ALZA LO SGUARDO

La visone del bello comporta la pace

 

Ricordo, molti anni fa, di aver visitato una delle case di Madre Un ammasso di roccia cessa di essere un mucchio di roccia nel momento in cui un solo uomo la contempla immaginandola, al suo interno, come una cattedrale. (Antoine de Saint-Exupéry)

“Il fiore perfetto è una cosa rara…”, citando le parole dal Film, ”l’ Ultimo Samurai”, penso a questo, che ora voglio condividere con voi. Il ciliegio in fiori, in Giappone è considerato uno dei momenti perfetti, loro che in ogni gesto che compiono cercano la perfezione, a noi oggi quest’immagine ci parla di necessità di bellezza e di creare bellezza, non solo che d’ura un istante, ma che abiti il cuore sempre.

Teresa di Calcutta, una semplicità disarmante, una povertà elegante, dove gli ospiti, erano trattati da principi in un ambiente accogliente, ancora, sempre anni fa, ero a Taizé, in Francia, alla Comunità Internazionale e Interreligiosa di Fr. Roger, altro ambiente povero, ma elegante, bello all’occhio, coinvolgente allo spirito, ancora, in Israele, il Monastero Notre Dame de l’Assomption a Bet Gemal, in una cornice che lasciava stupiti per la povertà delle strutture, ma una povertà che non è miseria, una povertà che mette in risalto il valore principale di quello che queste donne vivevano.

Credo che la bellezza sia il fondamento della vita, una bellezza fatta di semplici cose, dalla natura che ti circonda, ambienti del creato che, nella loro naturalità, creano eleganza di strutture, alberi, mari, fiumi, montagne, … elegante, una vecchietta, che ricordo di aver incontrato in Sardegna, una signora centenaria che, nel suo abito nero, faceva trasparire signorilità ed eleganza, unita a una voce soave e amichevole.

Capite, che creare bellezza attorno a noi è il fondamento della natura umana, una bellezza che non è necessariamente costosa, pacchiana, esibizionista.

Nella storia dell’umanità, abbiamo visto il genere umano, costruire e realizzare cose meravigliose, penso alle piramidi d’Egitto, alla città sacra sul Machu Picchu in Perù, alla Basilica di San Pietro in Vaticano, alla Cappella Sistina, alla Cupola di S. Maria Novella in Firenze, alle cattedrali del mondo …

Creare bellezza, lo si vede nelle vostre case, grandi o piccole, sontuose o più modeste, che c’è la ricerca di cose belle, di ambienti accoglienti, eleganti nella loro semplicità e ordinarietà.

Anche da noi, nella nostra comunità con le stellette, le povere strutture a disposizione, non esprimono ricchezza o dispendio, ma semplice eleganza, curata e realizzata dalle abilità delle singole persone. Un po’ di buon gusto, di impegno, di desiderio di costruire qualche cosa che rimanga e che agli occhi appaga. Il giardino dell’area sacra esterna, accogliente, raccolto, semplice, coinvolgente, dove colori e profumi della natura, creano il sacro del luogo, usato per pregare, la Chiesa, un’aula che parla di amore, di impegno, di dedizione attraverso colori, piccole suppellettili, manufatti semplici realizzati dalle singole persone, create dalla loro abile creatività, che offrono un ambiente adatto alla preghiera, la biblioteca e il polo servizi, altro ambiente discreto, semplice trasformando le vecchie strutture in eleganti luoghi dove raccogliersi, vivere, lavorare, attraverso un’oggetto, un muro colorato, un quadro appeso, una libreria.

Perché vi dico questo? Non so se avete letto il Romanzo, Il Nome della Rosa o visto il film, ambientato in un’epoca buia, e in un ambiente austero, ma in un contesto, al di la del racconto, con descrizioni che fanno intuire la bellezza di ciò che abbiamo dentro, che si esprime con le opere esterne.

“Perché tre cose concorrono a creare la bellezza: anzitutto l’integrità o perfezione, e per questo reputiamo brutte le cose incomplete; poi la debita proporzione ovvero la consonanza; e infine la clarità e la luce, e infatti chiamiamo belle le cose di colore nitido. E siccome la visione del bello comporta la pace, e per il nostro appetito è la stessa cosa acquetarsi nella pace, nel bene o nel bello, mi sentii pervaso di grande consolazione e pensai quanto dovesse essere piacevole lavorare in quel luogo”. (Cfr. Umberto Eco, libro Il nome della rosa)

Bello, è lo sguardo della persona povera o ricca, che sia, se ha un cuore attento, diventa bello esternamente, al di la dell’abito che indossa, della cultura che possiede.

Vi dico tutto questo, perché, tutti dobbiamo impegnarci a creare bellezza dentro di noi attraverso le cose attornio a noi.

Il bello parla di speranza, di possibilità, di potercela fare e in un tempo, dove tutto sembra essere negativo, dove il rischio è quello di vedere solo il peggio, saper guardare attorno a noi, saper creare, ognuno nel suo quotidiano, cose e momenti belli, aiuterà lui e chi sta attorno a lui, aiuterà la sua vita personale, professionale e di fede.

La carità è bellezza quando è fatta con amore e sensibilità, la vita, la casa, i rapporti … sono belli, nelle misura in cui curiamo ogni gesto, ogni parola, ogni momento, trasformandolo in unico.

La capacità di immaginare qualcosa che non esiste in qualcosa di concreto è una delle caratteristiche più importanti della nostra specie. Questo talento è presente in tutti noi già da bambini, ma per mantenerlo in età adulta va coltivato attraverso un continuo esercizio.

Tutti i più grandi visionari, scienziati, scrittori e personaggi storici sono partiti da un’idea innovativa frutto di fantasia, creatività e immaginazione, riuscendo a trasformarla in realtà e cambiando anche il corso della storia.

Facciamo in modo di continuare ad essere persone che sanno entusiasmare, che sanno creare, che sanno dare il giusto peso alle cose.

@unavoce