La FOTO, il motivo della scelta:

Kosovo, Militari Italiani

Uno scatto che raccoglie l’essere cristiani e militare. Le due cose non si escludono, ma sono l’uno a sostegno dell’altra, l’uno a servizio dell’altra. Non è limite, ma ricchezza. Essere cristiani e militari è possibile, essere cristiani e santi, militari e santi è anche il cammino di questa porzione della vigna del Signore.

FOTO da: (Cfr. difesa.it)

Essere Chiesa e Militari – IV AVVENTO

 

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

IV DOMENICA DI AVVENTO – Lc 1,26-38

l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.

 

“Per stabilizzare la sua dinastia e per dare un centro al suo popolo, Davide pensa di costruire una casa per mettervi l’arca dell’alleanza (vv. 1-3), ma Iahvè risponde che sarà lui a costruire una casa a Davide (V. 11b). Dio non rifiuta il tempio, ma afferma che l’avvenire del popolo e della dinastia poggerà più sull’alleanza tra Dio e l’uomo che non sul tempio stesso. La reciproca fedeltà fra Dio e l’uomo sarà più importante dei sacrifici del tempio. Per molto tempo il termine «chiesa» ha significato soltanto un edificio e per molti un luogo da visitare per dovere o per convenzione. «Che cosa mai possono ancora essere queste chiese, se non le tombe ed i monumenti sepolcrali di Dio?» (Nietzsche). Oggi molto è cambiato, ma non è pienamente superata l’idea di una Chiesa che si trincera in potenti « cittadelle di Dio», invece di aprirsi al dialogo e alle relazioni. «Dio non abita in templi costruiti da mano d’uomo» (At 17,24); Dio pone la sua dimora non in edifici, ma negli uomini: «Non sapete che voi siete tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in voi?» (1 Cor 3,16). Tuttavia l’edificio ecclesiale ha un senso: è uno spazio dove i fedeli si riuniscono per incontrare il Signore e incontrarsi nel Signore. «Il segno del tempio ricapitola ed esprime.., i vari momenti e modi della presenza di Dio in mezzo agli uomini… E il segno visibile dell’unico vero tempio che è il corpo personale di Cristo e il suo corpo mistico, la Chiesa…» (Rito della dedicazione della chiesa, presentazione). E’ dunque un luogo sacro non perché sono sacre le pietre materiali che lo compongono, ma perché sono santi i cristiani che vi si radunano”. (Cfr. Maranathà)

Ogni persana è strumento nelle mani di Dio e Lui, il Signore del Mondo, vuole abitare con noi e in mezzo a noi. Il mondo sembra essersene dimenticato e anche la Chiesa, oggi la Parola del Vangelo, nel racconto dell’Annunciazione, ci riporta a questo impegno, a questo valore, a questo cammino, ognuno con la sua vocazione.

Anche i militari sono collaboratori del piano di Dio, anche loro sono costruttori della casa di Dio con la loro opera, il loro servizio, la loro presenza, il loro costante Si a servire la Patria e tutto quello che rappresenta, nella verità dei gesti e delle opere, senza dimenticare, anzi ricordando molto bene di essere figli di Dio, cristiani e Battezzati, facendoli figli e fratelli, chiesa nel vero senso della Parola.

Così, viviamo l’essere comunità all’interno della Chiesa di Cristo che vive nelle strutture e nell’organizzazione attuale lasciandoci guidare dai Pastori che la provvidenza ci dona. 

20.12.2020-IV-Avvento@unavoce

IV AVVENTO

La LITURGIA, conoscere per partecipare:

Signore Pietà, Cristo Pietà, Signore Pietà…  Soltanto colui che ha fatto almeno una volta nella sua vita l’esperienza del suo peccato e della Misericordia di Dio può comprendere tutto quello che stiamo per dire. Soltanto colui che è stato toccato in maniera concreta dalla tenerezza di Gesù può trovare delle risonanze nel suo cuore nel momento dove celebra i riti d’ingresso. Se no, le parole sono vuote e senza rilievo per lui.

Se non è il tuo caso, può darsi occorra che nella tua preghiera tu chieda questa grazia al Signore: «Gesù, mostrami il tuo amore, fa che io t’ami». Non essere di quelli che dicono: “Non ho ucciso, non ho rubato, dunque non vedo benissimo ciò che ho da rimproverarmi”. Più ci si sente amati da una persona, più si sente il dolore di fargli del male. Più si ama una persona, più si ha il desiderio di essergli fedele in tutte le cose. E’ il grado d’amore per Gesù che affina in te il senso del peccato e della sua Misericordia.

Questa esperienza è vitale per la tua vocazione di figlio di Dio. Non puoi trovare il cammino della felicità senza questa esperienza. Il tuo cuore non sarà libero e dilatato, che una volta ritrovato il cammino della riconciliazione e dell’unione a Dio. Ciò va ben al di là di ciò che immagini, poiché le implicazioni superano la sfera del divino. Esse toccano due universi: quello delle relazioni con te stesso e con gli altri.