Per educare il cuore al bene

 

Oggi vogliamo ricordare il “Giorno della memoria” e nel farlo, sottolineare quanto l’umanità possa essere “cattiva”, disumana, nel perseguire ideali senza senso. Quello dello sterminio degli Ebrei, nella Seconda Guerra mondiale è l’evento doloro che più ricordiamo, ma Leggendo “il libro nero dell’umanità”, scritto da Matthew White, possiamo leggere i più grandi delitti, genocidi, massacri, olocausti della storia, partendo dai più conosciuti fino a quelli meno conosciuti. Celebrare, quindi, oggi, la Giornata della memoria non è solo per ricordare questi nostri fratelli, ma avere uno sguardo alto, perché tutto ciò non accada più nella storia dell’umanità.

Ora, qui, da queste pagine, vorrei riportare la testimonianza e l’opera di un Cappellano Militare, don Piero Scavizzi, un sacerdote romano, durante la seconda Guerra Mondiale, ma troverete in queste pagine, a cui vi rimando, molti altri che si sono adoperati per aiutare e salvare dei “fratelli”. Tutto questo non per celebrare, ma ricordare e imparare a non ricadere in questi drammi e ad impegnarsi tutti e sempre ad essere una mano tesa per chi è in difficoltà, con la speranza che le difficoltà non siano più di questa gravità.

“In questo giorno si ricordano anche i “Giusti tra le Nazioni”, tutti i non ebrei che, a rischio della propria vita, hanno salvato gli ebrei dalla Shoah. Il titolo onorifico viene conferito dal 1963 da una commissione guidata dalla Suprema Corte Israeliana con l’incarico di valutare con criteri meticolosi la documentazione e le testimonianze che possano avvalorare il coraggio e il rischio che i salvatori hanno affrontato. Chi viene riconosciuto Giusto tra le nazioni, viene insignito di una medaglia, riceve un certificato d’onore, diviene cittadino onorario dello Stato di Israele e gli viene dedicata la piantumazione di un albero nel Giardino dei giusti, presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme, che nella tradizione ebraica indica il desiderio di ricordo eterno. Ad oggi, sono stati riconosciuti oltre 20.000 Giusti tra le nazioni, tra cui 392 italiani”. (Cfr. Esercito Italiano

Vi rimando, anche, a uno studio di Antonella De Bernardis: “I cappellani militari e la tematica etico-religiosa nelle memorie dell’internamento italiano nei Lager nazisti (1943-1945)”. Una lettura che ci apre la mente e il cuore e oggi nel ricordare tante persone uccise, possa aiutarci a costruire un mondo migliore, uniti e tutti in cammino verso una vita dignitosa nella pace e nella collaborazione, eliminando divisioni e contrasti, ma nel rispetto delle singole culture e tradizioni.

“Papa Francesco ha detto «Nel grande disegno di Dio ogni dettaglio è importante, anche la tua, la mia piccola e umile testimonianza, anche quella nascosta di chi vive con semplicità la sua fede nella quotidianità dei rapporti di famiglia, di lavoro, di amicizia. Ci sono i santi di tutti i giorni, i santi “nascosti”, una sorta di “classe media della santità”, come diceva uno scrittore francese, quella “classe media della santità” di cui tutti possiamo fare parte». In fondo noi siamo “nani sulle spalle di giganti”, come diceva il teologo medioevale Bernardo di Chartres. Sono i nostri genitori, sono i nostri parroci, sono i nostri catechisti, sono coloro che hanno costruito Roma per noi, coloro sulle cui spalle noi saliamo per vedere un po’ più in su di loro. Senza la loro statura, la nostra sarebbe veramente ben misera”. (Cfr. Gli Scritti

Possano le parole del Papa illuminare il cuore di tutti e aiutarci a non dimenticare per non commettere tali orribili gesti, mai più e imparare da questi esempi di “santi” a lavorare tutti insieme, aiutandoci e rispettandoci.

@unavoce