Una candela, sulla finestra

L’Avvento cade ogni anno nel buio mese di dicembre, un mese in cui vediamo il tema generale della stagione liturgica che riecheggia nella natura. L’oscurità si è insinuata nel mondo e aumenta ogni giorno, e tuttavia c’è la speranza che presto le giornate inizieranno ad allungarsi e il sole conquisterà la notte. La terra rivela che c’è una luce in questo posto oscuro, e quella Luce regna vittoriosa. La Chiesa rende questa verità più visibile con un’antica tradizione, chiamata Messa “Rorate”. Questa Messa votiva dell’Avvento in onore della Beata Vergine Maria riceve il suo nome dalle prime parole del canto iniziale in latino, Rorate caeli.

Il termine “Rorate” proviene dalla salmodia responsoriale, un tempo usata per le Rogazioni all’inizio della Messa, che recita: “Rorate coeli dèsuper…”; “…Aperiatur terra et germinet…”: (Cieli, calate la rugiada… La terra s’apra e germogli).

L’aspetto peculiare di questa celebrazione dell’Eucaristia è che si svolge tradizionalmente al buio, con la luce solo delle candele, e in genere proprio prima dell’alba. Il simbolismo di questa Messa è consistente, ed è un’espressione suprema del periodo d’Avvento.

In primo luogo, visto che la Messa in genere viene celebrata proprio prima dell’alba, i raggi del sole invernale illuminano lentamente la chiesa. Se il tempismo è giusto, alla fine della Messa tutta la chiesa è piena della luce solare. Questo richiama il tema generale dell’Avvento, un momento di attesa dell’arrivo del Figlio di Dio, la Luce del Mondo.

Viene celebrata in onore della Beata Vergine Maria, a cui spesso ci si riferisce con il titolo di “Stella del Mattino”. Parlando da un punto di vista astronomico, la “stella del mattino” è il pianeta Venere, che si vede al meglio nel cielo proprio prima dell’alba o dopo il tramonto. In quel momento è la “stella” più brillante nel cielo, e annuncia o fa spazio al sole. La Beata Vergine Maria è la “Stella del Mattino”, che ci indica sempre suo Figlio, e quindi la Messa “Rorate” ci ricorda il ruolo di Maria nella storia della salvezza.

La Messa “Rorate” è dunque una splendida tradizione della Chiesa che ci aiuta a entrare nel periodo dell’Avvento. Al di sopra di tutto, ci aiuta a ricordare e a riflettere su una verità centrale della nostra fede: l’oscurità è un’ombra, e si dissolve più rapidamente quando vede una moltitudine di luci. (cfr. Ateleia)

Quasi dicesse: il cielo mandi la neve, e dalla terra spunterà il pane… Quale pane attende la Chiesa, che così prega, e sotto quale neve si nasconde? È questo, infatti, anche per la Chiesa, tempo di attesa. La Messa “Rorate” è la Liturgia Eucaristica votiva della Beata Vergine Maria, che è l’aurora che precede il Sole, Gesù Cristo. Questa presenza di Maria nel tempo di Avvento ha un profondo senso escatologico. Maria è la Maestra nell’attesa, come figlia di Israele, come Madre del Signore Gesù, come Madre della Chiesa. Con Israele attendeva il Messia, e quando l’angelo Gabriele Le annunciò che avrebbe concepito e partorito il Figlio, l’Emmanuele, il Dio con noi, si rimise alla volontà dell’Altissimo, aspettando la Vita, che meravigliosa cresceva in Lei. Insieme con la Chiesa attende ora la gloriosa, seconda venuta del Signore Gesù. (G. Aldrighetti)

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