnovo l’invito a provare questa esperienza dello scrivere una lettera e di farlo con una certa frequenza.

Procuratevi carta adatta, penna giusta, … e iniziate a mettere nero su bianco, pensando alla persona a cui volete scrivere … vi scoprirete capaci di grandi parole che nascono dal cuore. Aiutatevi leggendo, arricchirà il vostro vocabolario e lo stile di scrittura. Curate la grafia, che diventi veramente calligrafia (bella scrittura).

Scrivete a un commilitone che è stato assegnato ad un’altra sede, ad un amico lontano, alla famiglia, ai figli …. un piccolo gesto concreto, che ci educherà alle cose semplici che racchiudono, però, grandi valori e da questi piccoli gesti scoprirete la bellezza della vita e della fede.

Se le lettere dai fronti di guerra di ieri e di oggi, possono farci immaginare tristezza e dolore, cosa che sono, però racchiudono in esse grande fede e speranza, grande forza d’animo e volontà, non solo di fare il proprio dovere, ma la consapevolezza che nel farlo, si è contributo ad un bene superiore.

Anche questo è costruire il cuore alla Pace, anche questo è professionalità e rigore di un servizio svolto per la collettività, anche questo è essere militare, anche questo è portare le stellette e condividere un servizio alla Patria, anche questo è fede e impegno evangelico di testimonianza.

Partendo da questi uomini e donne, con le stellette, provate anche, vi scoprirete in un mondo magico di bellezza che riempirà il cuore e l’anima.

@unavoce

 

Foto di Copertina: in primo piano – “Preti in Trincea” – in secondo piano “L’Ultima Lettera”