ALZA LO SGUARDO

Superare l’indifferenza

 

“E quando questa pestilenza sarà passata, il vaccino trovato e iniettato a tutti i cittadini del pianeta, quando questo virus non sarà più una minaccia per l’umanità, ecco cosa sarà rimasto: una grande occasione per capire che le relazioni, la nostra emotività, gli affetti come gli abbracci, sono la parte più delicata e preziosa della nostra esistenza. Se questa sfida sarà stata vana, torneremo a correre il nostro più grande rischio, che non è e non sarà mai un virus, un terremoto, un uragano o l’invasione delle cavallette, ma la malattia psicologica più pericolosa e diffusa che possa colpire l’umanità: l’indifferenza”. (Cfr.#Vulnerabili su Facebook)

Questo tempo di emergenza ha messo tutti, governanti e cittadini del mondo, in grande ansia. Molti sostengono complotti economici, politici, altri distruzione dei valori da parte di ateismo, capitalismo, altri mettono in gioco elementi di superstizione religiosa … ognuno la pensa come vuole  e ognuno dice quello che vuole.

Le notizie sulle reti nazionali di tutti i paesi sono frammentarie e discordanti, difficile comprendere come andranno le cose, il pianeta soffre oltre il popolo che lo abita, tutto questo ci deve interrogare.

Leggendo ho trovato questa riflessione su una pagina di Facebook, che vi ho riportato in apertura, che mi ha colpito, perché credo che l’autore abbia ragione, tutto va fatto, tutto va rispettato, tutti dobbiamo impegnarci a rimodulare i ritmi della vita, gli stili di vita, ma non facciamo che alla fine saremo più poveri, si, forse di denaro, ma non di umanità. Questo tempo ci deve aiutare a riflettere, non solo ad aver paura, ci deve spronare a trovare soluzioni di convivenza pacifica, intelligente, equilibrata tra economia e vita, tra valori e interessi, tra tutti i popoli. Impariamo a vivere in questo immenso e stupendo giardino che è il mondo, in modo intelligente dove per intelligenza non intendo gli interessi di alcuni, ma il benessere di tutti.

Utopica la cosa? Si, forse si, ma non impossibile  e soprattutto si può iniziare, ognuno nel suo, anche con piccoli genti, piccoli cambiamenti di pensiero, di stile di vita. Quello che avevamo rischiamo di perderlo e non perché qualcuno ce lo ha rubato, ma perché ognuno di noi l’ha rovinato, con la propria brama di potere, di superficialità, di egoismo e allora facciamo di un tempo difficile un periodo di revisione e superiamo vecchi schemi, vecchi modi di fare, di pensare, di agire, egoismi superficialità, lamentele e impariamo a vivere insieme, al di la de credo religioso, delle convinzioni politiche, delle tradizioni, del colore della pelle … e condividiamo. Non rimaniamo indifferenti davanti a tutti e a tutto, l’indifferenza ci distruggerà, e non il virus, la mancanza di amore, di passione, ci distruggerà, impariamo ad essere custodi l’uno dell’altra, impariamo a sostenerci, pur nella diversità. Ciò che è differente da noi non è limite, ma semmai ricchezza.


“L’egoismo e l’indifferenza rivestono oggi una dimensione mondiale, a tal punto che, come ama ripetere il Papa, assistiamo a una globalizzazione dell’indifferenza. Questa poca attenzione agli altri inizia accanto a noi, con chi ci vive accanto, in famiglia, nella scuola, in parrocchia, nella comunità. L’indifferenza verso il prossimo e verso Dio è una reale tentazione per noi cristiani…

“Dov’è tuo fratello?”. La domanda che Dio pose a Caino dopo l’uccisione di Abele, risuona ancor oggi nella nostra coscienza. Ci sentiamo realmente compartecipi della sorte dei nostri concittadini, che per noi sono fratelli e sorelle? Come Chiesa, riusciamo a sperimentare di far parte di un solo corpo? Un corpo che insieme riceve e condivide quanto Dio vuole donare? Un corpo, che conosce e si prende cura dei suoi membri più deboli, poveri e piccoli? O ci rifugiamo in un amore universale che s’impegna lontano nel mondo, ma dimentica il Lazzaro seduto davanti alla propria porta chiusa?..”. (Cfr. Interris)

Possa questo tempo risvegliare in noi, queste attenzioni, non giudichiamo, impegnamoci, se sprechiamo tempo a giudicare non avremo tempo di mare, diceva Madre Teresa di Calcutta, allora in cammino, insieme, in armonia, con la gioia e la speranza nel cuore. Nell’indifferenza, se guardiamo la storia del mondo, abbiamo visto le peggiori cose, non ricadiamo negli stessi errori. Per noi credenti e per chi crede su questa terra, per chi ha fede, possa essere fermento dei una umanità nuova e rinnovata. Dio ascolta sempre il cuore dei suoi figli che s’impegnano ad essere migliori.

“ … «La bellezza salverà il mondo». Nell’Idiota di F. Dostoevskij, il principe Miŝkin pronuncia questa semplice frase, capace di toccarci in profondità e accendere tutti i colori dell’arcobaleno. Ma che cos’è la bellezza? E perché salva il mondo da ogni grigiore, da ogni viltà, da ogni indifferenza? Qui si apre un discorso molto interessante, che sin da Platone lega il bello al buono, la bellezza al bene”. (Cfr. P. Manganaro)

Iniziamo, a vivere in modo nuovo, stupendoci del bello attorno e dentro di noi, a stupirci delle cose semplici che ci stanno attorno, ad accorgerci delle persone e gli strumenti che l’umanità possiede, che Dio ci ha donato nei talenti che ognuno di noi ha messi in concerto formano una sinfonia meravigliosa, che è la vita bella pere tutti e non la bella vita per alcuni.

@unavoce

Foto di Copertina: Empaty, dipinto ad acquarello di una foto of Tom Hiddleston